(Minghui.org) Lo scorso 20 luglio i praticanti tedeschi del Falun Gong si sono riuniti davanti ai consolati cinesi e ai centri cittadini di Dusseldorf, Amburgo, Monaco e Francoforte, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui 24 anni di persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). A Monaco e a Düsseldorf, i praticanti hanno anche imbucato lettere nelle cassette postali dei consolati cinesi, esortando il governo della Cina a rispettare la propria costituzione e a porre fine alla persecuzione.

I praticanti hanno mostrato le cinque serie di esercizi del Falun Gong, hanno distribuito volantini informativi e hanno chiarito i fatti sulla persecuzione. Molti passanti si sono fermati per chiedere ulteriori informazioni sulla pratica spirituale e alcuni hanno voluto imparare i movimenti degli esercizi.

Il 20 luglio i praticanti del Falun Gong hanno protestato davanti al Consolato cinese di Monaco

Il 20 luglio alcuni praticanti hanno protestato davanti al Consolato cinese di Dusseldorf

Il 20 luglio, alcuni praticanti hanno protestato davanti al Consolato cinese di Amburgo

Il 20 luglio appello dei praticanti nel centro di Francoforte

Lettera al PCC: “La persecuzione del Falun Gong è un grave crimine”

Due praticanti hanno imbucato una lettera al PCC nella cassetta postale del consolato cinese

I praticanti hanno letto le loro lettere attraverso gli altoparlanti e le hanno lasciate cadere nelle cassette postali dei consolati di Dusseldorf e Monaco.

La lettera recitava: “Ventiquattro anni fa, Jiang Zemin, l’allora leader del Partito Comunista Cinese, ha usato il Partito per lanciare una persecuzione del Falun Gong, una persecuzione della Verità, della Compassione e della Tolleranza! Ha emanato una politica di sterminio per ‘diffamare la loro reputazione, mandarli in bancarotta finanziariamente e distruggerli fisicamente’”. Ad oggi, sta ancora causando un dolore infinito a milioni di praticanti della Falun Dafa e alle loro famiglie in Cina.

“La persecuzione del Falun Gong è un crimine inaccettabile – il prelievo di organi di quei praticanti della Dafa, retti e pacifici, è un crimine gravissimo. State commettendo crimini contro i praticanti. Per favore, leggete le vostre sagge e antiche scritture, buddiste e taoiste, e vedete voi stessi cosa significa ciò che state facendo e quali saranno le conseguenze”.

I praticanti del Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, hanno presentato le seguenti richieste ai Consolati cinesi di Dusseldorf e Monaco: “Vi prego di fare tutto ciò che è in vostro potere per assicurare che la persecuzione del Falun Gong cessi. Cercate di assicurare che la Costituzione del vostro Paese (la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese) sia applicata legalmente. Fermate immediatamente il prelievo di organi dai praticanti del Falun Gong ancora in vita, sancito dallo Stato. Per correggere ogni errore commesso dal Partito Comunista contro i praticanti del Falun Gong, i responsabili della persecuzione devono essere portati davanti alla giustizia”.

La gente sostiene i praticanti del Falun Gong e si oppone alla persecuzione

Nel centro di Francoforte, dopo aver appreso la verità, molte persone hanno esposto cartelli con la scritta “In memoria del 20 luglio” per sostenere i praticanti nei loro sforzi per chiedere la fine della persecuzione

Nel centro di Francoforte, molte persone sono state incuriosite dalle attività dei praticanti. Dopo aver appreso che stavano sensibilizzando l’opinione pubblica sui 24 anni di persecuzione del PCC, molte persone sembravano preoccupate e alcune hanno firmato la petizione in segno di protesta. Alcuni hanno persino esposto cartelli con la scritta “In memoria del 20 luglio” per sostenere i praticanti nel loro tentativo di chiedere la fine della persecuzione.

Alcuni agenti di polizia in servizio hanno assistito all’intera attività dei praticanti, davanti al Consolato cinese di Dusseldorf. Quando hanno sentito i praticanti leggere la lettera ai funzionari del consolato cinese e un elenco di nomi di persone decedute durante la persecuzione, i poliziotti si sono commossi. Uno di loro ha detto: “Se fossi in Cina, non sarei un agente di polizia”. Quando alcuni praticanti stavano per recarsi alla cassetta della posta del consolato per consegnare la lettera, un agente si è offerto di accompagnarli.