(Minghui.org) Il 20 giugno di quest’anno due praticanti della città di Weifang, nello Shandong, sono state processate e condannate a tre anni e mezzo di carcere ciascuna per la loro fede nel Falun Gong. Il tribunale ha proibito alle loro famiglie di partecipare all'udienza e non ha convocato nessuno dei sette testimoni dell'accusa a comparire in aula per il controinterrogatorio.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Arresto e incriminazione

La sera del 7 dicembre dell’anno scorso Xu Guizhen e Wang Shuhua sono state arrestate per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong, e in seguito sono state rilasciate su cauzione. L'Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Fangzi ha sottoposto i loro casi alla Procura del distretto di Kuiwen, che le ha incriminate e ha trasferito i loro casi al Tribunale del distretto di Kuiwen.

La mattina del 20 giugno, quando sono entrate in aula, due donne si sono presentate come avvocati d'ufficio per rappresentarle. Sapendo che gli avvocati d'ufficio sono spesso incaricati dalle autorità di dichiarare la colpevolezza dei praticanti del Falun Gong, hanno rifiutato la loro rappresentanza.

Dichiarazione di difesa

Xu e Wang sono state entrambe accusate di "minare l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto", un pretesto standard usato contro i praticanti del Falun Gong. Xu ha testimoniato in sua difesa e ha confutato l'accusa mosssa contro di lei. Ha detto che nessuna legge criminalizza il Falun Gong in Cina e che nessuno dei due elenchi di culti pubblicati dall'Ufficio di Pubblica Sicurezza, rispettivamente nel 2000 e nel 2014, include il Falun Gong.

Il procuratore le ha detto: "Nel parere legale pubblicato dalla Corte Suprema del Popolo e dalla Procura Suprema del Popolo nel 2017, il Falun Gong è stato definito una setta".

"Il parere in sé non ha alcun potere legalmente vincolante, poiché nessuna delle due agenzie è un organo legislativo in Cina e non può servire come legge promulgata per le forze dell'ordine”. Xu ha anche sottolineato che il 1° marzo 2011 l'ufficio cinese per le pubblicazioni ha revocato il divieto sui libri del Falun Gong, il che indica ulteriormente che lei non ha violato la legge nel distribuire materiale del Falun Gong.

Ha continuato a raccontare che, quando ha imparato il Falun Gong, era gravemente malata e che è guarita in un solo mese e, da allora, è sempre stata in salute. Ha detto che la sua guarigione non è un caso isolato tra i praticanti del Falun Gong, perché molti altri hanno avuto esperienze simili. "Il Falun Gong mi ha salvato la vita e devo difenderlo. Come praticanti del Falun Gong, tutti noi ci sforziamo di essere brave persone. Se tutti praticassero il Falun Gong, la nostra società sarebbe un posto migliore".

Il pubblico ministero l'ha interrotta dicendo: "Smettila di parlare. Abbiamo sentito abbastanza".

Il pubblico ministero ha poi letto le deposizioni di sette testimoni, ma nessuno di loro si è presentato in aula per accettare il controinterrogatorio.

Xu ha sostenuto che le testimonianze non sono valide se i testimoni non si presentano in tribunale. Il fatto che abbiano trovato del materiale del Falun Gong da qualche parte non significa che sia stato distribuito da lei e da Wang. D’altra parte non importa chi lo abbia distribuito, si tratta delle libertà di credo e di espressione, che sono completamente tutelate dalla legge.

Nella sua dichiarazione finale ha detto: "Nella Cina di oggi, il potere politico è al di sopra della legge di cui voi state abusando perseguitando innocenti praticanti del Falun Gong. Quando la storia girerà la prossima pagina, tutti i torti saranno portati alla giustizia. Sarebbe saggio per voi non partecipare alla persecuzione ora, per proteggervi in futuro".

Wang non ha preparato una dichiarazione di difesa, ma ha detto di essere d'accordo con tutto ciò che aveva detto Xu.

Il giudice ha condannato entrambe a tre anni e mezzo.

Poiché le praticanti non hanno superato l'esame fisico e sono state respinte dal centro di detenzione di Changyi dopo il processo, la polizia ha permesso loro di tornare a casa.

Le famiglie delle praticanti hanno poi appreso che i verdetti sono stati determinati dal Comitato per gli affari politici e legali della città di Weifang e dall'Ufficio 610, due agenzie specificamente incaricate di supervisionare la persecuzione.