Nome: Wang JunyingNome cinese: 王俊英Sesso: donnaEtà: 56 anniCittà: JiaozuoProvincia: HenanOccupazione: SconosciutoData del decesso: inizio agosto 2023Data dell'ultimo arresto: metà gennaio 2022Luogo di detenzione più recente: sconosciuto
All'inizio di agosto dell’anno scorso una donna di 56 anni, della città di Jiaozuo nella provincia dell’Henan, è deceduta, appena un anno dopo aver scontato otto mesi per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
La morte di Wang Junying ha coronato decenni di sofferenza per aver sostenuto la sua fede. Prima dell'ultima condanna aveva scontato due periodi di lavori forzati, per un totale di due anni mezzo, oltre a due periodi di prigione per un totale di 10 anni e mezzo. Durante la sua detenzione ha dovuto subire terribili torture.
Intraprendere il Falun Gong
Wang ha perso la madre in giovane età e ha sempre sognato di sposare qualcuno che la viziasse. Suo marito, però, non si è rivelato l'uomo dei suoi sogni. Litigavano sempre e facevano anche fatica a sbarcare il lunario. Dopo aver avuto una bambina, la suocera di Wang si è rifiutata di occuparsi della piccola, come facevano molti nonni in Cina. Wang era molto turbata e le difficoltà della vita hanno ulteriormente peggiorato la sua salute. Faceva fatica a respirare; il suo viso e le sue labbra diventavano nere. Soffriva anche di epatoptosi (abbassamento del fegato).
Il suo destino è cambiato dopo che ha iniziato a praticare il Falun Gong nel luglio 1997. Tutti i suoi sintomi sono gradualmente scomparsi. Ha anche imparato a essere più gentile e premurosa, seguendo i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza. Non era più risentita, perché la suocera non aveva fatto da babysitter a sua figlia, e ha smesso anche di litigare con suo marito.
Le prime persecuzioni
Nell'autunno del 1999 Wang è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. L'agente Zhang Zhiyou della locale stazione di polizia, nel distretto di Xinhua, ha fatto irruzione nella sua abitazione, intorno alle 21:00, per arrestarla. Il marito era fuori città e la figlia di sei anni era così terrorizzata che piangeva ininterrottamente.
La polizia ha trattenuto Wang per un mese in un centro di detenzione e l'ha multata di 2.000 yuan (circa 260 euro). Zhang le ha intimato di non creargli più problemi, perché aveva conoscenze sia al governo che nella mafia, e avrebbe potuto facilmente raddrizzarla.
Condanna a un anno e mezzo di lavori forzati nel 2000
Nel 2000 Wang ha deciso di recarsi a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. Tuttavia, appena arrivata alla locale stazione degli autobus, l'ufficiale Zhang l’ha fermata e l’ha condotta in un centro di detenzione. La donna è riuscita a srotolare uno striscione del Falun Gong e le guardie del centro di detenzione le hanno messo delle catene pesanti (di circa 30 chilogrammi). Wang aveva difficoltà a camminare e i suoi piedi si sono incancreniti.
Le guardie non le hanno tolto le catene finché non è stata trasferita nel campo di lavoro di Shibalihe, a Zhengzhou, la capitale della provincia dell’Henan, per scontare un periodo di un anno e mezzo. Solo dopo la sua ammissione è stata informata sulla durata del suo mandato nel campo di lavoro.
Le guardie hanno assegnato a dei tossicodipendenti il compito di "lavorare” su Wang, che è anche stata bombardata con propaganda anti-Falun Gong. Le è stato imposto di scrivere una dichiarazione di rinuncia alla sua fede, ma presto ha scritto una dichiarazione solenne per annullarla. Per rappresaglia, le guardie l'hanno messa in cella d’isolamento per un mese. Lei ha mantenuto la sua fede e le guardie le hanno ordinato di fare lavori forzati non retribuiti in un'officina.
Nell'aprile 2001 le guardie hanno detto ai tossicodipendenti di picchiare Wang, se avesse "causato problemi". La donna ha saputo da altri detenuti che il governo centrale stava inviando delle persone per ispezionare il campo di lavoro e che le guardie avevano pianificato di radunare tutti i praticanti del Falun Gong più risoluti nel dipartimento dell'istruzione, mentre i tossicodipendenti e gli altri detenuti avrebbero accolto gli ispettori.
