(Minghui.org) I draghi rappresentano una parte importante della cultura tradizionale cinese. Le rappresentazioni dei draghi si trovano ovunque, dalle sculture ai disegni, dagli utensili agli ornamenti e agli stendardi. Esiste il festival della Dragon Boat e della Dragon Lantern e le danze del drago sono popolari nelle Chinatown al di fuori della Cina; i draghi continuano quindi a comparire anche nella nostra vita odierna.

In questo articolo esploreremo alcuni documenti storici che parlano di draghi.

Rotolo dei nove draghi

Rotolo con nove draghi di Chen Rong nella dinastia Song (parziale)

Chen Rong, un artista della dinastia Song, disegnò un rotolo con 9 draghi. L’opera è larga 1096,4 cm (circa 36 piedi) e alta 46,3 cm (circa 1,5 piedi). I 9 draghi sono tutti unici, dall’espressione al modo in cui sono posizionati e sembrano muoversi. Alcuni si trovano tra le montagne, altri tra le nuvole e altri ancora nell’acqua. Le nuvole sono particolarmente vivide. Sul pezzo sono presenti oltre 50 sigilli, che indicano che l’imperatore Qianlong, l’imperatore Jiaqing e altri lo hanno posseduto. Rimosso dalla Cina alla fine della dinastia Qing, il pezzo è ora conservato al Boston Museum of Fine Arts.

Nell’antichità non esistevano macchine fotografiche, ma alcuni artisti che praticavano la coltivazione spirituale svilupparono la capacità sovrannaturale della memoria fotografica e, con le loro grandi abilità artistiche, potevano riprodurre vividamente ciò che vedevano; dalle persone e gli oggetti, al paradiso e agli esseri divini. Il loro potere di osservazione e la loro maestria artistica erano davvero straordinari.

Descrizioni dei draghi nei libri di storia

A partire dallo Shi Ji (Registri del Grande Storico), scritto circa 2.000 anni fa, la Cina ha tenuto registrazioni storiche sistematiche delle osservazioni astronomiche e geologiche e degli eventi del mondo umano.

Nei libri di storia ci sono molte descrizioni di draghi. Secondo il Libro degli Han, due draghi furono visti in un pozzo d’acqua nella contea di Lanting, il secondo anno di regno dell’imperatore Hui di Han (194 a.C.). Gli animali se ne andarono poi nella notte.

Il Libro di Jin descrive un incidente avvenuto durante il regno di Murong Huang, l’imperatore Wenming degli ex Yan, nell’aprile 345. Quando un drago nero e un drago bianco apparvero su una montagna, l’Imperatore e i suoi funzionari andarono a osservarli. Quando si trovavano a poco più di 200 passi dai draghi, l’Imperatore tenne una cerimonia per venerarli. Essi giocarono davanti ai presenti e poi volarono via. Compiaciuto, l’Imperatore perdonò i criminali del suo territorio e chiamò il suo palazzo Helong (Due Draghi). Sulla montagna costruì anche il Tempio Longxiang (Drago Volante).

Esistono altri testi che riportano apparizioni di draghi. Escludendo le dicerie e i riferimenti astrologici, ci sono almeno 10 menzioni di draghi neri. Ad esempio, il Libro degli Han documenta la presenza di un drago nero durante il regno dell’imperatore Cheng (dal 33 a.C. al 7 a.C.). Nella Storia delle Dinastie del Nord si legge: “Nel sesto anno di Jiande (577 d.C.), due draghi combatterono tra loro nel villaggio di Dazhou a Bozhou. Il drago bianco vinse e quello nero morì”. Nella Storia di Song si legge: “Un drago nero apparve a Zhaozhou nel 1014 d.C.”

L’apparizione di draghi bianchi è registrata almeno 17 volte. Secondo il Libro di Jin: “due draghi bianchi furono visti” a Mianchi, nella contea di Hongnong, nella primavera del 267 d.C. Nel Libro di Chen si legge che, nella primavera del 559 d.C.: “Il governatore di Guangzhou Ouyang Wei, riferì che un drago bianco era apparso sulla riva meridionale del fiume Zhu. Era lungo circa 30 metri”. Secondo la Storia delle Cinque Dinastie, quando l’imperatore Shi Jingtang e suo figlio Shi Chonggui visitarono Yedu nel 941 d.C., era un periodo di siccità. “L’Imperatore inviò dei delegati a pregare per la pioggia a Bailongtan. Un drago bianco apparve in mezzo all’acqua. Quella notte cadde più di mezzo metro di pioggia e la gente rimase impressionata”. L’anno successivo Shi Chonggui divenne il nuovo Imperatore.

