(Minghui.org) Ogni volta che leggevo gli insegnamenti del Maestro sulle nozioni e comportamenti moderni sentivo di non avere nozioni così deviate; quindi non ho mai ragionato veramente su questi insegnamenti.

Ultimamente è successo qualcosa che mi ha fatto capire che mi sbagliavo e che in realtà avevo molte nozioni moderne e ho riconosciuto il significato del ritorno alle tradizioni.

Lo scontro tra tradizione e libertà

Anche mia madre è una praticante della Falun Dafa. Per molto tempo non sono mai riuscito a capire perché si arrabbiasse sempre quando non mi presentavo a tavola in tempo dopo che mi aveva chiamato per cena.

Un giorno le ho chiesto: “Se non ho fame e non voglio mangiare in quel momento, perché devo mangiare con te e papà? Non ho nemmeno la libertà e il diritto di decidere quando voglio mangiare?”

“Quando i tuoi genitori preparano la cena e ti chiedono di venire a mangiare, come puoi decidere di non venire?”

“E se cucinassi io ma non volessi comunque mangiare? Potrei decidere di non venire a tavola?”, ho chiesto di nuovo.

Mia madre non sapeva come rispondere e si è limitata a dire: “Le famiglie tradizionali cenano insieme. Sono cresciuta anch’io così”.

Ero perplesso e sentivo che non c‘era niente di sbagliato nel perseguire la libertà.

Cultura tradizionale, un sentiero verso il Paradiso

Il giorno successivo ho ripensato alla nostra conversazione e ancora non riuscivo a comprenderla appieno, così ho iniziato a leggere la Fa. Mi sono imbattuto nella prima riga della prima poesia di Hong Yin VI che dice: “5.000 anni di civiltà sono la via del ritorno al paradiso” (traduzione non ufficiale). Questa frase è arrivata in profondità nella mia mente e all’improvviso mi sono reso conto che i cinquemila anni di civiltà cinese sono l’incarnazione della cultura tradizionale. Se non si abbraccia la tradizione, come si può tornare in Paradiso?

Il Maestro ha detto questo proprio all’inizio di Hong Yin VI, quindi si può immaginare quanto sia importante il significato che questa frase sta cercando di trasmettere!

Quando in passato ho letto Hong Yin VI, ho pensato che la maggior parte di queste poesie fossero state scritte per la gente comune e non ho misurato il mio comportamento in base a ciò. Non sono quindi stato all’altezza delle aspettative del Maestro. Capisco anche di più profondamente il motivo per cui il Maestro ci ricorda sempre di studiare la Fa con attenzione.

Ho poi riletto lentamente, leggendo ogni poesia due volte. Forse leggevo più lentamente di prima, ma ho imparato e capito di più. Anche se a livello superficiale non ho avuto la risposta, mi sono reso conto che la “libertà” e i “diritti” che cercavo erano semplicemente nozioni e comportamenti moderni.

Nozioni moderne deviate

Mi sono reso conto che la cosiddetta ricerca della libertà da parte della Cina “moderna” ha in realtà origine in Occidente. “Libertà” è ora diventato sinonimo di “fai come desideri, fai come ti pare”. La premessa è essere egocentrici, fare tutto secondo i propri desideri, rifiutare qualsiasi obiezione, anche ignorare i pensieri e i sentimenti degli altri.

Questo tipo di idea egoistica è opposta alla cultura e alla civiltà cinese tradizionale, ed è ancora più incoerente con ciò che il Maestro ci ha insegnato nella Fa.

“D’ora in poi, qualunque cosa facciate, dovrete innanzitutto considerare gli altri, in modo tale da conseguire la retta illuminazione sull’altruismo.” (“ La natura di Budda è senza omissioni”, Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento)

Pertanto, come discepoli della Dafa, è tanto più importante scartare queste moderne nozioni deviate per soddisfare i requisiti del Maestro.

Questo mi porta a un’altra domanda di cui si parla spesso nella società moderna: i genitori non dovrebbero usare un approccio autoritario per disciplinare i propri figli, ma dovrebbero comunicare e parlarsi alla pari, proprio come gli amici.

La mia comprensione è che i genitori dovrebbero insegnare e disciplinare i loro figli con la massima calma possibile. Ma i genitori dovrebbero mantenere la propria autorità e guidare e istruire i loro figli e dare loro un senso di sicurezza.

I bambini non devono mettersi in una posizione alla pari dei loro genitori e parlare in modo sfrenato e scortese. La cosiddetta “uguaglianza” tra genitori e figli in questi giorni è una nozione deviante.

Negli antichi valori tradizionali cinesi i bambini devono rispettare gli anziani. Anche se i loro genitori commettono errori, non devono protestare ad alta voce.

Nel libro “Standards for Being a Good Pupil and Child from the Qing Dynasty” si legge: “Quando i genitori fanno qualcosa di improprio, il bambino può renderli consapevoli di ciò, ma dolcemente e con una voce cortese in modo che essi possano sentire il consiglio e correggere i propri errori. Se inizialmente non funziona, lo si può ripetere nuovamente quando i genitori saranno di buon umore. Va bene essere emotivi con lacrime e piangere per commuovere i genitori. Anche se si arrabbiano e ti maltrattano, dovresti accettarlo senza lamentarti”.

Per i bambini di oggi, imbevuti della cultura del Partito Comunista Cinese (PCC) e guidati da nozioni moderne, insegnamenti così antichi sono considerati obsoleti e superstiziosi. Attraverso lo studio della Fa sono arrivato a capire che dobbiamo tornare alla tradizione per essere veramente salvati.

Il numero di volte in cui il Maestro menziona “nozioni e comportamenti moderni” in Hong Yin VI è, per me, sorprendentemente alto, e tra le righe trasmette un’ardente speranza per le persone e standard elevati per i discepoli della Dafa.

Posso capire che il Maestro è veramente preoccupato per il mondo e ancor di più per i suoi discepoli. Sento l’urgenza di cercare e abbandonare le mie nozioni e comportamenti moderni e tornare alla tradizione.

Questa è la mia comprensione a questo livello. Si prega gentilmente di farmi notare qualsiasi cosa inappropriata.

Nota dell’editore: questo articolo rappresenta solo l’attuale comprensione dell’autore destinata alla condivisione tra i praticanti in modo da permetterci di seguire le parole del Maestro: “confrontatevi nello studio e nella coltivazione”. (“Coltivazione salda”, Hong Yin).