(Minghui.org) Un'anziana donna della città di Hanchuan, nella provincia dell’Hubei, è stata portata due volte nella prigione femminile dell’omonima provincia e torturata per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nella Falun Dafa. Per costringere la signora Wang Guilan a rinunciare alla sua fede, le guardie carcerarie e le detenute l'hanno alimentata forzatamente con farmaci che danneggiano i nervi, pugnalata con matite appuntite, fatta stare ferma per lunghe ore e privata del sonno, e le hanno impedito di lavarsi e di usare il bagno.
La Falun Dafa è una pratica di meditazione che è brutalmente perseguitata dal regime cinese dal luglio 1999. Poco dopo aver iniziato la pratica nel 1996, Wang ha visto scomparire infiammazioni, problemi alla colonna vertebrale, insonnia e vertigini senza accorgersene. Dopo l'inizio della persecuzione è stata portata in un centro di detenzione, in un centro per il lavaggio del cervello e le sono stati estorti 10.000 yuan (circa 1.320 euro).
Per aver esposto uno striscione della Falun Dafa nel distretto di Caidian della città di Wuhan, il 24 febbraio 2016 Wang è stata arrestata dagli agenti del dipartimento di polizia dell’omonimo distretto e la sua casa è stata saccheggiata. Ad aprile 2017 ha subito un processo presso il tribunale locale ed è stata condannata a due anni e mezzo nel carcere femminile della provincia dell’Hubei.
In carcere le guardie hanno incitato due detenute a torturarla per spezzare la sua volontà e costringerla a rinunciare alla pratica. L’hanno pugnalata con matite appuntite fino a farla sanguinare, costretta a calpestare una fotografia del fondatore della Falun Dafa, schiaffeggiata e le hanno vietato di fare la doccia e di usare il bagno. La facevano stare ferma per lunghi periodi di tempo, finché la parte inferiore del corpo non diventava gonfia. Spesso non le era permesso di andare a dormire prima dell’una di notte.
Dopo essere stata rilasciata, Wang ha continuato a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla brutale persecuzione. La polizia l'ha arrestata il 20 giugno 2019 per aver distribuito del materiale e l'ha rilasciata lo stesso giorno. Pochi mesi dopo, il 19 settembre, gli agenti del Dipartimento di polizia della città di Hanchuan l'hanno nuovamente arrestata e hanno saccheggiato la sua casa. Dopo un'udienza presso il tribunale della contea di Xiaochang il 26 dicembre 2019, la donna ha ricevuto un'altra condanna a tre anni. È stata trasferita dal centro di detenzione alla prigione femminile dell’Hubei nel marzo 2021.
All’arrivo in carcere, la guardia Tang Rui ha chiesto a un medico della prigione di misurarle la pressione sanguigna. In seguito Tang ha dichiarato che la pressione era troppo alta e le ha dato delle medicine. Dopo essere stata costretta ad assumere un farmaco, la donna ha iniziato a vomitare e ad avere la diarrea, oltre a un forte mal di testa. Nonostante le sue proteste, Tang le ha fatto prendere di nuovo il farmaco il giorno dopo ma, accusando gli stessi sintomi, si è rifiutata in seguito di assumerlo nuovamente. Liu Sisi, vicedirettore del reparto, l'ha costretta a firmare una liberatoria che sollevava il carcere da ogni responsabilità in caso di malattia grave.
Dopo che la signora Wang è stata trasferita in un reparto normale nel maggio 2021, le guardie l'hanno costretta a leggere libri che diffamano la Falun Dafa. Se si rifiutava di farlo, le detenute la picchiavano. Doveva stare ferma per 17 ore al giorno e non poteva andare a dormire fino all'una o alle due del mattino. Il direttore Liu ha anche ordinato alle detenute di impedirle di fare la doccia il che, essendo il periodo estivo, era un problema per lei. Inoltre, non le permettevano di usare il bagno, nel tentativo di costringerla a evacuare nelle mutande per umiliarla. Liu l'ha avvertita: "Abbiamo 10.000 modi per torturarti se non smetti di praticare".
Praticanti della Dafa torturate a morte nella prigione femminile della provincia dell’Hubei
A causa delle torture subite nella prigione femminile della provincia dell’Hubei, molte praticanti della Falun Dafa sono diventate disabili, mentalmente disturbate o sono morte.
Hu Hanjiao, della città di Hanchuan, è stata condannata a tre anni nel 2001, a quattro anni nel 2008 e a cinque anni nel 2021. Una volta è stata appesa per i polsi a una trave per sette giorni di fila. L'iniezione forzata di farmaci che danneggiano i nervi le ha causato un crollo mentale. È morta 13 giorni dopo essere stata reclusa per l'ultima volta, il 28 ottobre 2021. Aveva 53 anni.
La signora Qin Hanmei del distretto di Jianghan della città di Wuhan, è stata arrestata il 22 luglio 2014 e successivamente condannata a cinque anni. Le guardie del carcere femminile l’hanno torturata fino a ridurla in fin di vita. Rilasciata per cure mediche, è morta il 12 novembre 2020, all’età di 55 anni.
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Categoria: Sevizie sulle donne