(Minghui.org) C’era una volta un giovane che, durante uno dei suoi viaggi, si imbatté in un gattino nero. Il gattino lo prese in simpatia e lo seguì ovunque e, a sua volta, anche il giovane cominciò ad apprezzarlo. Credeva che il gattino fosse un dono di Dio, quindi se lo portò a casa e se ne prese molta cura. Questo giovane fu in seguito benedetto in molti modi.

Un’altra storia su un gatto, in tempi moderni, è invece andata in altro modo. Un gatto nero ha attraversato di corsa la strada davanti a un direttore delle vendite mentre si recava a discutere di affari con un cliente. Pensò che si trattasse di un cattivo auspicio e ha annullato l’appuntamento. Il cliente ha pensato che fosse inaffidabile e di conseguenza il direttore delle vendite ha perso un ottimo affare.

In tutte le culture esistono i cosiddetti buoni e cattivi presagi. Gli asiatici credono che nuvole insolitamente belle, stelle cadenti o rondini che nidificano intorno alla propria casa siano segni di buon auspicio; mentre cani ululanti o enormi sciami di insetti siano portatori di qualcosa di negativo.

Gli occidentali pensano che i quadrifogli e gli arcobaleni portino fortuna, mentre incontrare rumorose gazze o rompere uno specchio vengono considerati cattivi presagi. Le persone tendono a sentirsi bene e si aspettano che accada qualcosa di buono quando incontrano un buon presagio e potrebbero sentirsi spaventate o ansiose quando ne vedono uno cattivo.

In che modo gli antichi cinesi consideravano i buoni e i cattivi presagi?

“I demoni non possono competere con le persone virtuose”

Gli antichi credevano che i presagi fossero indizi buoni e cattivi inviati dal Cielo e avrebbero cercato di affrontarli in modo positivo, non importa se prefiguravano qualcosa di buono o cattivo.

Secondo i documenti storici del Yin Benji e del Kongzi Jiayu (un libro di detti di Confucio e dei suoi discepoli), durante il dominio dell’imperatore Yong, la dinastia Shang iniziò a declinare. Gli stati vassalli iniziarono a ignorare il monarca e smisero di rendere omaggio al governo centrale.

Dopo la morte dell’imperatore Yong, suo fratello minore Tai Wu salì al trono come nono re della dinastia Shang. Dopo che il nuovo re nominò Yizhi Primo Ministro, accadde qualcosa di molto strano: un gelso e un gelso da carta crebbero durante la notte nella sala del palazzo. Tai Wu ne fu terrorizzato, pensando che si trattasse di un cattivo presagio, e chiese a Yizhi cosa significasse.

“Ho sentito dire che i demoni non possono competere con le persone virtuose”, disse Yizhi. “Spero che continuerai a coltivare la tua virtù”.

Tai Wu seguì i consigli di Yizhi e coltivò con cura la propria virtù. Studiò i modi in cui i precedenti monarchi avevano governato ed esplorò nuove misure per migliorare il benessere delle persone. Gli strani alberi gradualmente appassirono e scomparvero.

Tre anni dopo il suo regno, ben 16 Stati da molto lontano inviarono delle persone a rendere omaggio a Shang per mostrare rispetto dei suoi standard morali. La dinastia Shang prosperò di nuovo e gli stati vassalli si sottomisero nuovamente alla corte di Shang. Poiché fece rivivere la dinastia Shang, Tai Wu venne onorato con il titolo di “Zhongzong” (che significa “antenato principale”) dopo la sua morte.

Nomine ufficiali e titoli guadagnati per virtù e merito

Wu Ding fu il ventiduesimo re della dinastia Shang. Secondo i documenti storici contenuti nel Yin Benji, il giorno in cui Wu Ding stava compiendo riti sacrificali in onore del suo antenato Cheng Tang, un fagiano atterrò su una delle navi cerimoniali e iniziò a cantare. Wu Ding ne fu inorridito perché lo considerò un cattivo presagio.

Suo figlio maggiore Zu Ji, all’epoca principe ereditario, rassicurò suo padre: “Vostra Maestà non deve preoccuparsi. Gestisca gli affari di Stato correttamente e tutto andrà bene”.

