(Minghui.org) Saluti, stimato Maestro e amici praticanti!
Recentemente ho compreso alcuni principi della Fa e la mia comprensione si è approfondita, ma è stato un processo lungo.
Vorrei iniziare spiegando le mie esperienze passate. Sono cresciuto in una famiglia religiosa e frequentavamo la chiesa ogni domenica. Per molti anni ho seguito i rituali, ma avevo molte domande senza risposta. Mi mancava il coraggio di porre a qualcuno le tante domande che avevo sulla vita e sulla spiritualità.
A volte ho provato a immaginare quanto fosse grande l’universo e mi sembrava di essere piccolo come uno spillo. Forse l’universo era grande come una città, un Paese o un continente, o addirittura più grande della Terra? Esiste un solo universo?
Quest’idea mi sembrava così infinitamente al di là di me che mi rendeva molto timoroso. Temevo di essere insignificante e inutile agli occhi del Creatore e che quest’ultimo potesse pensare che una creatura delle dimensioni di uno spillo come me non valesse la pena di essere amata. Questo pensiero si è poi ampliato e ho sentito di non essere abbastanza importante per essere amato.
Anni dopo, nel 2010, quando ho iniziato a praticare la Falun Dafa, mi sono reso conto di quanto fosse egoista il mio pensiero originale. L’ultimo insegnamento del Maestro “Come è nata l’umanità“ mi ha scosso e ho visto la mia arroganza.
Confrontarsi con il proprio ego
Il Maestro ha detto:
“Attualmente il mondo umano sta vivendo l’ultimo periodo della fase di Distruzione del ciclo di Formazione, Stasi, Degenerazione e Distruzione. In questi ultimi tempi, tutto è cambiato in peggio, com’era destinato, e la distruzione è quindi imminente. Per questo motivo il mondo è così tormentato. I pensieri buoni sono rari, la mente delle persone è diventata contorta, la dissolutezza e l’abuso di droghe dilagano e le persone aderiscono all’ateismo. Nell’ultimo stadio del cosmo, tutto questo è inevitabile ed è indicativo del momento a cui siamo arrivati!” (“Come è nata l’umanità”)
Prima di iniziare a praticare, il mio ego cresceva e si rafforzava, ma non lo vedevo. Ero convinto di avere ragione. Il mio lato consapevole veniva sempre più soppresso. Mi stavo allontanando dalla bontà, perseguendo invece l’autoaffermazione, la fama, la libertà e il divertimento.
Quando ho iniziato a praticare la Dafa, mi sono reso conto di quanto squallida, solitaria, persa ed egoista fosse stata la mia vita. Mi sino reso conto che, durante quegli anni, avevo creato sempre più karma. Ho sviluppato forti opinioni sulle persone, sulle situazioni e su me stesso. Solo la Dafa ha il potere di smascherare veramente queste cose e solo il Maestro può eliminare il karma.
Un conflitto mette in luce le mie lacune nella coltivazione
Una recente esperienza mi ha aiutato a vedere chiaramente ciò che non è il mio vero sé e a vedere i principi della Fa al mio livello.
Tre anni fa ho avuto un conflitto con un altro praticante. Ero stato coinvolto in un progetto per anni. Dopo qualche tempo, la mia posizione è cambiata e ho lavorato direttamente con il coordinatore. L’anno scorso ho perso la mia posizione. In apparenza, l’ho persa a causa di un conflitto e sono stato sostituito da una persona più capace. Rabbia, frustrazione, invidia, insicurezza e dubbi erano solo alcuni degli attaccamenti che si sono impossessati dei miei pensieri. Ho perso fiducia nel progetto più importante del Maestro. Non dubitavo del progetto in sé, ma dell’esecuzione a livello umano e del coordinatore. Quello che è successo mi ha colpito in modo così drammatico che non sapevo se volessi continuare a partecipare a qualsiasi parte di questo progetto.
Quando ho riflettuto sull’accaduto, ho notato il modo di pensare e di agire comunista. Prima che la mia posizione fosse ufficialmente revocata, ho menzionato questa “mentalità comunista” alla direzione del progetto. In passato, avrei voluto dare più supporto, ma ho sempre sentito che il mio ruolo era soppresso. Non dicevo molto e pensavo che la cooperazione significasse fare tranquillamente ciò che mi veniva detto di fare. Tuttavia, la mia comprensione è cambiata gradualmente e ho voluto essere più attivo.
