(Minghui.org) Ripensando ai miei anni di pratica, mi accorgo che il Partito Comunista Cinese ha veramente paura dei praticanti della Falun Dafa che scrivono articoli per far conoscere la persecuzione.

Io e la praticante Ling utilizzavamo lo strumento delle chat online per chiarire la verità prima delle olimpiadi di Pechino 2008, ma non prestavamo attenzione a inviare pensieri retti e nemmeno alla sicurezza di internet e del cellulare. Eravamo monitorate dalla polizia di Internet e siamo state arrestate a casa nello stesso momento. Le nostre abitazioni sono state saccheggiate. Sono stati arrestati anche molti dei praticanti fuori citta. Dopo essere stata illegalmente detenuta per sei mesi mi hanno condannata a 5 anni di prigione. Anche sei altri praticanti hanno subito una condanna. Tre di loro sono morti a causa della persecuzione. A quel tempo i praticanti erano di solito condannati a un minimo di tre anni in prigione se dicevano che non avrebbero smesso di praticare la Falun Dafa.

Sono stata portata alla prigione provinciale. Una guardia, una donna di mezza età, bassa e paffuta, rimproverava i nuovi arrivati e ci ha ordinato di buttare via tutti i nostri vestiti. La paura nel mio cuore cresceva. Mi hanno portata in una piccola cella. Quattro persone mi circondavano e a turno cercavano di “trasformarmi”. Sapevo che avrei dovuto segnalare chiunque mi perseguitasse.

La prigioni cinesi sono l’inferno in terra. Il PCC usa ogni tipo di criminali per perseguitare gentili e innocenti praticanti della Dafa. Si serve in special modo di quei cosiddetti aiutanti e collaboratori che vengono assegnati per “trasformare” i praticanti.

Praticanti saldi nella loro fede hanno subito trattamenti disumani inclusi insulti, che come esito hanno provocato in loro uno stato di esaurimento, tristezza, depressione e paura. Senza la Fa del Maestro Li [il fondatore della Falun Dafa], sarebbe estremamente duro per qualcuno farcela. Recitavo il Lunyu del Maestro e le poesie di Hong Yin ogni giorno. Un altro praticante più avanti mi ha passato una versione copiata a mano dello Zhuan Falun. Con la Fa a rafforzarmi, i miei pensieri retti sono venuti fuori. Non mi sentivo più triste e impaurita e ho iniziato a chiarire la verità ai detenuti.

Nove mesi dopo essere stato incarcerata ho iniziato a scrivere un diario per far conoscere meglio la persecuzione. Ho registrato quello a cui avevo assistito e quello che avevo appreso. Ero triste vedendo i praticanti perseguitati in prigione. Una praticante di nome Mei mi ha incoraggiata a scrivere sui casi di persecuzione, e ha detto che avrebbe aiutato a tirarli fuori di prigione. Ho scritto alcuni articoli e glieli ho passati. Dopo essere stata rilasciata ho visto che erano stati pubblicati su Minghui.org.

Il mio diario riportava avvenimenti veri in cella e rispecchiava il modo in cui i praticanti venivano maltrattati; questa cosa aiutava ad alleviare la persecuzione delle guardie nei miei riguardi. Il diario è stato poi trovato durante una perquisizione, le guardie lo hanno letto e il loro atteggiamento è cambiato.

Un’altra volta, proprio dopo il Capodanno cinese, durante una perquisizione sono stati trovati: un articolo del Maestro Li copiato a mano, una lettera del capo della prigione e il mio diario. La guardia donna ha letto la lettera. Mi ha chiamata, e dopo che le ho confermato di essere stata io a scriverla, mi ha detto di non dirlo agli altri. Ha anche parlato ai detenuti incaricati di sorvegliarmi. Dopo ha solo portato via il materiale sequestrato e si è comportata come se nulla fosse accaduto, il che ha fatto arrabbiare il detenuto addetto.

Mi sono sentita in colpa per non aver protetto l’articolo del Maestro abbastanza bene, e non sono riuscita a mangiare bene per tre giorni. Essere sorpresi con articoli del Maestro poteva portare in un confinamento in cella di isolamento. La praticante Zhou è stata messa in isolamento per 15 giorni dopo che avevano scoperto che aveva una copia di uno degli articoli del Maestro. Era stata messa in isolamento altre due volte in precedenza per la stessa ragione. La praticante Xia è stata messa in isolamento solo perché si svegliava a mezzanotte e inviava pensieri retti. L’inverno nel nord est della Cina è molto freddo, e non c’era riscaldamento nella cella. L’hanno costretta a sedersi sul pavimento con addosso solo vestiti leggeri. La praticante Ying, di 70 anni passati, è stata punita dopo aver gridato “la Falun Dafa è buona!”, l’hanno anche costretta a stare seduta a lungo mentre le detenute la insultavano.

Ho scritto tre diari durante il mio periodo in prigione. Una persona di buon cuore mi ha aiutata a portare alcuni scritti fuori dalla prigione, io ho portato fuori il resto da sola. Quando una persona viene rilasciata dalla prigione, il processo d’ispezione è molto severo e non è permesso portare fuori nemmeno i numeri di telefono. Quando stavo per essere rilasciata continuavo a inviare pensieri retti e gli altri praticanti facevano lo stesso. L’impossibile allora è diventato possibile. Io ho portato fuori i miei diari, la lista di nomi di quelli che hanno lasciato il CCP e le sue organizzazioni giovanili, e gli articoli sulla persecuzione. E’ un peccato che uno dei diari sia stato strappato da mio marito. Ho dovuto incollarlo con cura. Mio marito non lasciava che praticassi la Falun Dafa. Ero stata dimessa da una prigione grande e, a quanto pareva, mandata in un’altra più piccola, così ho deciso di allontanarmi da casa per un po’.