Il giorno dell'ispezione, Wang si è rifiutata di andare al dipartimento dell'educazione per vedere i video che diffamavano il Falun Gong. La guardia Wang Yan le ha chiesto perché non fosse andata e lei ha risposto che il Falun Gong stava subendo un torto. Diversi tossicodipendenti l'hanno trascinata in una stanza e l'hanno picchiata selvaggiamente. Dopo il pestaggio, una guardia di nome Liu le ha detto: "Volevi cercare giustizia per il Falun Gong? Non ti sei resa conto di dove sei?".
Il 20 luglio 2001 Wang ha praticato gli esercizi del Falun Gong in cortile, per protestare contro la persecuzione. È stata trascinata all'interno da alcuni tossicodipendenti e brutalmente picchiata. Alcune praticanti hanno urlato: "I tossicodipendenti stanno picchiando le persone!", ma le guardie hanno fatto finta di niente. La mattina dopo, a colazione, una guardia ha chiesto a Wang: "Sei stata picchiata ieri?". Lei ha risposto di sì e la guardia ha fatto segno ai tossicodipendenti di picchiarla nuovamente.
Il 1° ottobre 2001 la donna e altri praticanti hanno inscenato una protesta di gruppo contro la persecuzione. I tossicodipendenti li hanno trascinati in una stanza e hanno chiuso la porta a chiave prima di picchiarli selvaggiamente. I praticanti hanno iniziato uno sciopero della fame e del lavoro. Le guardie li hanno torturati con vari mezzi, ma Wang non ha mai ceduto.
Nella seconda metà del 2002, dopo essere stata rilasciata, Wang ha appreso che la stazione di polizia di Xinhua, poco dopo averla arrestata nel 2000, aveva fatto irruzione nel suo appartamento. Durante la sua detenzione, il marito non sapeva come prendersi cura della figlia e, non molto tempo dopo il ritorno a casa di Wang, ha divorziato.
Condanna a un anno di lavori forzati nel 2002
Nel settembre o nell’ottobre 2001 Wang è stata nuovamente arrestata e detenuta per due mesi. Poco dopo essere stata rilasciata, l'ufficiale Zhang le ha ordinato di recarsi alla stazione di polizia di Xinhua per svolgere lavori saltuari. La donna si è rifiutata di andarci perché non si considerava un'impiegata. Zhang ha usato il suo rifiuto come scusa e le ha imposto un anno di lavori forzati.
Mentre veniva condotta al campo di lavoro di Shibalihe, Wang ha chiesto di conoscere la base legale per la durata arbitraria dei lavori forzati. Zhang ha risposto che non aveva bisogno di alcuna base legale o di documenti per mandare i praticanti del Falun Gong nei campi di lavoro. L'ha incolpata di aver causato loro problemi, in quanto non erano riusciti a entrare nella lista delle stazioni di polizia dell'anno, perché c’era una praticante risoluta (Wang) nella loro giurisdizione.
Prima che le venisse ordinato di fare lavori forzati in officina, la donna ha trascorso il primo mese del campo di lavoro in cella d’isolamento.
Nell'aprile 2003 il campo di lavoro ha ricevuto l'ordine di trasformare tutti i praticanti detenuti. Wang e gli altri praticanti sono stati tenuti in una stanza separata. La guardia Hu Zhaoxia l’ha spostata in un'altra stanza dopo che si era rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Le guardie maschili l'attendevano nella nuova stanza e l'hanno minacciata di non farla più uscire, se non si fosse arresa.
In seguito Wang è stata sottoposta a una tortura soprannominata arrostire un agnello intero, con le mani legate dietro la schiena e la corda che le girava intorno al collo prima di avvolgerle le braccia. Un lungo bastone è stato inserito sotto le sue braccia con entrambe le estremità appoggiate su mattoni posti su due scrivanie ai due lati. Le guardie le hanno infilato degli auricolari nelle orecchie e fatto ascoltare ininterrottamente propaganda anti-Falun Gong.
Illustrazione della tortura: Arrostire un agnello intero
Le guardie hanno tenuto Wang in quella posizione fino a quando non riusciva più a sopportare il dolore e ha accettato di rinunciare alla sua fede contro la sua volontà. Alcuni giorni dopo, ha scritto una dichiarazione solenne per annullare la dichiarazione che era stata costretta a firmare a causa della tortura.
