(Minghui.org) Sono stata imprigionata illegalmente per oltre due anni perché praticante della Falun Dafa. Dopo essere stata rilasciata quest’anno, ho scoperto che mio marito viveva con un’altra donna.
All’inizio non sapevo della sua relazione, mi ha mentito dicendo che stava a casa di un amico. Quando mi ha chiesto se praticassi ancora la Falun Dafa, ho risposto che non avrei mai smesso. Era sconvolto e mi ha detto di non riuscire a sopportare la pressione di vivere con me e che il nostro rapporto non sarebbe mai stato lo stesso. Gli ho chiesto di non provare risentimento verso la Dafa, perché è retta e i praticanti sono brave persone. Gli ho anche suggerito di vivere separatamente, se aveva paura di vivere con me.
Il mio cuore è stato messo sottosopra quando ho scoperto che viveva con un’altra donna. Avevo protestato in ogni maniera e non ero disposta a lasciare mio marito. Non riuscivo a calmarmi e ho passato molte notti insonni. Sebbene sapessi che il dolore proveniva dal mio lato umano, non riuscivo a controllarlo; quindi, ho chiesto al Maestro Li (il fondatore della Falun Dafa) di privarmi del mio “lato umano”.
Ho trascorso più tempo a studiare la Fa. Ma la sera, quando mi trovavo a casa da sola, la sensazione di solitudine mi travolgeva e non riuscivo a calmarmi.
Ho ricordato quando ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel 2011. Ero così felice di aver trovato ciò che avevo cercato per tutta la vita e che avrei potuto rinunciare a qualsiasi cosa. Volevo concentrarmi sulla coltivazione e lasciare andare i miei attaccamenti al denaro, agli interessi personali, ai legami familiari e altro ancora.
Mio marito, ateo, essendo cresciuto sotto l’indottrinamento del Partito Comunista Cinese (PCC), non riusciva a capire la Falun Dafa e vi si opponeva con veemenza. Gli ho detto: “Mi prenderò cura di te, ma non entreremo in intimità”. Ora mi rendo conto che le mie parole l’avevano ferito davvero.
Pensavo di avere forti pensieri retti e di essere in grado di escludere l’amore, il sesso e il desiderio. Ma 12 anni dopo, ho scoperto di non aver coltivato davvero me stessa. Ogni volta che parlavo a mio marito della Dafa, la conversazione finiva per inasprirsi.
Ho sempre negato i suoi dubbi sulla Dafa in modo energico. Non riuscendo a persuadermi ha detto a nostra figlia di lasciarmi stare. Così sono stata messa in grado di studiare la Fa, di fare gli esercizi e di preparare materiale informativo a casa. Pensavo di aver creato un buon ambiente domestico e che la mia famiglia avesse accettato la Dafa. In realtà, mi evitavano e alcuni pensavano pure che non fossi normale.
L’infedeltà di mio marito ha smosso in profondità la mia anima mettendo a nudo gli attaccamenti che erano rimasti celati per molto tempo.
Non ho avuto pazienza e non ho spiegato precisamente alla mia famiglia perché la Falun Dafa è perseguitata. Oltre a non eliminare l’attaccamento emotivo, ho forzato gli altri a essere d’accordo con il mio punto di vista, che è una manifestazione della mentalità a competere e del non voler essere criticati.
La mia gelosia è emersa quando ho scoperto che mio marito viveva con un’altra donna. La odiavo e mi rifiutavo di divorziare per evitare che stessero insieme legalmente.
Quando ho saputo che le mie cognate gli avevano suggerito di divorziare da me mentre ero in prigione, ho scritto a mio marito: “Non le perdonerò e spero che vengano punite”. Avevo un cuore vendicativo e risentito.
Ero anche possessiva ed egocentrica. Quando ci siamo sposati, ho notato che sia io che lui avevamo un neo sul lato destro del petto. Dopo aver iniziato a praticare la Falun Dafa, ho creduto fermamente che fossimo dello stesso mondo celeste e che lui fosse parte della mia vita e mi appartenesse.
Infine, ho scoperto un attaccamento profondamente nascosto alla paura, compresa la paura della solitudine. Quando immaginavo la mia vita da sola dopo aver perso mio marito, mi sentivo vuota e non ero in pace.
Dopo aver identificato i miei attaccamenti, li ho affrontati uno dopo l’altro e mi sono corretta in base alla Fa. Non volevo questi attaccamenti e ho chiesto al Maestro di aiutarmi a eliminarli.
Spesso mi chiedevo se fossi riuscita a rimanere calma nell’ipotesi che mio marito avesse voluto divorziare. Quando non ero intrappolata in questi pensieri, riuscivo a capire molti principi della Fa e il Maestro ha eliminato gli elementi negativi per me. Man mano che la mia comprensione si approfondiva, mi rendevo conto che le tribolazioni erano lì per aiutarmi a migliorare, così è emerso il mio forte pensiero di rettitudine: “Non voglio che queste difficoltà mi siano imposte dalle vecchie forze. Voglio percorrere il sentiero tracciato dal Maestro ed eliminare i miei attaccamenti mentre studio la Fa e coltivo”.
Quella notte ho fatto un sogno. Qualcuno mi ha dato una torta rotonda. Ne ho dato un pezzo a mio marito e ho mangiato la deliziosa torta. Ho anche visto due cuscini uno accanto all’altro.
Ora io e mio marito ci siamo riuniti e lui non sente più alcuna pressione nello stare con me. So che il Maestro si è preso cura di lui. Sono grata per l’aiuto benevolo del Maestro. Ha vegliato su di me e si è preoccupato della mia coltivazione. Posso solo ripagare la compassione del Maestro studiando bene la Fa, coltivando con diligenza e facendo del mio meglio per compiere la mia missione.
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