(Minghui.org) Lo scorso 25 aprile i praticanti della Falun Dafa si sono radunati davanti al Consolato cinese di Montreal, per commemorare la protesta pacifica che ebbe luogo lo stesso giorno di 24 anni fa a Pechino. I praticanti chiedono al Partito Comunista Cinese (PCC) di porre fine alla persecuzione in corso della Falun Dafa.

Conosciuto come “l’incidente del 25 aprile”, lo storico appello di 24 anni fa ha visto la partecipazione di oltre 10.000 praticanti, di Pechino e delle province vicine, presso l’Ufficio Appelli del Consiglio di Stato, per chiedere al governo il rilascio dei praticanti arrestati a Tianjin e un ambiente pacifico per praticare la loro fede. Sebbene l’allora Primo ministro avesse promesso di esaudire le richieste dei praticanti, l’appello è stato in seguito riscritto dai media controllati dallo Stato come un “assedio” al governo, e tre mesi dopo, il 20 luglio 1999, è stata avviata una persecuzione senza precedenti contro quasi 100 milioni di praticanti innocenti.

Durante la manifestazione la praticante della Falun Dafa Ruth ha dichiarato che la protesta è stata pacifica, razionale, ordinata e un atto di grande compassione e tolleranza; i praticanti hanno semplicemente esercitato i loro diritti costituzionali di cittadini.

“Per 24 anni i praticanti della Falun Dafa hanno sopportato enormi pressioni e hanno instancabilmente raccontato alla gente del mondo la verità sulla persecuzione, sperando che tutti potessero vedere attraverso la natura malvagia del PCC e non stare dalla parte del male. In questo modo ci sarebbe stata una speranza per l’umanità”, ha detto.

Il 25 aprile scorso i praticanti della Falun Dafa di Montreal si sono radunati davanti al Consolato cinese per commemorare la protesta pacifica che ebbe luogo lo stesso giorno di 24 anni fa e chiedere al regime cinese di porre fine alla persecuzione della Falun Dafa

Una praticante della Falun Dafa parla durante la manifestazione del 25 aprile davanti al Consolato cinese di Montreal

Il 25 aprile i passanti alla manifestazione davanti al Consolato cinese firmano la petizione per chiedere di porre fine alla persecuzione della Falun Dafa in Cina

“Vi sostengo al cento per cento!”

Beaulieu, che dirige un’attività di gestione immobiliare a Montreal, sa bene come il PCC perseguita i praticanti. “Sono molto felice che abbiate organizzato questo evento per far conoscere la vostra causa alla gente di Montreal. Vi sostengo al cento per cento!”, ha detto. “L’esistenza del PCC è un pericolo per la Cina. Senza la democrazia, la libertà di base e il rispetto dei diritti umani, il popolo cinese è costretto a vivere un’esistenza difficile sotto il regno del PCC”.

Applausi per la perseveranza dei praticanti

Dopo aver lavorato per il governo della British Columbia per 24 anni, Thome è andata recentemente in pensione e dopo essersi trasferita a Montreal, era la prima volta che vedeva un evento della Falun Dafa. Ha detto di sostenere i praticanti con tutto il cuore. Sebbene non sia mai stata in Cina, i suoi amici e colleghi cinesi della British Columbia hanno parlato di ciò che sta accadendo in quel Paese. Augura ai praticanti un grande successo per il cambiamento.

Thome

Thome è rimasta profondamente turbata dalla notizia del prelievo sistematico di organi dai praticanti sani, incarcerati per non aver rinunciato alla Falun Dafa. “È l’incubo dell’umanità!”, ha detto. Si è commossa dagli sforzi persistenti dei praticanti per porre fine alla persecuzione negli ultimi 24 anni: “Mi congratulo per tutto ciò che avete fatto e per la vostra perseveranza”.

La speranza di porre fine alla persecuzione

Era la prima volta che Amel sentiva parlare della persecuzione della Falun Dafa in Cina. Ha avuto difficoltà a comprendere le motivazioni del PCC. “I praticanti sono liberi di scegliere. La meditazione non danneggia nessuno. È difficile per me capire perché il PCC li stia perseguitando”, ha detto.

Quando le è stata raccontata l’atrocità del prelievo di organi da praticanti ancora in vita, per rifornire l’industria dei trapianti, ha detto che era orribile e che non riusciva a credere che queste cose accadessero in questo mondo. “Non riesco a immaginare il dolore e la sofferenza delle famiglie delle vittime”, ha detto. Ha ringraziato i praticanti per aver condiviso con lei le informazioni e spera che la persecuzione finisca presto.

I passanti mostrano sostegno ai praticanti

Emy, che lavora in un teatro di Montreal, ha detto a uno dei praticanti: “Mi sono sentita triste sapendo che in Cina non c’è libertà di credo. Sono felice che i praticanti abbiano organizzato una manifestazione qui, per farci sapere cosa sta accadendo in Cina”. “I praticanti sono così pacifici. Spero che continuino a informare le persone. La perseveranza è importante”.

Emy

Shirley, che ha firmato la petizione dei praticanti che chiede al PCC di porre fine alla persecuzione, ha dichiarato: “La repressione è durata così a lungo ed è ancora in corso. È terribile! Il PCC non ha motivo di imprigionare i praticanti e dovrebbe restituire loro la libertà”.

La praticante della Falun Dafa Anne

Anne è la praticante che durante la manifestazione ha raccolto le firme per la petizione. Pratica la Dafa dal 1998 e ne ha tratto benefici sia fisici che mentali. “Attraverso la manifestazione di oggi abbiamo fatto conoscere alla gente la persecuzione e la bellezza della Falun Dafa. Le persone sono commosse dalle nostre azioni e hanno firmato la petizione per sostenerci”.