(Minghui.org) Quando avevo circa 30 anni, avevo perseguito cose invidiate dagli altri, tra cui una laurea, una posizione elevata con un buon stipendio e altre ‘conquiste sociali’. Ma all’improvviso il mio titolo di quadro di divisione (posizione governativa) è stato rimosso senza alcuna motivazione. Questa perdita improvvisa mi ha fatto svegliare. Ho iniziato a chiedermi: “Qual è lo scopo della vita in questo mondo? Che cosa vogliono davvero ottenere le persone?”

Iniziare il mio sentiero di coltivazione

Ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel marzo 1996. Dopo aver letto lo Zhuan Falun, tutte le domande che avevo, hanno trovato risposta. Ho capito che lo scopo della vita è tornare al proprio vero sé originale. Ho fatto la promessa che, indipendentemente da quanto sarebbe durato il mio percorso di coltivazione e da quante difficoltà avrei dovuto sopportare, avrei seguito il Maestro Li (il fondatore della Dafa) per tornare da dove ero venuta.

Da allora, ogni mattina alle cinque andavo al luogo di pratica per fare gli esercizi, indipendentemente dal meteo. In un giorno di pioggia alla fine degli esercizi quando ho aperto gli occhi, ero l’unica rimasta. Quei giorni sono stati i più felici della mia vita: avevo il Maestro, che mi insegnava i principi di Verità, Compassione, Tolleranza.

Secondo mio marito sono diventata una buona moglie; mi prendevo cura di nostro figlio e svolgevo le faccende domestiche senza lamentarmi. Al lavoro, svolgevo il mio compito con diligenza. Studiavo la Fa e facevo gli esercizi nel tempo libero. Vivevo una vita felice.

Prima della persecuzione della Falun Dafa da parte del Partito Comunista Cinese (PCC), quasi la metà delle persone del mio dipartimento al lavoro aveva letto lo Zhuan Falun. Usavamo la pausa pranzo per fare gli esercizi insieme. Tutti si impegnavano a rispettare i requisiti della Dafa. Per questo motivo, non c’erano quasi mai conflitti.

Un giorno, una collega mi ha regalato un fazzoletto di seta bianca, con sopra un fiore di loto. Molti anni dopo, mia sorella in un viaggio turistico è andata nella città di Hangzhou e ne ha comprato un altro per me, che aveva lo stesso disegno. Solo seguendo la Dafa, potevo essere come un fiore di loto che emerge dal fango, ma non si macchia.

Perdurare nella fede

Quando è iniziata la persecuzione, sono stata rinchiusa in un centro di detenzione. Recitavo continuamente la Fa del Maestro nel profondo del mio cuore:

La Dafa è ciò che porti ovunque con te,nel cuore alberga Zhen-Shan-Ren;un grande Arhat è nel mondo,Spiriti e fantasmi ne hanno gran timore.(“Possente Virtù”, Hong Yin)

Potrei recitarla migliaia di volte al giorno. Più la recitavo, più mi sentivo “un grande Arhat”.

Mentre raccoglievo peperoncini nella cella, che faceva parte del lavoro forzato, sono passate alcune guardie. Una di loro ha gridato: “Qualcuna qui pratica la Falun Dafa?”

Mi sono alzata in piedi, con un peperoncino in mano, e ho risposto: “Si!” Mi ha guardata attentamente e ha chiesto: “Allora perché non spezzi le estremità di quei peperoncini?”

Ho risposto: “Per praticare la Falun Dafa, devo essere una brava persona, attenendomi agli standard di Verità, Compassione, Tolleranza, anziché rompere quelle estremità. Si staccheranno quando sarà il momento”.

Ha guardato il suo cellulare, si è girata e se n’è andata, mentre gli altri la seguivano in fila. Le detenute mi hanno mostrato approvazione con il pollice in su. Sapevo che il Maestro mi stava rafforzando. Con la saggezza conferitami dalla Dafa, sono riuscita a dire ciò che volevo dire in quell’ambiente malvagio. Questo ha anche aiutato gli altri a testimoniare che tipo di persone siano i praticanti.

Ero nel campo di lavoro quando si è verificato l’episodio dell’autoimmolazione in Piazza Tienanmen. Dopo aver visto il notiziario in televisione, le guardie hanno chiamato tutti i detenuti per tenere una riunione. Una delle guardie ha fatto il mio nome per chiedermi cosa ne pensassi dopo aver visto il video.

Ho risposto: “Stavo per andare a Pechino per fare appello per la Falun Dafa, ma prima di arrivarci sono stata arrestata e portata in un campo di lavoro”. Dal momento che Piazza Tienanmen è pesantemente sorvegliata, come sono potute entrare quelle persone? Inoltre, ai praticanti della Falun Dafa viene insegnato di non uccidere o suicidarsi. Chiunque pratichi veramente la Falun Dafa non lo farebbe mai”.

