(Minghui.org) Una donna della città di Jianli, nella provincia dell’Hubei, è stata recentemente incarcerata dopo essere stata segretamente condannata a due anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il calvario di Liu Qionghua, nota anche come Liu Shenghua, è iniziato il 25 ottobre 2021, quando è stata arrestata dopo essere stata denunciata per aver pubblicato informazioni sul Falun Gong nella città di Zhuhe. Gli agenti della stazione di polizia della città di Zhuhe hanno fotografato i manifesti da lei affissi. Kong Xiangxue, vice direttore dell'Ufficio per la sicurezza interna della città di Jianli, ha minacciato di sottoporre il suo caso al procuratore. In serata la donna è stata rilasciata su cauzione.

Il 2 luglio dell’anno scorso Liu è stata nuovamente arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale del Falun Gong nella città di Chengji. La polizia ha stampato tre fogli di carta con le quantità di volantini confiscati e le ha ordinato di firmarli. La donna ha detto di non saper scrivere e gli agenti l'hanno costretta ad apporre le sue impronte digitali sui documenti e su altri due fogli bianchi. Poco dopo è stata rilasciata su cauzione.

In seguito la polizia ha sottoposto il suo caso alla procura della città di Jianli. Il procuratore Zhan Fengdong l'ha convocata diverse volte. Ha anche minacciato di impedire a sua figlia, Zhu Li, di lavorare ancora come insegnante. Temendo di essere molestati, i parenti di Liu si sono riuniti a casa sua e hanno collaborato con la polizia, cercando di farle pressione affinché rinunciasse al Falun Gong.

Il 17 febbraio scorso la polizia l’ha convocata per un esame fisico. La donna si è recata alla stazione di polizia, ma è stata arrestata e portata al centro di detenzione della città di Jianli. La sua famiglia ha assunto un avvocato per dichiararla colpevole. Quando i praticanti locali del Falun Gong si sono offerti di aiutarla nel suo caso, la famiglia li ha rifiutati.

Lo scorso 16 novembre i familiari di Liu sono stati convocati al centro di detenzione, pensando che il tribunale avrebbe tenuto un'udienza, ma sono rimasti basiti quando hanno saputo che era già stata condannata a due anni di pena detentiva dal tribunale della città di Jianli. Poiché quel giorno sarebbe stata portata nella prigione di un'altra città, il tribunale ha organizzato una breve videochiamata con la famiglia. Non è chiaro se fosse rappresentata dall'avvocato quando è stata condannata.