(Minghui.org) Il 25 ottobre scorso Dai Gongyu, rappresentante dell'Associazione Falun Dafa del Canada, e due testimoni hanno presentato al Parlamento canadese un rapporto di 130 pagine che riassume la persecuzione del Falun Gong all'estero, da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Con il titolo "Interferenze straniere e repressione del Falun Gong in Canada: Sviluppi chiave e casi di studio 1999-2023", il rapporto ha rivelato fatti allarmanti sulla portata, la durata, la penetrazione e la varietà dell'interferenza. Ha fornito anche 11 raccomandazioni per contrastare la repressione del PCC all'estero.
Il 25 ottobre scorso Dai Gongyu, dell'Associazione Falun Dafa del Canada, ha presentato al Parlamento canadese un rapporto di 130 pagine che illustra le interferenze e le persecuzioni transnazionali del Partito Comunista Cinese (PCC)
L'interferenza del PCC in Canada
Il rapporto dell'Associazione Falun Dafa del Canada ha elencato le interferenze e la repressione transnazionale del PCC, tra il 1999 e il 2023. Esse comprendono l'infiltrazione politica, la manipolazione, l'intimidazione, l'incitamento all'odio, la falsificazione di informazioni, l'aggressione, le molestie, oltre agli attacchi informatici e al monitoraggio. Secondo il rapporto, questi mezzi non sono stati utilizzati solo dalle ambasciate e dai consolati cinesi, ma anche da spie e agenti del PCC all'estero. In particolare, un ruolo fondamentale lo ha svolto il Dipartimento per il Lavoro del Fronte Unito, un ente che risponde direttamente al Comitato Centrale del PCC.
Durante la conferenza stampa Zhang Tianxiao, praticante di Toronto, ha condiviso la sua personale esperienza. Suo cognato, Zou Songtao, ha conseguito un master all'Università Oceanica della Cina e, nel 2000 è deceduto a causa della persecuzione del PCC. Dopo la morte del marito la sorella, Zhang Yunhe, si è laureata in contabilità all'Università di Qingdao e ha cercato di ottenere giustizia. Nel 2001 la donna è stata arrestata per aver diffuso informazioni sulla persecuzione e, da allora, è scomparsa.
Nel 2001 Zhang Tianxiao, che in quel tempo viveva a Vancouver, ha denunciato le brutalità in una conferenza stampa e in un forum. Poco dopo si è ritrovata a essere bersaglio di molestie. Nel 2003 le sono stati rotti i finestrini dell’auto, parcheggiata fuori da un appartamento. Alcuni mesi dopo, qualcuno ha versato molti rifiuti umani sul suo balcone. Zhang ha affermato di non avere nemici personali, inoltre si era appena trasferita nell'appartamento e quasi nessuno sapeva dove viveva. Chi erano queste persone che la stavano molestando?
Nel giugno 2008 si è trasferita a Toronto e alcuni mesi dopo ha iniziato a lavorare come volontaria, di conseguenza ha lasciato il figlio di quattro anni e la figlia di sette a casa, con un'amica anziana.
Un giorno, poco dopo essere uscita di casa, un uomo cinese è arrivato con una pistola e ha ordinato all'amica di consegnargli i due bambini. I piccoli si sono nascosti in un armadio e l'amica non ha aperto la porta. L'uomo con la pistola se n'è andato.
Dopo aver mandato i suoi figli in una scuola elementare, Zhang ha incontrato alcuni studenti della Cina continentale e ha presentato il Falun Gong ai loro genitori e nonni. In seguito, ha notato che alcuni cinesi la fissavano da lontano. Questi episodi l'hanno fatta sentire insicura, perché le molestie e l'influenza del PCC si erano estese fino al Canada.
Incitamento all'odio e manipolazione dei funzionari eletti
"Il rapporto documenta l'allarmante portata della disinformazione, dell'intimidazione, della manipolazione e dell'interferenza del PCC nei confronti dei funzionari eletti in Canada, con l'obiettivo di impedire loro di sostenere il Falun Gong o di criticare le violazioni dei diritti umani perpetrate dal PCC in Cina", ha spiegato Dai. L'infiltrazione nel sistema politico e nelle organizzazioni canadesi da parte del PCC è allarmante, perché indebolisce la capacità del governo di risolvere le questioni e correggere il problema.
Per molti anni il PCC ha anche inviato false e-mail a nome di praticanti ai politici canadesi, per screditare il Falun Gong, umiliando e minacciando i funzionari. "Nel corso degli anni, l'Associazione Falun Dafa del Canada ha ricevuto più di una dozzina di versioni di queste false e-mail, inoltrate da funzionari eletti canadesi", si legge nel rapporto.