Tuttavia, quando ho parlato con il coordinatore, il mio punto di partenza non era basato sulla Dafa e sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza; era basato sulla frustrazione, sulla rabbia e sull’atteggiamento di dire agli altri cosa fare. Sono rimasto deluso di non essere stato coinvolto nei processi precedenti. Dal mio punto di vista, la mentalità comunista era evidente e si rifletteva negli atteggiamenti dei praticanti e nel loro comportamento.
Dopo questo conflitto, ero pieno di risentimento e delusione. Mi era quasi impossibile fare un passo indietro e guardare le cose in modo razionale. Mi sentivo rassegnato e senza speranza. Mi sono chiesto se sarei mai stato disposto a partecipare a questo progetto.
I miei sentimenti e le mie opinioni umane si stavano intromettendo. Anche se tutto indicava che la situazione era un’opportunità di coltivazione, facevo fatica a calmarmi. Le vecchie forze avevano preso di mira i miei pensieri più profondi e vulnerabili.
Continuavo a chiedermi: “Per cosa sono venuto veramente in questo mondo? Volevo convalidare me stesso, o la Fa? Ero disposto a lasciare andare il mio ego e a mettere la Dafa al primo posto?”
Nel processo di guardarmi dentro ed esaminare ciò che è accaduto, ho iniziato a correggere me stesso e a mettere la Dafa al primo posto. Livello per livello, ho percepito come mi stavo elevando. In alcuni momenti, le sostanze negative ed egoistiche erano così forti che tutto ciò che volevo fare era ritirarmi e smettere di partecipare alle attività di gruppo. La mia parte consapevole ha dovuto eliminare ripetutamente i miei pensieri umani. È un processo doloroso riconoscere il proprio risentimento, le proprie inadeguatezze e la propria invidia. Ho dovuto fare i conti con i punti in cui non sono riuscito a coltivarmi.
Ho costruito io questo karma e quindi dovevo essere io ad affrontarlo e a smantellarlo. L’attaccamento di autoprotezione era molto intenso e avevo l’impulso di evitare gli altri praticanti.
Mi sono ricordato degli insegnamenti del Maestro e ho pensato: “Quando il mio atteggiamento è così negativo, mi sto conformando a Verità-Compassione-Tolleranza?”
Alla fine, ho acquisito una comprensione più profonda di cosa fosse o meno il mio vero sé e di ciò che significasse convalidare la Dafa e non me stesso, correggendomi secondo i principi della Fa che ho riconosciuto al mio livello. Da lì sono stato in grado di avanzare.
Seguire i suggerimenti del Maestro
Nelle settimane successive, il Maestro mi ha dato diversi suggerimenti. Uno di questi era sotto forma di una storia di coltivazione che mi ha mostrato molto chiaramente la radice profondamente nascosta del mio attaccamento.
La storia racconta come al discepolo di un essere divino occidentale venissero mostrati i propri attaccamenti, come il risentimento, la frustrazione, il dubbio e la competitività.
Durante una tempesta, un essere divino cammina sulle acque. I suoi discepoli sono seduti in una barca e temono di annegare, perché a quel tempo quasi nessuno sapeva nuotare. In preda alla rabbia e alla frustrazione, il discepolo provoca la divinità, dicendo che crederà veramente che l’essere divino è una divinità solo se il discepolo potrà camminare sull’acqua. L’essere divino accetta di far camminare l’uomo sull’acqua a una condizione: non deve guardare né a destra né a sinistra e deve ignorare le onde e la tempesta.
Lo studente esce dalla barca nonostante le onde alte e cammina sull’acqua. Tuttavia, in un momento di dubbio, guarda a destra e a sinistra e vede le onde. Viene sopraffatto dalla paura, sapendo di non saper nuotare e di poter morire.
In quel momento comincia ad affogare sotto le onde. Ma l’essere divino non abbandona il proprio discepolo, lo raggiunge e lo tira fuori dall’acqua. Lo tiene per mano, lo riporta alla barca e lo conforta.
Dopo la mia esperienza, ho capito perché ricordassi questa storia. Mi sono reso conto della gentilezza e dell’amore che l’essere divino aveva per il suo discepolo, anche quando l’uomo dubitava di lui. L’essere divino era consapevole dell’importanza di questo processo per il proprio discepolo e non lo ha lasciato solo nemmeno nel momento in cui non si fidava più del suo maestro. L’essere divino era sempre presente e lo aiutava.
Improvvisamente ho capito la radice del mio attaccamento che si era formato nella mia infanzia.
