(Minghui.org) La mia direttrice del dipartimento mi ha chiamato la mattina dell’8 dicembre 2020 per dirmi che il Partito Comunista Cinese (PCC) stava lanciando la campagna “Tolleranza Zero”. La segretaria del Partito della comunità mi ha detto che, se avessi firmato le tre dichiarazioni, il mio nome sarebbe stato cancellato dalla lista nera e non mi avrebbero più molestato. Se non avessi firmato, il futuro di mio figlio ne avrebbe risentito. Ha detto che la decisione era volontaria e che potevo anche non firmare. Le ho risposto che non avrei firmato.

Tempo di decidere: coltivare e salvare gli esseri senzienti

La direttrice mi ha chiamato di nuovo il giorno dopo e ha detto che la segretaria del Partito dell’azienda voleva farmi alcune domande. Dopo aver riattaccato, il mio viso era coperto di lacrime. Se avessi accettato le loro richieste, non mi sarei coltivata bene e avrei distrutto gli esseri senzienti di cui ero responsabile. Sapevo che era giunto il momento di lasciare andare me stessa e mettere al primo posto gli esseri senzienti.

Ho deciso che non li avrei più evitati: dovevo chiarire loro la verità di persona. Dopo aver avuto questo pensiero ho sentito che il Maestro mi stava rafforzando. Ho anche chiesto ai praticanti locali di inviare pensieri retti per me. Io stessa avevo forti pensieri retti e sono rimasta calma.

Ciò che è accaduto è stato come se fosse stato organizzato. Nell’ufficio del segretario, mentre raccontavo loro con calma la mia storia, ho considerato tutti loro come miei famigliari: “Ero una delle gemelle. Pesavo solo 1,5 kg ed ero debole e malata dal momento in cui sono nata. Mi sono ammalata gravemente quando mia figlia aveva un anno. Ho iniziato a praticare la Falun Dafa perché i medici non potevano aiutarmi”.

“Non ho mai incontrato il Maestro Li, il fondatore della Falun Dafa, eppure non ho speso un solo centesimo in farmaci negli ultimi vent’anni perché sono veramente sana. Sono diventata una brava persona e vivo seguendo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Lavoro sodo al lavoro e mi prendo cura dei miei genitori, di mio figlio e dei miei suoceri”.

“Il mio ex marito ha avuto una relazione nel 2013 e nel 2016 mi ha proposto il divorzio. Dopo aver cercato di salvare la nostra famiglia molte volte, ho accettato. È stato terribilmente difficile per me allora, ma ho scelto di lasciarlo vivere la vita che voleva. Ci siamo separati pacificamente”.

“Faccio ancora visita alla sua famiglia, come facevo prima, perché voglio assicurarmi che le cose non siano molto diverse per mia figlia, tranne che suo padre non torna a casa la sera. Le ho detto di rispettare suo padre e di amarlo. L’ho incoraggiata a parlargli e a stare con lui il più possibile. Ha superato l’ombra del nostro divorzio ed è diventata ottimista, felice e fiduciosa”.

“I genitori del mio ex marito vivevano a casa mia perché le altre loro figlie erano in altre città. Molti dei loro parenti ci hanno fatto visita durante tutto l’anno. In un’occasione ce n’erano sedici a casa mia. Non mi sono mai lamentata. Andavo d’accordo con loro e li ho trattati come se fossero mie sorelle. Il mio ex marito lavorava in un’altra città, quindi mi sono sacrificata molto per questa famiglia”.

“La Falun Dafa è la grande Via della Scuola di Budda. La Falun Dafa mi ha prolungato la vita e mi ha insegnato a essere una brava persona. Dovrei sempre considerare prima gli altri”.

Chiarire la verità: non tradire mai il Falun Gong

Ho chiesto alla segretaria del Partito e alla mia direttrice se avessero letto lo Zhuan Falun. Hanno detto che non l’avevano fatto. Erano molto di parte, mi hanno detto di firmare le tre dichiarazioni e hanno cercato di “trasformarmi”. Cosa volevano che diventassi? Una bugiarda? Malvagia e violenta come il PCC? La segretaria del Partito ha detto che il governo aveva stabilito che la Falun Dafa è una setta.

Le ho detto: “Il 9 aprile 2005, il Ministero della Pubblica Sicurezza ha elencato 14 organizzazioni come culti malvagi. Il Falun Gong non è nella lista. L’ho controllato prima di venire qui. Per favore, guardalo qui sul mio cellulare.” Ha letto lei stessa l’elenco.

Ho continuato: “Liu Binjie, direttore dell’Amministrazione Generale della Stampa e della Pubblicazione, ha emesso l’Ordine n. 50 dell’Amministrazione Generale della Stampa e della Pubblicazione della Repubblica Popolare Cinese il 1° marzo 2011, che ha abrogato il divieto sui libri del Falun Gong emanato nel 1999. Afferma chiaramente che è legale stampare e possedere libri e materiali del Falun Gong”.

“Noi diciamo che la Cina è governata dalla legge, non è vero? Sono una cittadina cinese. L’articolo 36 della Costituzione dice che i cittadini della Repubblica Popolare Cinese hanno libertà di credo. La legge definisce i comportamenti delle persone ma non le credenze delle persone. I cittadini hanno la libertà di decidere ciò in cui credono o non credono. Nessun Partito politico ha il diritto di chiedere alle persone di cambiare i loro pensieri. Come dice il proverbio cinese, ‘Un piccolo favore sarà ripagato con gratitudine’. La Falun Dafa mi ha dato una seconda vita. Non la tradirò mai”.

Ho spiegato loro come l’incidente dell’auto-immolazione di Tiananmen sia stata una messa in scena e ho parlato anche della pandemia. Ho detto loro che sarebbero state benedette se avessero trattato i praticanti gentilmente e li avessero protetti.