Il PCC ha anche interferito con le attività delle comunità e delle organizzazioni canadesi, nonché con gli eventi culturali e le celebrazioni delle festività. Nel tentativo di sponsorizzare queste attività, il PCC ha preteso l’esclusione dei praticanti del Falun Gong. Le manipolazioni e le molestie hanno danneggiato gli interessi del popolo canadese e ne hanno compromesso i valori. Inoltre, i media e le piattaforme online, controllate dal PCC, hanno spesso diffuso false informazioni per fomentare l'odio, che ha portato all'indifferenza, all'emarginazione e alla discriminazione del Falun Gong.
Il fattore più pericoloso è l'influenza del PCC sulle persone e sui funzionari eletti, rendendoli più propensi ad accettare la diffamazione verso il Falun Gong. È grazie a questa propaganda d'odio che il PCC è riuscito, per quasi un quarto di secolo, a reprimere la pratica spirituale, attraverso torture e uccisioni.
Dai ha detto che, all'inizio della persecuzione, l'ambasciata e i consolati del PCC distribuivano direttamente volantini e lettere d’incitamento all'odio contro il Falun Gong. In seguito, ha agito nell’ombra; le spie del Dipartimento del Fronte Unito hanno inviato lettere ai funzionari eletti che sostenevano il Falun Gong. I praticanti se ne sono accorti e hanno portato la questione in tribunale. Gli agenti del PCC sono quindi passati a un'altra strategia. Fingendosi praticanti del Falun Gong, hanno inviato lettere o e-mail a funzionari eletti a tutti i livelli, in particolare a parlamentari, ministri e governatori. Le lettere erano umilianti e minacciose, in quanto servivano a screditare il Falun Gong e a minare i suoi sforzi per denunciare le violazioni dei diritti umani in Cina. Le e-mail, in diversi formati, sono state inviate molte volte e i praticanti ne hanno ricevute più di 10 di questo tipo, inoltrate dai funzionari.
E-mail simili sono state inviate anche a funzionari eletti di altri Paesi, tra cui l’Australia, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti. A quanto pare si tratta di un'iniziativa coordinata e globale. Gli indirizzi IP di alcune e-mail sono stati rintracciati in Cina, il che indica che si tratta di un'operazione sistematica del PCC, per reprimere il Falun Gong e influenzare i funzionari d'oltremare.
Oltre a questo, il PCC ha offerto ai funzionari canadesi l'opportunità di visitare la Cina, affinché non sostenessero più il Falun Gong. Un esempio è la città di Port Moody, nella Columbia Britannica. Ogni anno, tra il 2002 e il 2007, il sindaco aveva emesso proclami per il mese della Falun Dafa. Nel 2007 il miliardario Li Zhe, un ufficiale militare cinese in pensione, ha invitato il sindaco a visitare Pechino, a nome di un promotore immobiliare. Al suo ritorno il sindaco ha smesso di emettere proclami per il Falun Gong.
Nel 2011 il People's Daily ha anche riferito che invitare i sindaci canadesi a visitare la Cina avrebbe cambiato la loro opinione. Ad esempio, un sindaco che era solito contrastare il PCC, dopo tale viaggio ha cambiato posizione. Pertanto il Dipartimento del Fronte Unito ha deciso che Li Zhe e altri invitassero i sindaci a visitare la capitale cinese. Di conseguenza, ogni anno circa 10 sindaci visitavano la Cina in questo modo, provenienti da Canada, Stati Uniti, Francia, Italia e altri Paesi. In effetti, Li Zhe è stato anche nominato membro della Federazione cinese d'oltremare del Dipartimento per il lavoro del Fronte Unito a Pechino.
I media hanno riferito che il sindaco di Vancouver, Sam Sullivan, quando ha visitato la Cina è stato accolto come "un imperatore". Al suo ritorno, ha ordinato di smontare i manifesti e uno stand dei praticanti del Falun Gong fuori dal Consolato cinese di Vancouver. Per opporsi alla persecuzione, dal 2001 i praticanti hanno iniziato e continuato una protesta pacifica di fronte al consolato cinese di Vancouver, 24 ore su 24.
Minacce e intimidazioni
Il rapporto fornisce anche dettagli riguardo alle minacce e alle intimidazioni subite dai canadesi e dai loro familiari in Cina. Lanciate dagli agenti del PCC, alcune di queste attività erano sistematiche e altre sembravano casuali, ma tutte hanno mirato agli sforzi dei praticanti del Falun Gong.