Le guardie hanno ordinato a tutti di tornare nelle loro celle e hanno annullato la riunione. Le bugie non resistono alle prove e vengono facilmente smascherate. Da allora, non hanno quasi mai organizzato la proiezione del video dell’autoimmolazione per i detenuti.

Poiché il personale del campo di lavoro non riusciva a cambiare le mie convinzioni, un anno dopo mi hanno trasferita al centro locale di riabilitazione per tossicodipendenti. Quando il direttore del centro è venuto a trovarmi, gli ho detto: “Sono una persona equilibrata, ragionevole e in forma. Perché mi rinchiudete qui? In realtà lo so. Anche lei sa che è per minare la mia volontà, facendomi rinunciare alla mia fede in Verità, Compassione, Tolleranza. Non è un crimine credere in questi principi. Per la mia fede, non mi dispiacerebbe sacrificare me stessa!”

Durante quei giorni al centro di riabilitazione per tossicodipendenti, ho tenuto a mente ciò che il Maestro ci ha insegnato:

“Quando è difficile da sopportare, provate a sopportarlo. Quando sembra impossibile da fare o solo difficile da fare, provateci semplicemente per vedere cosa riuscite a fare.” (Nona Lezione, Zhuan Falun).

Ho trattato tutti con compassione, comprese le guardie.

Finché ce n’è stata l’occasione, ho lasciato che vedessero la bellezza di Verità, Compassione, Tolleranza. A poco a poco, il mio ambiente si è rilassato e le persone sono diventate più amichevoli nei miei confronti. Quando alcuni tossicodipendenti, che causavano sempre problemi, avevano conflitti che non riuscivano a gestire, venivano da me a cercare una guida. Hanno osservato che qualsiasi cosa dicessi era come musica per le loro orecchie.

Condividevo con loro i principi della Fa che avevo appreso dalla Dafa, chiedevo loro di essere tolleranti in tutto ciò che incontravano, poiché l’incontro con gli altri dipende dalle loro relazioni predestinate, e che dovremmo farne tesoro. A volte solo dopo una breve chiacchierata, la detenuta mi diceva che sapeva cosa fare. Ma altre volte, solo parlando con qualcuno più volte, potevo risolvere i suoi problemi. Non importa quante volte ci siano volute, ho sempre avuto il sorriso sul viso e li ho trattati con compassione.

Ogni volta, dopo aver finito di condividere, ho sempre detto: “Ho imparato questi principi praticando la Falun Dafa. È il nostro Maestro che mi ha insegnato. La Falun Dafa insegna alle persone a essere buone seguendo Verità, Compassione, Tolleranza. Non è mai come quello che dice la propaganda televisiva. Per favore, non credeteci; le loro bugie hanno lo scopo di ingannare le persone”.

Chiarire i fatti facendo richiesta della mia pensione

Quando ho finito di scontare i quattro anni di pena nel campo di lavoro forzato e sono tornata a casa, mi sono resa conto che la pensione non mi era stata pagata. Ho intrapreso un contenzioso amministrativo per richiedere la mia pensione con lo scopo di far conoscere la Falun Dafa a più persone attraverso questo atto.

Durante il processo, una cosa che mi ha colpito è stata quando ho chiamato la Corte Suprema provinciale, ho trovato la giudice incaricata del mio caso. Era molto riconoscente per il fatto che avessi una tale fiducia nella legge. Non era conveniente parlare al telefono, così, dopo aver riattaccato, le ho scritto una lettera, il cui contenuto era in parte il seguente:

“Ho sempre un desiderio. Suppongo che prima d’ora molte persone erano come me: non conoscevano il vero scopo della vita e continuavano a cercare. Io finalmente ho trovato il senso della vita. Ho poi voluto condividere questo tesoro con tutti, proprio come lo sto condividendo con te. La Falun Dafa è perseguitata da oltre 20 anni, quindi sento profondamente che questa condivisione ha fatto molta strada. Senza mantenere fede ai principi di Verità, Compassione e Tolleranza, senza la grande compassione e tolleranza dei praticanti, non sarei quella che sono oggi. Non mi importa molto dell’esito di questo caso, purché tu riesca a capire la verità e a fare la scelta giusta per te stessa, in modo da avere un futuro luminoso. Questo è davvero il mio desiderio!”

“Sono stata trattenuta in un centro di detenzione, in un campo di lavoro forzato, in un centro di riabilitazione per tossicodipendenti e in prigione per quasi dieci anni. Forse vi chiederete cosa ho fatto per essere stata trattenuta così a lungo? La risposta è piuttosto semplice: volevo solo essere una brava persona, dire la verità e far sapere a ogni persona gentile che la Falun Dafa è buona! Verità, Compassione, Tolleranza sono buone! Non sono solo io, ogni praticante della Falun Dafa è così.

