(Minghui.org) Il 26 giugno di ogni anno si celebra la Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura, una tradizione designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sradicare “la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti”. Lo scorso 24 giugno, i praticanti della Falun Dafa di oltre 10 Paesi dell’Unione Europea si sono riuniti a Strasburgo, nella Francia orientale, per chiedere di porre fine alla persecuzione della Falun Dafa in Cina.

In quanto sede del Parlamento europeo e della corte europea dei diritti umani, Strasburgo è una città importante e l’evento ha attirato un’ampia attenzione. I praticanti sono arrivati da Germania, Francia, Svizzera, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Serbia, Slovenia, Italia, Finlandia e altri Paesi. Hanno allestito uno stand informativo e una mostra contro la tortura presso la piazza Kléber per denunciare le brutalità del Partito Comunista Cinese (PCC) contro i loro colleghi praticanti in Cina.

Per contribuire a richiamare l’attenzione sulle gravi violazioni dei diritti umani in Cina, i praticanti della Dafa hanno marciato per le strade principali di Strasburgo e hanno distribuito informazioni sulla Falun Dafa (nota anche come Falun Gong).

Praticanti della Falun Dafa dimostrano gli esercizi in Place Kléber a Strasburgo

Le persone assistono a un’esibizione della squadra dei tamburini

I praticanti tengono in mano i ritratti dei praticanti della Dafa che sono stati perseguitati a morte in Cina

I passanti chiedono informazioni sulla Falun Dafa

Praticanti della Repubblica Ceca hanno eseguito una tradizionale danza del drago

La marcia dei praticanti è stata guidata dal gruppo dei tamburini

Dimostrazione della tortura dell’isolamento, spesso usata dal regime cinese contro i praticanti della Dafa in Cina

I praticanti presentano la Falun Dafa e parlano di come il PCC perseguita i praticanti della Dafa in Cina

Società internazionale per i diritti umani: una persecuzione contro l’umanità

Hubert Körper, portavoce del Comitato di lavoro per la Cina della Società internazionale per i diritti umani (ISHR), ha affermato che i principi della Falun Dafa di Verità-Compassione-Tolleranza hanno creato un chiaro contrasto con la brutalità e le bugie del PCC. Ha aggiunto che, poiché il PCC reprime la Falun Dafa per questi principi, la persecuzione è rivolta a tutta l’umanità.

Hubert Körper, portavoce del Comitato di lavoro per la Cina della Società internazionale per i diritti umani (ISHR)

Körper ha affermato che la repressione della Falun Dafa è anche segreta. A causa della censura del PCC, le parole Falun Gong sono vietate su Internet in Cina, come se la persecuzione fosse terminata. Ma in realtà, la repressione non è mai rallentata e i praticanti della Dafa sono stati arrestati, detenuti, torturati a morte e persino sottoposti a prelievo di organi mentre sono ancora in vita.

“Data la natura del PCC, il regime continuerà a violare i diritti umani e a coprire i suoi crimini”, ha affermato Körper.

L’importanza di informare il pubblico

Pierre Kustur (a destra), residente a Strasburgo, ha lodato i praticanti per il loro coraggio

Pierre Kustur, responsabile dell’inventario aziendale, ha detto di avere un’affinità con la cultura cinese e di essere stato in Cina tre volte. Dopo che un amico gli ha parlato dell’evento a piazza Kléber, è venuto a informarsi sulla situazione attuale in Cina.

Kustur ha affermato che il Falun Gong è un bene per la società ed è sbagliato che il PCC reprima un gruppo così pacifico. In particolare, non può accettare il prelievo forzato di organi, definendolo un atto malvagio contro l’umanità. Ha ringraziato i praticanti per il loro coraggio di dire la verità.

La consulente legale Adrien Trilhé ha ringraziato i praticanti per aver raccontato la persecuzione

La consulente legale Adrien Trilhé presta servizio a detenuti e prigionieri. Provenendo da Besançon, nella Francia orientale, non aveva mai sentito parlare del Falun Gong. Si è detta felice di aver sentito parlare di questa disciplina mente-corpo durante l’evento di Strasburgo. Fortemente interessata agli affari internazionali, la signora Trilhé ha detto di aver già firmato una petizione per porre fine alla repressione dei diritti spirituali e umani in Cina. Ha ringraziato i praticanti per la loro presenza e per aver informato il pubblico.

Dire no alla tortura

L’evento dei praticanti comprendeva una marcia e un raduno dalle 10 alle 17. Dopo aver ascoltato diversi discorsi durante il raduno, Giacomo, responsabile della sicurezza informatica in un’azienda di telecomunicazioni, ha detto di essere d’accordo sul fatto che Verità-Compassione-Tolleranza sono valori universali.

Giacomo ha detto che in passato sentiva di dover essere cauto nel commentare le questioni di un Paese così lontano, perché non ne conosceva il contesto. Ma dopo aver sentito come i praticanti in Cina hanno sofferto per la loro fede, si è reso conto che è sbagliato che le persone vengano danneggiate e torturate in questo modo. “Dirò no alla tortura. Non possiamo assolutamente tollerare una cosa del genere”, ha affermato Giacomo.