Durante la conferenza stampa, Jeff Li, praticante del Falun Gong di Toronto, ha spiegato il rapporto sulla persecuzione da parte del PCC all’estero
Durante la conferenza stampa, il praticante di Toronto Jeff Li ha fornito alcuni esempi. Quando Helen Li si recava alle proteste pacifiche presso il Consolato cinese di Toronto, si faceva spesso fotografare. Un giorno, un uomo le si è avvicinato nella sua residenza e le ha detto: "Ehi, conosco il nome di tuo padre. È meglio che tu stia attenta!". Alcuni giorni dopo suo padre ha chiamato dalla Cina, pregandola di non partecipare alla protesta pacifica: la polizia gli aveva detto che avrebbe corso dei rischi.
Jeff Li ha detto che molti praticanti hanno avuto esperienze simili. Quando si recano nei luoghi turistici per mostrare gli esercizi o per denunciare la persecuzione in Cina, vengono spesso fotografati. Nel mese di aprile dell’anno scorso qualcuno si è avvicinato al municipio, ha tolto gli striscioni dei praticanti e li ha fotografati. Alcuni mesi dopo, il 30 settembre, la stessa persona ha attaccato e umiliato i praticanti del Falun Gong a Chinatown. L'uomo ha preso un cellulare a un praticante e ha tentato di fuggire. I praticanti l'hanno inseguito e hanno recuperato il telefono.
Li non ha parenti stretti in Cina. L'anno scorso la moglie di un suo caro amico è deceduta a causa di una malattia. L'amico ha detto a Li: "La polizia (cinese) mi ha detto che, anche se vivi in Canada, sanno tutto di te".
Dai ha anche fatto un esempio. Negli ultimi 10 anni, un uomo si è recato spesso nella zona del Centro commerciale del Pacifico a Toronto, per osservare i praticanti del Falun Gong. Quando gli è stato chiesto perché andasse ogni giorno, ha risposto che era stato pagato per farlo. In un’altra occasione, una donna cinese molestava spesso i praticanti alla stazione della metropolitana di Scarborough. Una settimana dopo, la stessa donna si è recata alle Cascate del Niagara, per molestare e attaccare i praticanti.
Dai ha concluso che questi incidenti indicano uno sforzo coordinato del PCC, per molestare i praticanti del Falun Gong.
Abuso dei canali diplomatici
L'ex diplomatico cinese Chen Yonglin ha testimoniato al Congresso degli Stati Uniti che la prima priorità dei consolati e delle ambasciate cinesi nel mondo è quella di attaccare sistematicamente il Falun Gong. In effetti, il PCC ha istituito una task force speciale all'interno di ogni agenzia diplomatica, per lanciare attività contro il Falun Gong in quel Paese.
Estendendo la persecuzione contro il Falun Gong all'estero, il PCC non solo minaccia gli stessi praticanti, ma mina anche i valori fondamentali e il sistema legale del Canada. Il rapporto fornisce 11 raccomandazioni per contrastare le interferenze e la repressione transnazionale da parte del PCC.
Se questi sforzi del PCC continueranno, un numero maggiore di cittadini canadesi ne risentirà negativamente, pertanto è importante che il governo canadese dia priorità alle iniziative che contrastano l'infiltrazione del regime cinese in Canada.
Legislazione e sforzi congiunti
Durante un'intervista Michel Juneau Katsuya, un alto funzionario dell'intelligence, ha dichiarato che il governo, da molti anni è a conoscenza delle vessazioni del PCC contro il Falun Gong. Ad esempio, i sindaci di Vancouver, Ottawa e Toronto sono stati influenzati dal PCC e hanno cambiato le regole, rendendo più difficile per i praticanti denunciare le brutalità della persecuzione e ha sottolineato che i canadesi dovrebbero essere protetti, a prescindere dal loro credo.
"In particolare, il Canada ha bisogno di una legislazione che definisca le interferenze provenienti dall'estero. È necessaria anche una legge che denunci gli agenti stranieri, non solo i lobbisti, ma anche coloro che sono influenzati da questi". Ha ribadito che: "Al momento, l'agenzia di intelligence presenta rapporti solo al Primo Ministro". Michel raccomanda che l'agenzia fornisca aggiornamenti anche al popolo canadese, in modo che le varie professioni e il mondo accademico possano ricevere informazioni rilevanti. "È importante che la società occidentale si unisca per contrastare il PCC", ha aggiunto.
Il rapporto completo, Interferenze straniere e repressione del Falun Gong in Canada: Sviluppi chiave e casi di studio 1999-2023, è accessibile al seguente indirizzo:https://library.faluninfo.net/canada-2023-report-foreign-interference-transnational-repression-of-falun-gong/
Tutti i contenuti pubblicati su questo sito sono protetti dal copyright di Minghui.org. Per l’uso non commerciale si deve citare la fonte (Es.: “Come riportato da Minghui.org,…”) e indicare il link dell’articolo originale. Per uso commerciale contattare la nostra redazione per ottenere l’autorizzazione.