(Minghui.org) L’ultimo arresto della signora Liu Yuzhuo risale al 2016, avvenuto in casa sua e poi condannata a quattro anni con una multa di 10.000 yuan (circa 1.300 euro) per la sua fede nella Falun Dafa, una pratica di meditazione perseguitata in Cina dal luglio 1999.

Nella prigione femminile della provincia del Liaoning, Liu ha subito torture fisiche, lavaggio del cervello e la proibizione di acquistare le necessità quotidiane. Dopo essere stata rilasciata nel 2020, la praticante non è riuscita più a trovare un lavoro e la pensione le è stata revocata, ritrovandosi di colpo in difficoltà finanziarie.

Ultimo arresto

Qualcuno ha bussato alla porta di Liu alle 6:00 del mattino del 28 giugno 2016. Non appena ha aperto la porta, un gruppo di agenti di polizia si è precipitato dentro, l’ha arrestata e ha saccheggiato l’abitazione confiscandole i suoi effetti personali, inclusi computer, stampante, scatole di immagazzinaggio e carta da stampa, che secondo la polizia costituivano “contrabbando”. Liu è stata condotta al centro di detenzione della città di Yingkou in pigiama.

Condannata a quattro anni di reclusione

Dopo otto mesi di detenzione, il 15 febbraio 2017, il caso di Liu è stato accolto dal tribunale distrettuale di Zhanqian. Il giudice l’ha condannata a quattro anni il 26 aprile, accusandola di aver distribuito volantini della Falun Dafa e ha dichiarato che il suo telefono cellulare, i computer e le stampanti erano di contrabbando e dovevano rimanere confiscati.

Liu ha fatto appello al tribunale intermedio della città di Yingkou, che ha deciso di confermare il verdetto originale. È stata trasferita nella prigione femminile della provincia del Liaoning a Shenyang il 22 agosto 2017.

Torturata in prigione

Dopo che Liu è stata ammessa in prigione, le autorità non le hanno permesso di acquistare beni di prima necessità come carta igienica, cibo o persino biancheria intima. La sua famiglia poteva depositare contanti sul suo conto in prigione, a cui, però, le era negato attingere.

Nel 2017 la famiglia di Liu le ha detto di aver depositato 600 yuan (circa 79 euro) sul suo conto, ma lei non li ha mai ricevuti. Ha scritto al direttore del reparto spiegando di aver bisogno dei soldi per fare gli acquisti necessari, ma il direttore e altre guardie hanno affermato di non essere riusciti a trovare i suoi soldi perché mancavano alcune informazioni sulla sua carta. Non avendo accesso al proprio denaro, Liu ha dovuto prendere in prestito vestiti, fazzoletti e detersivo per bucato dalle sue compagne di cella, mentre le guardie non vedevano.

La guardia Sun Shuang istigava spesso la detenuta Wang Na a prendere di mira le praticanti della Falun Dafa che si rifiutavano di trasformarsi. Wang colpiva le loro parti intime con un manico di scopa, le picchiava, le costringeva a stare ferme per lungo tempo, o cercava di far loro firmare delle dichiarazioni di rinuncia alla loro fede. A volte proibiva all’intero gruppo di guardare la televisione perché le praticanti con loro si rifiutavano di “trasformarsi”, in modo da incitare all’odio contro di esse.

Per ottenere entrate extra, le autorità della prigione costringevano le detenute e le praticanti della Falun Dafa a lavorare ogni giorno per lunghe ore senza paga, coloro che non avessero portato a termine il carico di lavoro assegnato sarebbero state punite. Oltre al lavoro forzato, le praticanti della Dafa venivano anche sottoposte al lavaggio del cervello e non avevano il permesso di parlare tra loro, poiché erano sempre controllate da detenute incaricate. Anche il loro uso del bagno veniva limitato.

Privata della pensione

Liu era una dipendente di una società privata quando nel 2016 è stata arrestata. Dopo essere stata rilasciata a 27 giugno del 2020, aveva perso quattro anni di stipendio a causa dell’incarcerazione. Poiché ha continuato a praticare la Falun Dafa, nessuno ha osato assumerla e inoltre le è stata negata l’erogazione pensionistica. Ora dipende finanziariamente dalla sua famiglia.

Due arresti precedenti

Prima della sua ultima prova, Liu era stata arrestata altre due volte per aver praticato la Falun Dafa. Il primo arresto è avvenuto nel 2003, reclusa nel centro di detenzione della città di Yingkou e successivamente condannata a sei mesi di prigione. È stata nuovamente arrestata nel 2012, quando è andata a far visita alla praticante Jiao Guizhen, senza sospettare che la polizia stesse saccheggiando l’abitazione della donna. Dopo 15 giorni trascorsi nel centro di detenzione della città di Yingkou, Liu è stata trasferita al centro per il lavaggio del cervello della città di Fushun per una settimana. Ha avuto un attacco di cuore a causa dell’abuso fisico e mentale ed è stata successivamente rilasciata.