(Minghui.org) Lo scorso 11 dicembre Lyu Sumin, di 71 anni, residente nel distretto di Mentougou a Pechino, è stata condannata a quattro anni e tre mesi, oltre a una multa di 8.000 yuan (circa 1.020 euro) per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Lyu, che lavorava presso il tribunale del distretto di Mentougou, sta facendo appello contro il verdetto. Prima dell'ultima condanna, ha scontato tre periodi di lavoro forzato per un totale di sei anni e mezzo nel campo di lavoro femminile di Pechino (di cui un anno e mezzo dal 26 giugno 2001 al 25 dicembre 2002, due anni e mezzo dal 10 settembre 2003 al 9 marzo 2006 e altri due anni e mezzo dal 13 marzo 2007 al 12 settembre 2009), seguiti da una pena detentiva di tre anni, trascorsi dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2014 nella prigione femminile di Pechino. È stata inoltre inviata due volte in centri per il lavaggio del cervello, una volta in detenzione penale, e tre volte condannata alla detenzione amministrativa. Inoltre, la sua abitazione è stata messa a soqquadro quattro volte.
Ultimo arresto e sentenza
L'ultima condanna di Lyu deriva dal suo arresto, avvenuto il 16 aprile 2020, da parte della stazione di polizia di Dongxinfang. Il giorno successivo è stata rilasciata su cauzione. All'inizio di aprile 2021 la stessa stazione di polizia ha inviato un agente a casa sua, chiedendo alla sua famiglia di identificare una donna, vista in un video mentre metteva qualcosa sulle auto parcheggiate in strada, e di verificare se fosse Lyu. Qualche giorno dopo la polizia le ha ordinato di presentarsi per essere interrogata. Lei non ci è andata e ha lasciato temporaneamente la sua abitazione per evitare di essere perseguitata. La polizia l'ha convocata altre volte, ma non è chiaro la donna abbia ottemperato alle richieste.
Lo scorso 11 aprile due agenti della stazione di polizia di Dongxinfang, Zhao Tongqing e Liu (nome di battesimo sconosciuto), si sono recati a casa di Lyu e le hanno comunicato la necessità di procedere con l'accusa, dato che si trovava da due anni in libertà provvisoria. Le hanno ordinato di recarsi con loro alla procura del distretto di Mentougou. La donna ha spiegato di non aver infranto alcuna legge praticando il Falun Gong, e si è rifiutata di farlo.
La polizia ha misurato la sua pressione sanguigna e ha notato un valore sistolico superiore a 200 mmHg (un intervallo sano non supera i 120). La donna non è stata arrestata, ma è stata avvertita che in seguito avrebbe dovuto rispondere alla convocazione del procuratore.
Il 23 aprile gli ufficiali Zhao e Liu sono tornati con Gao Ge e Liu Fanshi. Hanno informato Lyu che il suo caso era stato sottoposto al procuratore e che era in libertà provvisoria, in attesa dell'incriminazione. Tre giorni dopo la donna ha ricevuto una telefonata in cui la si informava che era stata incriminata e che il suo caso era stato trasmesso al tribunale distrettuale di Mentougou, che a sua volta lo aveva trasmesso al tribunale del distretto di Shijingshan. Non è chiaro perché quest'ultimo tribunale abbia preso in carico il suo caso.
Il 4 settembre gli agenti della stazione di polizia di Dongxinfang e del dipartimento di polizia distrettuale di Mentougou hanno ripreso la donna in custodia. Quando Lyu si è rifiutata di andare con loro, l'hanno trascinata a forza nella loro auto. Ora Lyu è trattenuta nel centro di detenzione del distretto di Shijingshan.
Il 20 novembre Lyu è stata processata presso il tribunale del distretto di Shijingshan e l'11 dicembre è stata condannata. Ora sta facendo appello contro il verdetto.
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