I draghi gialli vengono menzionati circa 30 volte. Secondo il Libro degli Han, un drago giallo apparve a Xinfeng nel 53 d.C. durante il regno dell’imperatore Xuan e un drago giallo fu visto a Zhending quando regnava l’imperatore Cheng. La contea di Jinan riferì che un drago giallo fu visto a Licheng durante l’epoca dell’imperatore An, nel 124 d.C.

Anche le cronache dei governi locali documentano avvistamenti di draghi. Secondo le Cronache di Yongping, un drago apparve nella contea di Laoting nell’estate del 1839. I residenti eressero una tettoia per ripararlo dalla luce del sole e continuarono a versarvi sopra dell’acqua. Tre giorni dopo il drago se ne andò poi durante un temporale.

Un drago dal cielo

Liu Zongyuan, un famoso studioso della dinastia Tang, riportò la seguente storia intitolata “Un drago bandito”.

“Un giovane di nome Ma della contea di Fufeng mi raccontò una volta una storia. Quando aveva 15 o 16 anni stava giocando con i suoi amici a Zezhou, quando improvvisamente apparve una strana ragazza che sembrava letteralmente brillare e scintillare. I suoi vestiti erano di pelle blu con disegni bianchi e portava un diadema in testa”.

“Colpiti dalla sua bellezza, tutti i ricchi presero ad ammirarla e alcuni si avvicinarono per flirtare con lei. La ragazza sembrava seria e disse con rabbia: ‘Non potete farlo. Vengo dal palazzo divino e ho viaggiato tra i mondi divini vivendo con il qi dello yin e dello yang. Avevo poco interesse per il Penglai e il Kunlun (luogo dove risiedono le divinità), pensando che fossero troppo ordinari. L’Imperatore del regno celeste mi ha considerata troppo arrogante e mi ha mandato in questo mondo umano. Tra sette giorni potrò tornare. Anche se sono intrappolata qui e sono stata umiliata, non sono come voi. Rischiate un disastro se non desisterete’”.

“Le sue parole spaventarono i ragazzi, che indietreggiarono. Incuriosito, Ma vide poi la ragazza entrare in un tempio e rimanervi. Sette giorni dopo prese una tazza d’acqua e la soffiò in una nuvola colorata. Si mise il cappotto di pelle al rovescio, si trasformò in un drago e volò via nel cielo”.

L’imperatore Kangxi e un drago

Secondo il Libro dei Riti, quando gli uomini coltivano la virtù, il divino benedice le persone con pioggia, sorgenti limpide e prosperità. Potrebbero apparire miracoli come la Carta del Fiume Giallo, insieme a fenici, qilin (kirin), tartarughe divine e draghi.

L’imperatore Kangxi (kang significa pace e xi significa prosperità) della dinastia Qing registrò una di queste manifestazioni. Durante i 61 anni del suo regno (1661-1722), pur essendo un manciù, era ben rispettato da mongoli, tibetani, han e altri gruppi etnici.

Nel 44° anno di regno (1705 d.C.), l’imperatore Kangxi visitò per la quinta volta la Cina meridionale e visse nel Tempio di Jinshan. Il 30 aprile, quando uscì per ispezionare la zona, piovigginava ma non c’erano tuoni. Improvvisamente vide un drago gigantesco lungo una dozzina di metri. Il drago si mostrò nel cielo e poi scomparve tra le nuvole.

Colpito da questo fatto, l’Imperatore scrisse una poesia intitolata “Un viaggio con un drago”.

“C’è un drago nei campi e nel cielo,è pura energia, che va e viene misteriosamente;È diverso da un drago delle inondazioni che danneggia case e fattorie,o da un drago della nebbia che danneggia i nostri raccolti.”

“Vola tra le nuvole con una luce di buon auspicio,il drago vola su e giù per ottenere il giusto risultato;Si possono cavalcare sei draghi per governare la nazione,per compiere il proprio dovere e portare l’irrigazione quando serve”.

“Ci sono stati momenti di successo e di insidie,e bisognava fare sforzi grandi e piccoli;La virtù di un drago è grandiosa ovunque dimori,ma è necessario un lavoro minuzioso per farlo davvero bene”.

“Il fiume Yangtze è grande e magnifico,con acque profonde e limpide;Si alza nel cielo come un tuono con una solida vitalità,ogni giorno si rinnova tranquillamente seguendo la legge celeste”.

(Continua)