(Minghui.org)

Nome: Zhang Yaoming

Nome cinese: 张耀明

Sesso: Maschio

Età: 59 anni

Città: Hegang

Provincia: Heilongjiang

Occupazione: Insegnante di matematica

Data di morte: Inizio aprile 2022

Data dell'ultimo arresto: 20 aprile 2002

Luogo di detenzione più recente: Prigione di Tailai

Nel 2002 un residente della città di Hegang, nella provincia dell’Heilongjiang, è stato condannato a diciannove anni per aver intercettato il segnale televisivo ed essere riuscito a trasmettere un video che sfatava la propaganda d’odio del Partito Comunista Cinese nei confronti della sua fede nel Falun Gong.

Nell’aprile dello scorso anno Zhang Yaoming è stato rilasciato, ma era emaciato ed è morto un anno dopo, all’età di cinquantanove anni. Gli sopravvivono la moglie e il figlio.

Avvicinarsi al Falun Gong

Zhang era un insegnante di matematica della scuola media. Prima di praticare il Falun Gong ha lottato contro una grave infiammazione della faringe e aveva anche la sinusite e la colecistite. All’età di trent’anni doveva spesso prendere lunghi permessi per malattia e, nonostante la moglie Fan Fengzhen fosse un medico, non riusciva a curarlo.

Fan, sessant’anni, era direttrice del reparto di medicina interna di un ospedale. Avendo contratto la pertosse all’età di tre anni soffriva spesso di forti tossi durante l’inverno, inoltre soffriva di anemia e di altri problemi di salute che le rendevano difficile destreggiarsi tra il lavoro e la vita quotidiana.

Nell'agosto 1995, pochi giorni dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, ha sentito che tutta la fatica era sparita e il suo corpo era leggero e rilassato. Non molto tempo dopo ha notato che anche Zhang era cambiato e il suo cattivo carattere era sparito. Incuriosita gli ha chiesto perché la pratica del Falun Gong avesse cambiato anche lui e Zhang le ha risposto che, da diversi mesi, aveva incominicato a leggere i libri del Falun Gong dopo che lei andava a dormire.

Da allora entrambi i coniugi godono di buona salute e vivono secondo i principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza. Zhang non si è mai più dovuto assentare per malattia e Fan ha smesso di accettare regali dalle famiglie dei suoi pazienti e ha incominciato a trattare meglio i suoceri.

Arrestati per aver fatto appello in favore del Falun Gong

Quando il 20 luglio 1999 il Partito Comunista Cinese ha annunciato la persecuzione del Falun Gong, tutti i media controllati dallo Stato si sono riempiti di programmi di propaganda che demonizzavano il Falun Gong. In un attimo i 100 milioni di praticanti della pratica pacifica per la mente e il corpo sono diventati il principale nemico dello Stato.

Nell'ottobre 2000 Zhang e Fan si sono recati a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. Zhang è stato arrestato mentre reggeva uno striscione in piazza Tienanmen e anche Fan, che alloggiava in albergo, è stata arrestata.

La coppia è stata riportata a Hegang e costretta a pagare 8.000 yuan (circa 1.100 euro). Al centro di detenzione n. 2 della città di Hegang i detenuti hanno coperto Zhang con una coperta e l’hanno picchiato; in seguito è stato condannato a un anno da scontare nel campo di lavoro forzato della città di Hegang.

Fan è stata dapprima trattenuta nel centro di detenzione della città di Hegang per due mesi e le sono stati estorti 1.000 yuan (circa 140 euro), prima di essere trasferita in un centro di detenzione per scontare sette mesi. Ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, ed è stata rilasciata cinque giorni dopo. Quando ha cercato di tornare al lavoro dopo il rilascio è stata licenziata dall’ospedale.

Rievocazione della tortura: alimentazione forzata

Fan è stata nuovamente arrestata all'inizio di gennaio 2002, è stata picchiata dal capo della polizia Yao della stazione di polizia di Gongrencun, gli occhi le si sono gonfiati ed era coperta di lividi. Mentre scontava quindici giorni di detenzione nella prigione della città di Hegang, ha iniziato uno sciopero della fame per protestare nuovamente contro la persecuzione, ma il nono giorno le guardie le hanno somministrato a forza farina di mais mescolata con una grande quantità di sale; lo stomaco le faceva un male atroce e la gola era gravemente ferita, ha rischiato di morire per soffocamento.

Condannati a diciannove anni per intercettazione di segnali televisivi

Il 20 aprile 2002 Zhang, Wang Shusen, Guo Zhongquan, Guo Xingwang (noto anche come Guo Xingguo) e Yang Yongying hanno rischiato la vita per aver intercettato il segnale della TV locale e trasmesso un video di venti minuti che confutava la bufala dell'autoimmolazione di Tiananmen e diffamava il Falun Gong. Zhang Xingfu, segretario del Partito della città di Hegang, si è infuriato e ha dato l'ordine di arrestare i praticanti coinvolti affermando: “Anche se doveste arrestare 1.000 persone sbagliate non deve sfuggirvi nemmeno uno dei colpevoli!”.

In pochi giorni oltre 500 praticanti locali del Falun Gong della città di Hegang sono stati arrestati. Il 24 aprile Zhang e Fan sono stati arrestati nel cuore della notte a casa di un parente; poco dopo sono stati arrestati anche Wang, Guo Zhongquan e Guo Xingwang.

Nell’ottobre 2002 il tribunale del distretto di Gongnong ha inflitto pesanti pene ai quattro praticanti: Zhang è stato condannato a diciannove anni, Wang a diciotto, Guo Xingwang a quindici e Guo Zhongquan a tredici.

Yang è sfuggito all'arresto, ma è stato arrestato il 7 settembre 2005 e condannato a diciassette anni nel 2006.

