(Minghui.org) Dalla pubblicazione del libro Nove Commentari sul Partito Comunista nel 2004 e grazie agli incessanti sforzi dei praticanti del Falun Gong nel chiarire la verità, un gran numero di persone hanno compreso la vera natura malvagia del Partito Comunista Cinese (PCC) e, al novembre 2023, almeno 420 milioni di loro si sono dimesse dal PCC e dalle sue associazioni affiliate. Ho incontrato molte persone che non hanno esitato a prendere le distanze dal PCC come se avessero sempre aspettato l’opportunità di farlo. Vorrei condividere alcuni di questi casi.

Due ex colleghi

Un mio ex collega di nome Lee era membro del PCC. In passato, gli avevo chiarito la verità, ma in quel momento non mi aveva preso più di tanto in considerazione. In seguito, aveva improvvisamente lasciato il posto di lavoro ed io avevo provato un profondo rammarico per non averlo potuto aiutare a lasciare il Partito.

Un giorno è tornato nell'azienda in cui lavoro per fare degli affari. Ero felice di vederlo e, dopo una breve conversazione, gli ho chiesto se si fosse già dimesso dal Partito.

“Desidero da tempo lasciarlo e non voglio più pagare la quota associativa. Non voglio che mio figlio venga sfruttato dal PCC, quindi gli proibirò sicuramente di aderirvi”, ha detto. “Il PCC non fa nulla di buono... fa solo cose malvagie! Lo lascerò!”, ha detto ad alta voce.

Un altro ex collega di nome Liao era stato promosso direttore e trasferito in una sede fuori città. Un giorno d'inverno ci siamo incontrati vicino a casa sua e mi ha invitato a fare una chiacchierata.

In effetti, questo collega non solo era stato testimone della persecuzione che avevo subito perché praticavo il Falun Gong, ma mi aveva anche portato personalmente in un centro per il lavaggio del cervello. Tuttavia, non provavo alcun risentimento nei suoi confronti.

Ci siamo seduti per una chiacchierata e abbiamo condiviso come stavano andando le cose nelle nostre vite.

Mi ha detto che era in pensione da tempo a causa delle cattive condizioni di salute. Ha poi parlato dei vari fenomeni caotici presenti nella società e della cattiva condotta e della corruzione del PCC. Sapeva molto e diceva che ora poteva vedere le cose molto più chiaramente. Quando gli ho chiesto se voleva lasciare il Partito, ha detto senza esitazione: “Sì, il PCC è estremamente malvagio... voglio lasciarlo!”.

Un ex studente

In passato, un uomo di nome Liang era stato un mio studente. Quando un giorno l'ho incontrato, era felice di vedermi. Dopo essersi laureato, aveva conseguito un master ed era poi entrato a lavorare nella Procura della nostra città.

Liang aveva sentito parlare di come ero stato perseguitato perché praticavo la Falun Dafa ed era piuttosto comprensivo nei confronti dei praticanti. Quel giorno abbiamo fatto davvero una bella chiacchierata. Non gli ho parlato dell'importanza di ritirarsi dal PCC perché i nostri cellulari potevano facilmente monitorare la nostra conversazione. Ho dunque scritto “dimissioni dal PCC” su un pezzo di carta e gli ho chiesto se ne sapesse qualcosa.

Con mia sorpresa, mi ha detto immediatamente: “Il PCC è una dittatura autoritaria e commette ogni tipo di malvagità! Lo lascerò!”.

“Per favore aiutami a ritirarmi dal PCC non appena esci di qui!”

Quando ero in prigione, nella mia stessa cella era detenuto anche il presidente di un tribunale. Era un giudice retto, ma era stato incastrato e condannato per aver presentato una petizione a favore del popolo. Poiché aveva rifiutato di dichiararsi colpevole nonché di svolgere i lavori forzati, era anche stato bersaglio di molestie da parte delle autorità carcerarie.

Gli piaceva sentire i praticanti del Falun Gong chiarire la verità e spesso chiacchieravamo insieme. La mattina del giorno in cui sono stato rilasciato, è venuto da me e mi ha detto: “Se riuscirò a uscire da qui, andrò all’estero per denunciare la condotta malvagia del PCC. Per favore aiutami a ritirarmi dal PCC non appena esci di qui!”.

“Credo nelle divinità... voglio lasciare il PCC!”

Un mio collega è caposquadra nel villaggio. So che è membro del PCC, ma non ho mai avuto la possibilità di chiarirgli la verità.

Un giorno, quando ho visto che era a casa da solo, sono entrato e gli ho chiesto se avesse sentito parlare del “movimento per le dimissioni dal PCC”. Ha detto che ne era a conoscenza ma che non aveva fatto nulla a riguardo.

Poi gli ho parlato brevemente del grande slancio della campagna e l'ho incoraggiato a ritirarsi dal Partito.

“Credo nelle divinità. Il PCC è ateo.... voglio lasciare il PCC!”, ha detto senza esitazione.

Il PCC è come un albero malato, marcio dalla cima alle radici. Con un colpo di vento potrebbe crollare ed essere spazzato via. Sebbene al momento coloro che ancora si aggrappano a questo albero marcio possano ottenere alcuni benefici, una volta che cadrà, tutto finirà così come i suoi sacrifici.