Proprio come ha detto il Maestro:
“Naturalmente, ci sono persone che, quando cercano l’aiuto divino nei momenti difficili, non sono soddisfatte del risultato e iniziano a detestare Dio, rivoltandosi persino contro di Lui. Alcuni si sono rivolti addirittura al lato oscuro e demoniaco, commettendo ulteriori peccati e creando ulteriore karma.” (“Come è nata l’umanità”)
Non riuscivo a capire o a elaborare pienamente ciò che fosse successo finché non ho letto l’articolo del Maestro. Ero proprio come quel discepolo: covavo ancora dubbi e profondo risentimento.
A causa della visione negativa che mi ero formato da bambino, pensavo che ogni difficoltà incontrata fosse ingiusta. Poiché questo era il mio punto di partenza, tutto è peggiorato e la mia visione negativa è diventata una seconda natura.
Ogni volta che gli altri venivano trattati meglio o ottenevano una posizione a cui ero interessato ma non avevo le “capacità”, o dovevo lavorare il doppio, mi sentivo trattato ingiustamente. Non capivo perché gli altri avessero una vita più facile della mia o avessero più conoscenze e capacità. Covavo sentimenti di risentimento e invidia e mi sentivo sbilanciato nel mio cuore. Sebbene conoscessi la Fa e i principi, non mi sono guardato dentro, non ho visto ciò che è successo dalla prospettiva di un coltivatore e non l’ho usato come un’opportunità per aumentare il mio livello.
Il mio punto di partenza era che vedevo tutto come una punizione invece che come la conseguenza del mio atteggiamento e del mio comportamento. Solo quando ho riconosciuto questo profondo risentimento, mi sono sinceramente scusato con il Maestro e ho rifiutato questa disposizione delle vecchie forze; ho sperimentato un cambiamento fondamentale dall’interno.
Alla fine mi sono reso conto che non potevo realizzare molte delle cose che volevo, per quanto mi sforzassi. Ho capito che non facevano parte del mio destino e che non avevo abbastanza de (virtù) per realizzarlo.
Guardare avanti
Mi sono reso conto di molte questioni cruciali. Nel mio cammino non deve importare se qualcuno ha attaccamenti o opinioni che mi disturbano, se riconosce in sé gli elementi del comunismo, se è disposto a eliminarli o meno, o come mi tratta. Dipende solo da come lo affronto e da cosa ha a che fare con me, oltre che da quali attaccamenti devo eliminare.
A un livello diverso, ho capito perché un coltivatore o una persona comune potrebbe non essere disposta a cambiare, anche se gli sono stati dati dei suggerimenti, finché non riconosce il problema in prima persona. È difficile eliminare i pensieri, i comportamenti, gli attaccamenti e i punti di vista comunisti attraverso la ragione o l’emozione e ancor meno si può comandare di cambiare a un praticante o a una persona comune.
Il cambiamento fondamentale può iniziare solo riconoscendo i principi della Fa con il punto di partenza della compassione. Attraverso la condivisione di esperienze basate sui principi della Fa, se abbiamo un cuore aperto, possiamo riconoscere i nostri problemi e il Maestro ci aiuterà a eliminarli.
Quando la misericordia è il punto di partenza, si tocca la vera essenza di un essere vivente. Anche se il mio atteggiamento non è ancora misericordioso e gentile, posso negare tutto ciò che non è ancora conforme a Verità-Compassione-Tolleranza e smettere di alimentare il mio lato negativo. Quando indulgo in situazioni negative, percorro inconsciamente un sentiero demoniaco e creo altro karma.
Praticare non significa vivere una buona vita a livello umano o essere in salute. Si tratta di avere fiducia nel Maestro e nella Fa e allinearsi e convalidare i principi della Fa, nonostante le tribolazioni.
Potrei non comprendere sempre appieno l’onore di essere un discepolo della Dafa in questo momento storico, ma so che non voglio più essere distratto da interferenze. I miei occhi dovrebbero essere sulla mia missione e sul mio compito. In questo processo, posso lasciar andare sempre di più le mie opinioni su me stesso e sugli altri.
Vorrei concludere con la seguente citazione e con la massima gratitudine al Maestro.
Il Maestro ha detto:
“Il Suo amore è la santa grazia per tutti gli esseri senzienti! Essere amati da Lui è il più grande onore per la gente del mondo!” (“Perché salvare gli esseri senzienti”)
Grazie, compassionevole Maestro, per non aver lasciato andare la mia mano e per non aver lasciato andare le mani dei miei amici praticanti!
(Presentato alla Conferenza della Fa in Germania 2023)
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