(Minghui.org) Il 25 aprile scorso una praticante residente a Mudanjiang, nella provincia dell’Heilongjiang, è stata condannata a quattro anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. A causa dell’ipertensione, il giudice ha concesso a Zhu Yanhua sei mesi di arresti domiciliari (non è chiaro se inclusi nella pena).

Ma dopo poco più di un mese, il giudice le ha ordinato il ricovero nell’ospedale ferroviario di Mudanjiang, contro la sua volontà. Non appena la sua pressione si sarà stabilizzata, la donna potrà essere trasferita nel carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang.

Il calvario di Zhu è iniziato il 12 giugno 2020, quando gli ufficiali della comunità si sono recati a casa sua e le hanno ordinato di rinunciare al Falun Gong. La donna si è rifiutata di obbedire e ha cercato di spiegare che la persecuzione non ha alcun fondamento legale.

Tra giugno e agosto 2020 i funzionari dell’ufficio della comunità e gli agenti di polizia hanno monitorato la sua vita quotidiana. Quando usciva di casa veniva pedinata e filmata.

Alle 7:00 del mattino del 14 agosto 2020 due operatori della comunità e sei agenti di polizia sono piombati nel suo appartamento, sostenendo che fosse stata ripresa da una donna mentre parlava alla gente del Falun Gong. La polizia ha perquisito la sua abitazione e le ha confiscato il vestito che indossava nel video.

A causa della pandemia, il centro di detenzione della città di Mudanjiang ha rifiutato di ammetterla. Il capo della polizia ha proposto di tenerla in commissariato per tre giorni e poi di rilasciarla, ma l’istruttore politico Zhang Hua ha insistito per recluderla in un centro di detenzione. L’ha portata al centro di detenzione di Bamiantong, ma gli è stato detto che non potevano ammetterla a causa dell’ipertensione (150/110 mmHg) di cui soffre.

Zhang ha tenuto Zhu in custodia per tre giorni, prima di rilasciarla su cauzione. Per un mese le è anche stato vietato di uscire di casa.

Il 12 maggio 2021 Ma Xiaohuan, vice capo della stazione di polizia di Hualin, e due agenti si sono recati a casa sua e le hanno ordinato di presentarsi al tribunale di Yangming per risolvere il suo caso. La donna si è rifiutata di obbedire e ha presentato una lettera al giudice, invitandolo ad archiviare il procedimento.

Il 19 maggio 2021 è stata nuovamente arrestata, ma le è stata negata l’ammissione ai centri di detenzione a causa dell’ipertensione. Il 4 giugno la polizia è tornata e le ha imposto sei mesi di arresti domiciliari.

Nei mesi successivi la polizia ha arrestato Zhu diverse volte e ha cercato di raccogliere informazioni contro di lei. Uno degli arresti, l’11 luglio dell’anno scorso, è stato effettuato da Wang Baolong, capo dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Yangming. Le sono stati confiscati i libri del Falun Gong e le carte di debito bancarie.

Per evitare di essere condannata, Zhu ha deciso di vivere lontano da casa per nascondersi dalla polizia. Lo scorso 22 aprile, nove mesi dopo, è tornata a casa, ma è stata vista dalla polizia e arrestata. Poiché le è stato nuovamente negato l’accesso ai centri di detenzione, la polizia l’ha riportata a casa e l’ha messa agli arresti domiciliari. Tre giorni dopo, il 25 aprile, è stata processata presso il tribunale del distretto di Aimin e condannata.

Le prove utilizzate dall’accusa contro di lei hanno incluso libri del Falun Gong e materiale informativo trovato a casa sua, oltre al fatto che in precedenza aveva subito diverse detenzioni amministrative per aver praticato il Falun Gong. La donna ha negato di aver violato la legge e ha promesso di appellarsi al verdetto.

Il giudice ha detto che le sono stati concessi dieci giorni per presentare l’appello e che il tribunale intermedio avrebbe avuto venti giorni per prendere una decisione in merito. Allo stesso tempo, però, le ha ordinato di iniziare a scontare i sei mesi di arresti domiciliari subito dopo la sentenza. Poiché le è stato negato il contatto con chiunque, non ha avuto modo di comunicare con il suo avvocato per presentare ricorso.

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