Guo Xingwang ha subito gravi torture nel centro di detenzione numero uno della città di Hegang e nella prigione di Hulan. Il 3 giugno, poche settimane dopo essere stato rilasciato con la condizionale il 7 maggio 2009, è deceduto.

Zhang è stato inizialmente detenuto nella prigione n. 3 di Harbin. All'inizio del 2004 l'ufficio dell'amministrazione penitenziaria della provincia dell’Heilongjiang ha richiesto un tasso di trasformazione dei praticanti del 95%. Dopo che un praticante è stato torturato a morte nel maggio dello stesso anno le autorità carcerarie hanno trasferito la maggior parte dei praticanti del Falun Gong in altre prigioni per coprire il crimine.

Il 30 giugno 2014 Zhang è stato portato nella prigione di Tailai con altri ventisette praticanti, le autorità carcerarie hanno promesso una ricompensa di 2.000 yuan (circa 280 euro) al capo di ogni reparto e di 1.000 yuan (circa 140 euro) a ogni guardia se un reparto fosse riuscito a costringere tutti i praticanti del reparto a rinunciare al Falun Gong. I direttori o le guardie che non fossero riusciti a raggiungere il tasso di trasformazione del 100% avrebbero rischiato una detrazione dello stipendio, la retrocessione o addirittura il licenziamento. Le guardie erano autorizzate a usare qualsiasi metodo di tortura fosse necessario per spezzare la volontà dei praticanti e, se non c'erano abbastanza strumenti di tortura, potevano crearsene di propri.

I praticanti venivano spesso appesi con le manette o legati a uno strumento di tortura di allungamento. La notte non potevano dormire e, quando si assopivano, le guardie versavano loro addosso acqua fredda. A volte venivano appesi e messi sotto il sole cocente quando la temperatura superava i 40°C. Alcuni di loro per qualche giorno venivano messi in una fossa profonda un metro con gli arti legati verso l'alto; in un’altra tortura le guardie mettevano due palle d’acciaio sotto le natiche di un praticante per sette giorni. Oltre alle torture i praticanti sono stati costretti a svolgere lavori forzati intensivi senza retribuzione.

A causa delle torture Zhang ha sviluppato una grave anemia, malattie della pelle ed emorroidi. Sebbene a un certo punto sia stato rilasciato con la condizionale, il 17 agosto 2015 è stato riportato in carcere e ha finito di scontare la sua pena.

Quando il 23 aprile dello scorso anno è scaduto il suo mandato, invece di informare la famiglia di andarlo a prendere, le autorità carcerarie l’hanno consegnato ai funzionari del Comitato per gli affari politici e legali della città di Hegang, dell'Ufficio 610 e della stazione di polizia di Hongjun. L’hanno portato alla stazione di polizia e hanno costretto i suoi familiari a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong a suo nome prima di permettergli di tornare a casa.

A causa dei gravi danni alla salute subiti dopo la lunga detenzione e delle continue torture, Zhang non si è mai ripreso ed è morto all'inizio di aprile di quest’anno.

Il calvario della moglie

Dopo la condanna del marito nel 2002 Fan è stata sottoposta a tre anni di lavori forzati e rinchiusa nel Centro di disintossicazione dalla droga della città di Harbin.

Il 12 novembre 2002, prima del 16° Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, il centro di disintossicazione ha iniziato un ciclo di torture nei confronti di oltre 100 praticanti detenuti. Due di loro sono stati picchiati a morte.

Fan e altri praticanti sono stati costretti ad accovacciarsi in fila, e le guardie chiamavano a caso i praticanti per torturarli. Il pomeriggio del 14 novembre Fan è stata chiamata dalla guardia Zhang Yushu.

Nel gelido inverno la guardia Zhao Wei le ha levato i vestiti e l’ha portata a piedi nudi nel seminterrato, dove altri settanta praticanti erano già stati torturati, l’ha ammanettata a un supporto a terra e ha aperto la finestra per far sì che il vento freddo soffiasse sui praticanti.

Una guardia le ha percosso i piedi con un manganello elettrico, un altro ha arrotolato una rivista e l’ha colpita in viso provocandole gravi tumefazioni e lividi, il detenuto Lu Peiying le ha infilato in bocca una palla di garza dall’odore sgradevole e gliel’ha chiusa con il nastro adesivo. Il detenuto Zhou Lijuan le ha tagliato i capelli a casaccio per metterla in cattiva luce.

Intorno a mezzanotte la guardia Wang Dan ha costretto Fan a sedersi in una vasca con dell'acqua e l'ha sottoposta a scosse elettriche, sulla schiena e sulle braccia, poi l'ha trascinata all'aperto dove cinque guardie, ognuna delle quali aveva in mano un manganello elettrico, hanno continuato a colpirla. Le sembrava che la sua testa stesse esplodendo e si rotolava a terra per il dolore.

Rievocazione della tortura: scosse elettriche

Da allora Fan ha lottato contro l’intorpidimento di tutto il corpo e le vertigini, non riusciva a mantenere l’equilibrio mentre camminava e aveva perso la capacità di badare a se stessa. Nonostante le sue condizioni le autorità l’hanno rilasciata solo dopo due anni, nell’ottobre 2004. A quel punto era diventata estremamente debole ed emaciata, non aveva la forza di parlare e aveva difficoltà a mangiare.

Mentre lei e il marito erano in carcere il loro figlio piccolo è stato affidato a un parente; il bambino piangeva spesso e non riusciva a concentrarsi negli studi. Anche il padre di Fan ha subito un duro colpo a causa delle persecuzioni, ed è morto il 1° luglio 2004, tre mesi prima del suo rilascio.

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