Con l’aiuto di altri praticanti ho messo in ordine i miei diari e ne ho pubblicato alcuni sul sito Minghui. Più avanti ho aiutato a sistemare i casi di persecuzione di praticanti locali, inclusi quelli che erano morti per aver subito la persecuzione. Ho anche scritto alcuni articoli su come i praticanti protestavano contro i maltrattamenti in prigione, e uno dei modi era lo sciopero della fame. Questi articoli hanno aiutato a denunciare i malfattori e diminuire la persecuzione. Ho anche scritto alcune lettere a persone che lavoravano nel sistema giudiziario e nei dipartimenti di polizia. Durante il processo il Maestro mi ha conferito saggezza e mi ha aiutato a sbarazzarmi di molte paure. Sono grata per la protezione del Maestro durante quei giorni difficili.

Negli ultimi anni, nelle cosiddette date sensibili, i praticanti venivano molestati. Ho denunciato anche questi casi. So che quelli coinvolti hanno paura di essere smascherati. Sanno che stanno facendo male a perseguitare delle brave persone. Non ho paura di loro. Quando vengono a casa mia chiarisco loro i fatti. Non li odio, perché sono stati ingannati dal PCC.

Trattare le telefonate moleste con pensieri retti

Quando il PCC ha iniziato la campagna “Nessuno escluso”, cercando di forzare i praticanti a firmare le cosiddette “dichiarazione di garanzia”, io e mio marito siamo andati a far visita alla famiglia della mia sorella minore in un’altra città durante le ferie di mio marito. Un po’ di giorni dopo lui ha ricevuto una telefonata dalla sua unità di lavoro in cui gli si chiedeva dove fossi e quando avrei fatto ritorno a casa. Dietro la telefonata c’era la Commissione Affari Politici e Legali. Hanno telefonato di nuovo il giorno seguente. Mio marito ha deciso allora di accorciare il viaggio. Io all’inizio volevo restare più a lungo, e mia sorella e mio marito ci hanno incoraggiati a rimanere. Mi sono poi resa conto che non avrei dovuto cercare di evitare la polizia ma affrontarla. Così abbiamo accorciato il nostro soggiorno e fatto ritorno a casa.

Pensavo che le cose fossero a posto una volta a casa, ma le telefonate moleste son proseguite. A mio marito veniva fatta pressione per farmi firmare la “dichiarazione di garanzia”. Promettevano di darci molti soldi e risolverci molti problemi se avessi firmato. Le telefonate di molestia disturbavano le nostre vite normali e entrambi eravamo depressi. Mio marito era in preda all’ansia e io avevo il cuore pesante. Un’ombra di paura ricopriva di nuovo la mia mente. Sono diventata impulsiva e ho alzato i toni. Anche mio marito ha iniziato a trovarmi delle mancanze e a rimproverarmi. Litigavamo spesso, e più litigavamo più ansioso diventava. Poi mi sono resa conto che ero una praticante e ho iniziato a calmarmi, indipendentemente da quanto pesantemente mi insultasse.

Il Maestro ci ha ripetutamente insegnato a guardarci dentro ogni volta che incontriamo conflitti. Io mi sono resa conto che mi ero troppo rilassata nello studio della Fa e nell’inviare pensieri retti. Come risultato molti pensieri umani si erano affollati nella mente, come la paura di essere perseguitata di nuovo, la paura di danneggiare la mia famiglia, un forte desiderio di comodità, mettersi in mostra e interesse personale. Ho detto a me stessa: con la Dafa e il Maestro con me di cosa ho ancora paura? Come posso avere paura delle persone comuni? Se la polizia viene chiarirò loro i fatti.

Ho rafforzato il mio invio di pensieri retti per eliminare tutti i fattori malvagi nell’area, che impedivano la salvezza di esseri senzienti, come tutti i servi corrotti dei demoni, fantasmi marci, e lo spettro del comunismo dietro la Commissione affari politici e legali.

Continuando nell’invio di pensieri retti, mio marito si è calmato e fra noi è tornata l’armonia. Mio marito ha promesso che non avrebbe firmato nessuna dichiarazione per mio conto. Con la benedizione del Maestro, i pensieri retti hanno eliminato le molestie del male. A prescindere da quanto mi molestassero, nessuno poteva far vacillare il mio cuore devoto al Maestro e alla Dafa.

Mio marito spesso guarda NTDTV. Comprende la verità e spesso racconta agli altri ciò che ha imparato. Il mio ambiente di coltivazione è molto buono, e ciò mi aiuta a capire quello che ha detto il Maestro: “Coltivare l’interno per pacificare l’esterno” (Elementi Essenziali per un ulteriore avanzamento).

Finché abbiamo la Fa nelle nostre menti, non importa ciò che incontriamo, noi dovremmo prima pensare a noi stessi come praticanti. Se abbiamo pensieri retti in mente, ciò che ci circonda diverrà retto a sua volta.