(Minghui.org) Il 20 luglio scorso un uomo di 36 anni, della contea di Julu nella provincia dell’Hebei, ha iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta, tre giorni dopo essere stato arrestato per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Dopo quasi tre settimane di sciopero della fame, Lu Gang è diventato molto debole. L’uomo è sotto accusa per la sua fede.

La madre di Lu, costretta a letto, ha assistito al suo arresto. Era così sconvolta, che si è anche rifiutata di mangiare o bere. La sua salute, già fragile, si è rapidamente deteriorata e ora anche lei versa in gravi condizioni.

Inganni e intimidazioni prima e dopo l’arresto

Un giorno dell’anno scorso, l’uomo ha ricevuto un avviso del tribunale locale, che aveva congelato la carta di credito sulla quale l’uomo aveva designato di depositare il suo stipendio. Così è andato a informarsi.

Il giudice incaricato della questione ha affermato che il tribunale aveva congelato la sua carta di credito per soddisfare un requisito stabilito nella sua pena detentiva inflittagli nel 2016. Il requisito prevedeva che le vendite della sua stampante, computer e altri oggetti di valore sarebbero serviti per pagare una multa. Dato che Lu non ha mai fatto queste cose, il tribunale ha congelato la sua carta di credito.

Lu ha sostenuto che non avrebbe mai dovuto essere condannato per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di credo e, quindi, la multa del tribunale era illegale. Ha chiesto che la sua carta di credito fosse riattivata immediatamente. Il giudice ha acconsentito, ma ha affermato che la persona che aveva gestito le procedure non era presente quel giorno e ha promesso di riattivarla il giorno successivo. Ha chiesto all’uomo di firmare due documenti riguardanti la riattivazione della sua carta di credito; l’uomo li ha firmati entrambi.

In seguito, il giudice ha tirato fuori un altro modulo, che aveva due grandi caselle vuote con una riga, sotto la quale si leggeva: “Questa persona una volta è stata condannata al carcere per aver minato l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto, il pretesto standard usato dal Partito Comunista Cinese per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong”.

Preoccupato che le autorità potessero tentare di incastrarlo di nuovo per la sua fede, Lu ha rifiutato di firmare. Il giudice ha ripreso il modulo e ha scritto “citazione in giudizio” in una delle caselle, esortando l’uomo a firmare. Sotto la pressione del giudice, Lu ha firmato il modulo ma, una volta tornato a casa, se n’é pentito.

Lo scorso 20 luglio la sua preoccupazione per ulteriori persecuzioni si è materializzata, quando gli agenti dell’ufficio di sicurezza interna della contea di Julu e della stazione di polizia della città di Yantong lo hanno arrestato nella sua abitazione e gli hanno confiscato il computer, la stampante, i libri del Falun Gong e altri oggetti di valore.

Poco dopo il suo arresto, la polizia ha convocato il padre dell’uomo al dipartimento di polizia per firmare alcuni documenti senza permettergli di leggerli. Gli agenti hanno minacciato di far sparire suo figlio se non avesse obbedito. L’anziano ha firmato, ma in seguito ha saputo che i documenti erano il mandato di cattura contro suo figlio. Ha quindi cercato di annullare la firma, ma la polizia si è rifiutata di restituirgli i documenti.

Con il mandato di arresto, la polizia ha portato il giovane Lu al centro di detenzione della contea di Julu, dove ha subito iniziato uno sciopero della fame.

Poiché Lu si rifiutava di rinunciare alla sua fede, la polizia ha convocato il padre nel centro di detenzione per “lavorare” su di lui. Le autorità hanno promesso di rilasciarlo non appena avesse firmato le dichiarazioni di rinuncia al suo credo. L’uomo, che era diventato molto debole a causa dello sciopero della fame, ha detto al padre con voce appena udibile: “Papà, vai a casa per favore. Non venire mai più qui. Non rinuncerò mai alla mia fede!” Ha anche detto alla polizia: “Non riprovate mai più a trasformarmi!”.

Precedente pena detentiva di cinque anni, rilasciato un anno prima della scadenza del mandato

Il 9 marzo 2016 Lu è stato arrestato, dopo essere stato denunciato per aver mostrato materiale informativo sul Falun Gong al mercato contadino di Dongliji. Il capo Wei Jianchao della stazione di polizia della contea di Hetaoyuan e molti altri ufficiali lo hanno arrestato. L’uomo è stato picchiato alla stazione di polizia, prima di essere trasferito al centro di detenzione del dipartimento della contea di Guangzong.

Ore dopo il suo arresto, Cai Yun e alcuni altri praticanti si sono recati alla stazione di polizia di Hetaoyuan per chiedere il suo rilascio. Cai è stato immediatamente tratto in arresto e portato nello stesso centro di detenzione in cui era detenuto Lu.

Il 14 aprile 2016 la procura della contea di Guangzong ha approvato gli arresti dei due praticanti e, il 3 giugno dello stesso anno, ha inoltrato i loro casi al tribunale di Guangzong.

Il tribunale ha tenuto due udienze, il 4 agosto e il 12 settembre 2016. Durante la seconda udienza, molti praticanti locali hanno cercato di parteciparvi, per mostrare il loro sostegno a Lu e a Cai, ma gli impiegati del tribunale si sono rifiutati di farli entrare. Un praticante ha protestato: “Ogni cittadino ha il diritto di assistere a un processo pubblico. Questo è il nostro diritto umano fondamentale”. Il giudice che presiedeva ha risposto: “Non parlarmi della legge!” La folla è scoppiata a ridere. Qualcuno ha chiesto: “Se il giudice non vuole nemmeno parlare della legge, come può sostenere la giustizia per gli imputati accusati ingiustamente}?”.

Durante l’udienza, il giudice ha interrotto più volte gli avvocati difensori. I genitori di Lu hanno chiesto la sua assoluzione e sono stati entrambi allontanati dall’aula.

All’inizio di gennaio 2017 le famiglie dei due praticanti sono state informate che i loro cari erano stati condannati: Lu a cinque anni e Cai a tre anni. Entrambi hanno ricorso in appello al tribunale intermedio della città di Xingtai, che il 17 febbraio 2017 si è pronunciato, confermando le sentenze originali.

Il 15 marzo 2017 Lu e Cai sono stati trasferiti alla fattoria Liucun nella città di Shahe. Un mese dopo sono stati ammessi alla prigione nº 4 di Jidong.

All’inizio del 2020, quando Lu è stato rilasciato, sua moglie aveva divorziato e aveva ottenuto l’affidamento esclusivo del figlio. Sua madre si è ammalata ed è divenuta disabile, a causa del disagio mentale provocato dalle preoccupazioni. Per tirare avanti, l’intera famiglia faceva affidamento sull’unico reddito del padre.

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