(Minghui.org)

Nome: Wang KuiNome cinese: 王奎Sesso: MaschioEtà: 64Città: DaqingProvincia: HeilongjiangOccupazione: Dipendente del giacimento petrolifero di Daqing in pensioneData del decesso: 22 dicembre 2022Data dell’ultimo arresto: 22 novembre 2020Luogo di detenzione più recente: Stazione di polizia locale

Il 22 dicembre scorso il signor Wang Kui, dipendente in pensione del giacimento petrolifero della città di Daqing, nella provincia dell’Heilongjiang, è deceduto dopo aver subito due decenni di persecuzioni, detenzioni e brutali torture per aver praticato il Falun Gong, un’antica disciplina spirituale e di meditazione. Aveva 64 anni.

Il signor Wang Kui

Wang ha perso la madre quando era piccolo e quindi ha dovuto affrontare frequentemente la fame, con conseguenti problemi cronici allo stomaco. In seguito, in età adulta, a causa di un incidente sul lavoro ha subito una grave lesione a livello cervicale che gli ha causato una ridotta mobilità agli arti superiori. Ha provato diversi trattamenti, ma senza successo. Nel 1997 Wang, all’età di 39 anni, dopo aver praticato il Falun Gong ha recuperato la sua salute ed è diventato una persona migliore. Nel 1999, poco dopo che il Partito Comunista Cinese ha avviato la persecuzione, la polizia ha tentato di arrestarlo. Il suo responsabile al lavoro ha detto agli agenti: “Sta facendo un ottimo lavoro e sta vivendo una vita pacifica. Non ha violato alcuna legge. Perché lo arrestate?”.

Il 22 novembre del 2000 Wang si è recato a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong, ma in Piazza Tienanmen è stato arrestato, picchiato, ammanettato e, presso la stazione di polizia, tenuto in una gabbia di metallo. Dopo che è stato riaccompagnato a Daqing, è stato recluso per 36 giorni e costretto a pagare le spese di viaggio, per un totale di 6.800 yuan (circa 885 euro), sostenute dagli agenti per andare a Pechino e per scortarlo al ritorno.

Ricostruzione della tortura: Seduto su una sedia di ferro

La sera del 13 novembre 2001 Wang è stato nuovamente arrestato mentre pubblicava informazioni sul Falun Gong. La polizia l’ha calpestato e picchiato con un bastone di gomma. L’uomo ha riportato gravi ferite ai denti, alla spalla, alla schiena e alle gambe e inoltre è stato costretto a stare seduto su una sedia di ferro per 12 ore.

Il giorno successivo, quando il centro di detenzione di Dulitun si è rifiutato di ammetterlo, la polizia l’ha portato a quello di Longfeng, dov’è stato schiaffeggiato in viso e ferito. Quando il praticante si è rifiutato di rispettare le regole del centro di detenzione e ha insistito nel praticare gli esercizi del Falun Gong, i detenuti l’hanno picchiato e ferito alla schiena.

Dopo 30 giorni Wang è stato trasferito nel carcere di Ranghulu dove, due giorni dopo, è riuscito a fuggire e, per nascondersi dalla polizia, è stato costretto per i successivi tre anni a vivere lontano da casa.

All’inizio del 2005 Wang ha deciso di tornare a casa e ha ripreso a lavorare. Il 18 maggio 2005 la polizia l’ha convinto con l’inganno ad aprire la porta della sua abitazione, affermando di voler riscuotere la bolletta dell’acqua. La sua casa è stata messa a soqquadro e lui è stato portato alla stazione di polizia, ammanettato e costretto a sedersi su una sedia di ferro. Successivamente il praticante è stato portato al centro di detenzione di Longfeng, dov’è stato recluso per 14 giorni.

Il 10 aprile 2011 Liu Xiping, capo dell’Ufficio 610 del giacimento petrolifero di Daqing, e Liu Jie, direttore dell’Ufficio 610 del dipartimento di Wang, l’hanno condotto al Centro per il lavaggio del cervello di Wuchang, dove un gruppo di agenti l’ha schiacciato a terra e ammanettato, sfregando la pelle delle sue mani. In seguito è stato portato in una stanza buia, appeso per i polsi a un tubo di ferro, con le dita dei piedi che toccavano a malapena il suolo, il che gli provocava un dolore atroce e sudava copiosamente. La polizia non gli ha permesso di chiudere gli occhi.

Fu Yanchun, il capo del centro per il lavaggio del cervello, ha abusato verbalmente di Wang e del Falun Gong e ogni tanto andava a tirargli i capelli, a schiaffeggiarlo e a calpestargli lo stomaco, le gambe e i piedi.

Wang è rimasto appeso per oltre 60 ore. Le sue mani e i suoi piedi erano gravemente gonfi. Le manette gli tagliavano la pelle, facendolo sanguinare e, solo dopo aver perso la sensibilità del corpo ed essere svenuto, la polizia l’ha calato.

Wang, a causa delle torture subite, non è stato più in grado di camminare autonomamente, tuttavia le autorità l’hanno tenuto in custodia per 118 giorni e l’hanno rilasciato solo il 5 agosto, ma quando hanno saputo che lui aveva ripreso a praticare il Falun Gong, la polizia ha continuato a perseguitarlo.

Il 22 novembre 2020 Wang è stato arrestato per l’ultima volta, e gli è stata saccheggiata l’abitazione. Alla stazione di polizia è stato colpito da un ictus ed è diventato nuovamente incapace di intendere e di volere. In serata è stato rilasciato su cauzione.

Wang questa volta ha fatto molta fatica a riprendersi. Non riusciva a muovere il braccio destro, a tenere in mano gli oggetti e aveva problemi a parlare o ad articolare un discorso. All’inizio di novembre scorso è caduto di nuovo ed è stato ricoverato in ospedale, ma senza grandi miglioramenti. Una volta tornato a casa ha iniziato a soffrire di una paresi facciale e non riusciva più a masticare. I suoi familiari l’hanno portato in un ospedale per la riabilitazione, ma le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e non era più in grado di parlare e perdeva spesso conoscenza. Poco dopo, il 22 dicembre, è deceduto.