(Minghui.org) L’11 giugno scorso Chen Jiaqing, di 66 anni, della città di Chengdu nel Sichuan, è stato arrestato in un hotel di Urumqi, nello Xinjiang, perché durante l’interrogatorio casuale di alcuni stranieri la polizia ha trovato informazioni sul Falun Gong nel suo telefono.

Poco dopo il suo arresto, due agenti del Dipartimento di Polizia ferroviaria di Urumqi hanno percorso più di 1.800 miglia (circa 2.900 chilometri) per raggiungere Sanjiang nel Sichuan dove, insieme ai loro colleghi della Stazione di Polizia locale, hanno fatto irruzione nella sua casa di villeggiatura.

Al praticante sono stati confiscati tre cellulari, diverse schede di memoria per computer, una chiavetta USB e un piccolo lettore audio. I due agenti di Urumqi inoltre hanno saccheggiato le abitazioni di diversi praticanti del Sichuan con cui Chen aveva contatti.

Recentemente i suoi familiari si sono recati nuovamente a Sanjiang, a circa 90 miglia da Chengdu (circa 145 chilometri), per informarsi sulla situazione del caso di Chen, ma alla stazione di polizia di Sanjiang non sono riusciti a ottenere alcun riscontro. Inoltre hanno chiamato il Dipartimento di Polizia ferroviaria di Urumqi che, tuttavia, ha negato che lui sia stato arrestato o di essere a conoscenza di dove si trovi.

I suoi familiari stanno chiedendo alle persone di buon cuore di aiutarli a ritrovare il loro caro.

Nel 1982 Chen si è laureata presso l’Istituto di Tecnologia di Harbin, nell’Heilongjiang e, da quando si è ritirata dal 29° Istituto di ricerca della China Electronics Technology Group Corporation di Sichuan, ha iniziato a viaggiare per tutto il Paese. I suoi familiari non si sarebbero mai aspettati che il suo viaggio nello Xinjiang si sarebbe trasformato in un incubo.