La segretaria del Partito mi ha ascoltato e ha detto che non avrebbe fatto la segnalazione. Quando ci siamo lasciate mi ha ringraziata. La mia direttrice ha detto: “Quando ho saputo che ti volevano vedere, ero disgustata. Vuoi solo essere una brava persona. Perché vogliono perseguitarti?”

Grazie al rafforzamento del Maestro e all’aiuto dei praticanti, i fattori malvagi sono stati dissolti e due vite sono state salvate.

Mi sentivo così leggera quando sono uscita dalla mia azienda. Il Maestro ha visto il mio cuore rivolto a salvare gli esseri senzienti e mi ha aiutato a fare passi in avanti.

Diversi giorni dopo, la mia direttrice mi ha mandato un messaggio di testo dicendo che la segretaria del Partito della comunità, Zhang, mi avrebbe chiamato. L’ho richiamata e volevo saperne di più. Ha detto: “Niente di grave. Dovresti essere più determinata e andrà tutto bene”. Sapevo che era un suggerimento del Maestro, che avrei dovuto essere più determinata nella mia fede. Ho letto un articolo correlato sul sito web Minghui e ho avvisato altri praticanti di inviare pensieri retti per me.

Zhang mi ha chiamato dicendo: “Ora c’è la campagna ‘Tolleranza Zero’. Abbiamo quattro praticanti nella nostra comunità. Tre di loro hanno firmato le dichiarazioni. Tu sei l’ultima”. Le ho chiesto se avessi violato qualche legge e perché insisteva che firmassi le tre dichiarazioni. Ha detto che il governo lo aveva già reso pubblico.

Le ho letto l’ordine n. 50 emesso dall’Amministrazione Generale della Stampa e della Pubblicazione e le ho detto che il Falun Gong era completamente legale in Cina e che la funzione del centro comunitario era quella di servire le persone e non di molestarle. Il centro comunitario non aveva l’autorità di fare regole o leggi, o di farle rispettare. Né avevano il diritto di molestare le persone. Le ho anche letto gli articoli 5, 33 e 36 della Costituzione.

Ha detto che doveva solo fare il suo lavoro. Ho risposto: “I praticanti del Falun Gong sono tutte brave persone. È un principio celeste che il bene sarà ricompensato e il male punito. Ora la pandemia si è diffusa ampiamente. Dovresti proteggere te stessa e la tua famiglia in questi tempi difficili. Sarai benedetta se proteggi i praticanti del Falun Gong e li tratti gentilmente nell’ambito del tuo lavoro”.

Ha detto che non mi avrebbe chiesto di firmare le tre dichiarazioni, ma che sarebbe venuta nella mia azienda e mi avrebbe scattato una foto con lei in modo che potesse completare il suo incarico. Le ho detto che avrebbe interferito con il mio lavoro e lo avrei considerato una molestia. Ha riattaccato.

Alla sera le ho telefonato e le ho detto: “Dovresti riflettere sugli ordini dei tuoi superiori. Se ti ordinassero di appiccare un incendio e uccidere le persone, lo faresti? Trattare gli altri con gentilezza è in realtà la stessa cosa che trattare te stessa gentilmente. Non ti permetterò di venire nella mia azienda. Lo considero una molestia. Assumerò un avvocato per citarti in giudizio e proteggere i miei interessi. Te lo dico in anticipo”. Ha detto che ora aveva capito.

Un mese dopo la segretaria del Partito della mia azienda mi ha chiamato per dirmi che la segretaria del Partito del centro comunitario era stata sostituita ed ora la segretaria era Guo. Mi è stato detto di inviarle una copia della mia carta d’identità (ID) in modo che potesse consegnarla ai suoi superiori. “Non sono una criminale e non consegnerò la mia foto”, ho detto alla segretaria del Partito della mia azienda. Mi ha anche detto di chiamare Guo. Ma io non l’ho fatto.

Guo mi ha chiamato il giorno dopo. Era molto subdola e ha provato ogni genere di cose per farmi firmare. Anche se non mi sono lasciata influenzare, potevo dire che era stata profondamente avvelenata dal PCC e mi sentivo dispiaciuta per lei. Le ho chiarito la verità dal punto di vista legale per venti minuti. Alla fine, ha risposto bene, ha detto solo che non collaboravo con lei. Ho augurato a lei e alla sua famiglia un buon futuro.

Pensavo che le molestie fossero finite, ma la mattina dopo un agente di polizia mi ha chiamato e mi ha chiesto di collaborare con lui. Ho rifiutato. Mi ha avvertito che se non l’avessi fatto, gli ufficiali di ogni dipartimento si sarebbero presentati a casa mia. Gli ho detto che lui e la sua famiglia sarebbero stati benedetti se avesse protetto i praticanti della Dafa e che avrei chiamato Guo. Mi ha ringraziato.

Per prima cosa sono andata a trovare un altro praticante. Il praticante mi ha detto di non avere paura, dovevamo solo salvare Guo. I praticanti mi hanno aiutato a inviare pensieri retti per più di un’ora. Ho telefonato a Guo quel pomeriggio. Altri praticanti stavano inviando nuovamente pensieri retti. Ho detto a Guo che la polizia mi aveva parlato e che avevo detto loro che non avrei collaborato. Ha solo detto che va bene e ha riattaccato.

Questa persecuzione malvagia e illegale è stata completamente dissolta. Grazie alla protezione e al rafforzamento del Maestro e all’aiuto disinteressato dei praticanti, ho superato questa prova con successo.

Da questa esperienza ho capito che, finché credo fermamente nel Maestro e nella Fa e riesco a lasciare andare me stessa e pensare agli atri, posso superare ogni prova e difficoltà.