(Minghui.org) Nell’agosto dello scorso anno una residente della città di Langzhong, nella provincia del Sichuan, è stata condannata da un tribunale a 1.600 chilometri di distanza, a seguito di un precedente arresto tre anni fa. La condanna è arrivata solo pochi mesi dopo aver finito di scontare un altro periodo per la sua fede nel Falun Gong.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La signora Zheng Suhua è stata sequestrata a casa dagli ufficiali giudiziari del tribunale della città di Nanchino, nella provincia del Jiangsu, e portata lì per scontare la pena. Da allora la sua famiglia è stata tenuta all'oscuro della situazione.
La signora Zheng Suhua da giovane
Zheng, operaia in pensione di una fabbrica di seta di sessantacinque anni, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 2007. È stata arrestata nove volte, una volta trattenuta in un centro per il lavaggio del cervello, e condannata a tre pene detentive dal 2010, per aver fatto opera di sensibilizzazione riguardo alla persecuzione.
Tre pene detentive
Zheng è stata arrestata il 18 febbraio 2014 mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong per strada. Gli ufficiali della stazione di polizia di Dongcheng le hanno confiscato la bicicletta, la borsa ed il materiale del Falun Gong. Nel pomeriggio hanno perquisito la sua abitazione e le hanno requisito il cellulare, i libri del Falun Gong ed altro materiale informativo.
Il 21 ottobre, dopo otto mesi di reclusione criminale nel centro di detenzione della città di Nanchong, a circa 96 chilometri da Langzhong, la praticante è stata condannata a tre anni e durante la detenzione la pensione le è stata sospesa.
Dopo essere stata rilasciata nel 2018, si è recata a Nanchino, nella provincia del Jiangsu, per prendersi cura della nuora e della nipote appena nata, ma è stata denunciata per aver parlato con persone del Falun Gong su un autobus ed è stata arrestata dagli agenti della stazione di polizia del distretto di Qixia.
Dopo essere stata rilasciata su cauzione, quattro mesi dopo, è tornata a Langzhong, ma è stata nuovamente arrestata mentre faceva visita ad un altro praticante, non sapendo che la polizia gli stava saccheggiando l’abitazione. Entrambi i praticanti sono stati condotti alla stazione di polizia per essere interrogati. Nel pomeriggio anche l’abitazione di Zheng è stata saccheggiata.
Il giorno successivo la praticante è stata condotta al centro di detenzione della città di Nanchong e condannata ad un anno e mezzo il 7 dicembre 2019. Durante quel periodo la sua pensione è stata nuovamente sospesa.
Solo pochi mesi dopo essere stata rilasciata, nel gennaio dello scorso anno, è stata citata dal tribunale distrettuale di Qixia a Nanchino per il suo arresto nel 2018, ma si è rifiutata di rispondere. Nel frattempo si è recata presso l'ufficio di previdenza sociale locale a Langzhong per chiedere alle autorità la restituzione della propria pensione. Siccome la donna insisteva a praticare il Falun Gong a casa nonostante la tremenda pressione dovuta alla persecuzione, suo marito spesso la picchiava e la insultava.
Gli ufficiali giudiziari del tribunale distrettuale di Qixia si sono poi recati da Nanchino per arrestare Zheng, ma quando il personale del centro di detenzione del distretto di Qixia ha scoperto che aveva una frattura ossea a causa di un pestaggio da parte del marito, gli ufficiali giudiziari l'hanno rimandata a Langzhong.
Il tribunale distrettuale di Qixia, tuttavia, ha convocato di nuovo la praticante nell'agosto dello scorso anno. Siccome si è rifiutata di rispondere, il tribunale distrettuale di Qixia ha collaborato con il tribunale cittadino di Baoning a Langzhong per condannarla ad un anno di detenzione ed al pagamento di una multa di 10.000 yuan (circa 1.400 euro). Suo marito ha pagato per lei la multa del tribunale ed è stato costretto dalle autorità a pagare altri 6.000 yuan (circa 860 euro).
Nel gennaio scorso gli ufficiali giudiziari del tribunale distrettuale di Qixia sono ritornati a Langzhong e hanno portato Zheng a Nanchino, con la scusa che aveva ancora otto mesi da scontare. Da allora la sua famiglia non ha ricevuto alcun aggiornamento su di lei.
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