“Quando gli Dei giudicano le persone sulla terra, si concentrano sul fatto che si rispettino o meno gli standard di moralità. La durata della nostra vita, che ci è stata conferita dal Cielo, può essere lunga o breve. Le morti premature non sono causate dal Cielo; alcune persone rovinano la propria vita con la propria cattiva condotta”, proseguì Zu Ji. “Le persone che sfidano gli standard morali e si rifiutano di ammettere i propri peccati vengono punite dal Cielo come modo per rettificare la propria condotta”.

Ricordò anche a suo padre: “Vostra Maestà ha ereditato il trono, ma per favore rispettate le persone, poiché sono tutte persone del Cielo. Anche Vostra Maestà deve offrire sacrifici frequentemente ma astenersi dall’eseguire rituali eccessivi”.

Wu Ding seguì il consiglio di Zu Ji, si sforzò di migliorare le politiche e promuovere un governo benevolo. Riformò anche il sistema di nomina e stabilì una politica secondo cui le posizioni ufficiali non dovrebbero essere offerte sottobanco, ma dovrebbero essere assegnate in base al talento e all’abilità; e i titoli non dovrebbero essere assegnati a coloro che compiono azioni malvagie, ma a coloro che sono stati virtuosi e capaci.

Tali politiche eliminarono i privilegi dell’antica nobiltà e repressero l’intrusione delle tribù etniche nomadi del nord, come quelle di Tu Fang, She Fang, Bao Fang, Gui Fang e Qiang Fang. Tutti nel regno vivevano e lavoravano in pace e contentezza.

La dinastia Shang fiorì di nuovo in un periodo noto nella storia come il “periodo prospero di Wu Ding”.

Il proprio destino è deciso dalla propria condotta

Secondo il Kongzi Jiayu (detti di Confucio e dei suoi discepoli), il duca Ai di Lu una volta chiese a Confucio: “Credo che il destino di uno Stato sia determinato dal Cielo e non dalle persone. Ho ragione?”

“Il destino dipende da sé stessi”, rispose Confucio, “i disastri naturali non sono le cose più importanti”.

Diede poi un esempio: “In passato, durante il tempo del re Zhou di Yin, un passerotto covò un grande uccello sulla torre della città. Un indovino disse che un tale fenomeno era una garanzia che lo Stato sarebbe stato sicuramente prospero. Credendo in quel presagio di buon auspicio, il re Zhou ignorò gli affari di Stato e divenne estremamente crudele e irrazionale, il che, alla fine, portò alla distruzione di Shang”.

“Questo dimostra che poiché ha agito contro la via celeste, quella che avrebbe potuto essere una straordinaria benedizione si è trasformata in una catastrofe”, proseguì Confucio.

“Durante il regno di Tai Wu si ebbe un cattivo presagio (come menzionato sopra) e ne fu terrorizzato. Tuttavia, poiché aveva coltivato la propria virtù e portato avanti un governo benevolo, le disgrazie si sono trasformate in benedizioni. Pertanto, i disastri naturali sono solo avvertimenti dal Cielo a chi detiene il potere. Non possono sconfiggere un governo benevolo e non possono competere con delle buone azioni”.

Epilogo

Spesso pensiamo che gli antichi fossero superstiziosi, ma, in realtà, la loro visione dell’ignoto rifletteva soggezione e premurosa cautela. Credevano che, coltivando la virtù e compiendo buone azioni di fronte a un futuro sconosciuto, le disgrazie potessero trasformarsi in benedizioni.

Negli ultimi anni si sono verificati disastri naturali e provocati dall’uomo in tutto il mondo. Solo nel gennaio 2023, la Cina ha visto bufere di neve e valanghe innescate da temperature estremamente basse; 10 terremoti di magnitudo 4 o superiore e 24 incendi boschivi con conseguenti morti, feriti e danni ai raccolti.

I disastri naturali fungono da monito da parte delle forze al di fuori del nostro controllo. È prudente che coloro che detengono il potere imparino dagli antichi e adottino un atteggiamento più riverente e umile nei confronti dei disastri naturali. Dovrebbero praticare la virtù e trattare le persone con benevolenza invece di danneggiarle e lasciarle soffrire.