“So che per i praticanti della Falun Dafa credere nella legge oggi richiede un coraggio straordinario e una mente forte. Perché dovrei dire questo? Vi prego di leggere le storie che seguono, allora forse capirete”.

“Prima storia: nel febbraio 2000, sono andata con mia figlia, che frequentava il secondo anno di scuola media, a fare appello per la Falun Dafa all’ufficio appelli del governo provinciale. Ho detto al personale lì presente: ‘Noi pratichiamo la Falun Dafa e volevamo condividere con voi la nostra comprensione al riguardo’. Dopo aver sentito le parole “Falun Dafa”, l’impiegato ci ha chiesto di compilare i moduli di registrazione per l’appello e sulla base delle richieste, ho detto loro che ho letto Zhuan Falun più di 200 volte, la mia esperienza di coltivazione mi dice che la Falun Dafa è l’unica terra pura per l’umanità, e che praticare la Falun Dafa porterà solo benefici alla nazione e al popolo, senza causare alcun danno.”

“Dopo di che, due agenti di polizia sono venuti e ci hanno portato in una stazione di polizia per interrogarci. Presentare una petizione all’ufficio ricorsi è un diritto dei cittadini. Riferire apertamente al governo la nostra situazione di praticanti della Falun Dafa e dare al governo il diritto di conoscerci è un segno di fiducia nel governo. Tuttavia, il nostro legittimo appello è stato trattato come un crimine. Siamo stati interrogati e la nostra casa è stata perquisita. Per questo motivo, sono stata detenuta per un mese come un criminale. Il mandato di arresto diceva che avevo interferito con l’ordine sociale. Da quando sono tornata a casa, sono stata messa sotto sorveglianza domiciliare, sotto la responsabilità del dipartimento di sicurezza.”

“Seconda storia: nel maggio 2004, la Procura Suprema del Popolo ha pubblicato una notizia sui media in cui affermava che avrebbe indagato rigorosamente su alcuni tipi di casi che riguardavano illeciti pubblici, giudiziari e legali, oltre che su qualsiasi violazione dei diritti umani. Dopo aver letto questa notizia, ho immediatamente chiesto alla Procura Suprema del Popolo, sotto forma di lettera aperta, informazioni sulle mie due detenzioni penali e sulla mia detenzione nel campo di lavoro, chiedendo di verificare se la mia situazione rientrasse nell’ambito delle loro indagini.”

“Dopo aver spedito la lettera, inviata personalmente alla Procura superiore provinciale e ai dipartimenti competenti, qualche mese dopo gli agenti della polizia di sicurezza nazionale sono venuti nel posto di lavoro, mi hanno arrestata e portata in un centro di detenzione. La ‘prova’ era la mia lettera aperta. Questa volta sono stata mandata in un campo di lavoro forzato dove sono stata trattenuta lì per tre anni. In seguito, sono stata trasferita al centro di riabilitazione per tossicodipendenti della città.”

“Terza storia: nell’aprile 2014, mentre io e mia figlia stavamo mangiando a casa di un’amica, siamo state arrestate per ‘riunione illegale’. Siamo state condannate rispettivamente a quattro anni e a tre anni e mezzo. Quando ero detenuta in carcere, ero sotto stretta sorveglianza. Mi hanno tolto il diritto di comunicare con gli altri o di ricevere visite. Il carcere ha istigato due detenute a sorvegliarmi 24 ore su 24. Ogni giorno ero costretta a stare seduta su un piccolo sgabello per 13-14 ore, supplizio che mi faceva gonfiare le gambe, aumentare la pressione sanguigna, gonfiare la pancia e avere le vertigini. Potevo usare la toilette solo a orari prestabiliti. Avevo quindi paura di bere acqua, per il timore che potesse avere effetti sulla mia vescica. I detenuti dovevano portarmi i pasti ogni giorno. La tortura fisica e mentale non può essere descritta a parole.”

“Il motivo per cui sono stata sottoposta a un trattamento così crudele è che volevo fare appello! L’unico modo in cui il carcere femminile provinciale mi avrebbe liberato dal controllo severo era dichiararmi colpevole e riconoscere il mio ‘crimine’. Tuttavia, non ero d’accordo con la sentenza, né mi dichiaravo colpevole. Così sono rimasta sotto stretta sorveglianza per quasi tre anni, fino al giorno in cui sono stata rilasciata.

“Con questi casi voglio chiedere: la legge può essere calpestata in questo modo per sempre? Chi può resistere alla prova della storia? Quando facciamo qualcosa, il Cielo ci guarda. Spero che questa lettera possa portarvi un po’ di ispirazione, aiutarvi a trovare l’innocenza e la bellezza a lungo perdute nel mondo caotico. Ricordiamoci che la Falun Dafa è buona! Verità, Compassione, Tolleranza sono buone! Così da poter essere protetti dagli Dei e dai Budda.”