(Minghui.org) La famiglia di Guo Shufen è stata recentemente informata, dal carcere femminile della provincia del Liaoning, che la loro amata è stata imprigionata per scontare una pena per la sua fede nel Falun Gong presso il 12° reparto, un reparto di correzione.
Da quando il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, la prigione femminile della provincia del Liaoning ha torturato attivamente le praticanti incarcerate, specialmente quelle detenute nel 12° reparto.
La famiglia di Guo ha chiesto di poterle fare visita, ma una guardia ha risposto che non era pronta per le visite dei familiari. Un’infiltrata del reparto ha rivelato ai familiari che Guo soffre di alcune gravi patologie, tra cui la pressione sanguigna pericolosamente alta. La famiglia chiede alla comunità internazionale di prestare attenzione al suo caso.
Guo, sessantasettenne residente nella provincia del Liaoning, il 9 dicembre 2021 ha visto affisso su un palo della luce, nella città di Jinzhou, un poster del Falun Gong. Si è fermata a leggerlo, ma una donna l’ha accusata di averlo affisso lei stessa, l’ha bloccata impedendole di andarsene e ha chiamato la polizia, che ha arrestato Guo, portandola alla stazione di polizia di Beijiao.
Un’ora dopo più di dieci agenti in borghese si sono recati a casa di Guo e, sfondando la porta con un calcio, sono entrati. Sua figlia e sua nipote, che vivono con lei, erano terrorizzate. La polizia ha confiscato i libri del Falun Gong di Guo, incenso, diversi DVD e 12.000 yuan (circa 1.590 euro) in contanti. Hanno anche portato via tre stampanti e tre computer che suo genero usava per i suoi affari privati. Neanche il lettore DVD di sua nipote è stato risparmiato.
Quando la polizia ha portato Guo al centro di detenzione femminile della città di Jinzhou dopo una giornata alla stazione di polizia è stata spogliata, rimanendo con addosso soltanto le mutandine.
La polizia ha presentato il caso di Guo alla Procura della città di Linghai il 14 dicembre 2021. Il pubblico ministero l’ha incriminata il 21 dicembre, con l’accusa di “minare l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto”, un pretesto standard usato dalle autorità per criminalizzare i praticanti del Falun Gong.
Guo è stata processata il 6 luglio dello scorso anno ed è stata condannata a due anni e tre mesi. Ha fatto appello al tribunale intermedio della città di Jinzhou, ma il giudice ha deciso di confermare il suo verdetto originale senza tenere un’udienza.
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