La notte in cui ha scritto la dichiarazione solenne, la guardia Cui ha incaricato alcuni tossicodipendenti di trascinare Wang in una stanza, dove la guardia Hu Zhaoxia ha ordinato loro di metterle una camicia di forza (vedi immagine sotto). Le hanno nuovamente messo gli auricolari nelle orecchie e l'hanno costretta ad ascoltare propaganda anti-Falun Gong. Quando la donna ha urlato di dolore, le hanno tappato la bocca col nastro adesivo. Le hanno anche dato uno schiaffo in viso, così forte da farle venire la nausea. Solo dopo più di 10 ore hanno slegato la corda. A quel punto aveva perso la sensibilità degli arti.
Illustrazione della tortura: Camicia di forza
Detenuta due volte in un centro per il lavaggio del cervello per un totale di due mesi
Alla fine del 2003 Wang è stata rilasciata, ma non molto tempo dopo è stata arrestata sul posto di lavoro. Gli agenti della stazione di polizia di Xinhua l'hanno portata in un centro per il lavaggio del cervello, situato in una scuola di polizia. Cui Xiaobai dell'Ufficio 610 della città di Jiaozuo era responsabile della programmazione del lavaggio del cervello. Ha costretto Wang e altri praticanti a guardare la propaganda anti-Falun Gong per tutto il giorno.
Una mattina lo sguardo di Wang si è allontanato dalla TV e un ufficiale di nome Feng le ha ordinato di alzarsi. Dopo che gli altri praticanti se ne sono andati, le ha dato un forte schiaffo e non le ha permesso di riposarsi. Al termine della sessione pomeridiana di lavaggio del cervello, non le ha permesso di tornare nella sua stanza e l'ha tenuta nella sala TV per tutta la notte. Due persone in servizio notturno sono state incaricate di sorvegliarla.
Un mese dopo Wang è stata rilasciata ma, nella primavera del 2004, è stata nuovamente portata nello stesso centro per il lavaggio del cervello. Durante il mese di detenzione, Cui e Feng erano ancora presenti e hanno potuto abusare di lei.
Condannata a sei anni e mezzo dopo l'arresto nel 2007
Un giorno di aprile del 2007 un gruppo di agenti del dipartimento di polizia della città di Jiaozuo ha seguito Wang in un sito di produzione di materiali e l'ha arrestata. Gli agenti hanno anche confiscato due computer portatili e tre stampanti. In data sconosciuta il tribunale locale l'ha condannata a sei anni e mezzo di prigione.
Durante la detenzione nella prigione femminile della città di Xinxiang, Wang è stata messa in isolamento quattro volte, per un totale di un anno e due mesi. La cella d’isolamento era alta 4 metri, lunga 2,5 metri e larga 1,5 metri. Le pareti erano ricoperte di spugna. D'inverno era estremamente fredda e d’estate c’era un caldo soffocante. Per ogni pasto le veniva dato solo un panino di mais grande come un uovo e una mezza ciotola di zuppa. In poco tempo è diventata emaciata. Tong Guorong, un funzionario della prigione, ha ordinato alle guardie di tenere un altoparlante acceso durante le otto ore di lavoro, diffondendo senza sosta propaganda anti-Falun Gong. Lei si è rifiutata di ascoltare e ha praticato gli esercizi del Falun Gong. La guardia di turno ha ordinato a una detenuta di legarle le braccia e l'ha tenuta così per 20 giorni consecutivi.
Il 9 ottobre 2013 è stata rilasciata. Intorno al 2015 ha presentato una denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin, per aver avviato la persecuzione del Falun Gong che ha portato alla sua ripetuta detenzione e tortura.
Condannata a 4 anni dopo l'arresto nel 2015
Nel 2015 (il 23 agosto o il 10 ottobre) Wang è stata arrestata dopo essere stata denunciata per aver parlato del Falun Gong con delle persone. È stata condannata a quattro anni e ha scontato la pena nel carcere femminile della città di Xinxiang. È stata nuovamente tenuta in isolamento e, nell'agosto 2019, è stata rilasciata.
Nel 2020 è andata in pensione e ha ricevuto benefici pensionistici di circa 1.200 yuan al mese (circa 160 euro). Tuttavia, alla fine del 2021, l'ufficio locale di previdenza sociale le ha sospeso la pensione e le ha ordinato di restituire tutti i benefici che le erano stati erogati.
Condannata a otto mesi dopo l'arresto nel 2022
A metà del mese di gennaio 2022 Wang è stata nuovamente arrestata e portata nel centro di detenzione della città di Jiaozuo. A causa degli abusi subiti, nel giro di un mese ha sviluppato gravi patologie ed è stata portata al terzo ospedale del popolo della città di Jiaozuo. In seguito è stata condannata a otto mesi e non è chiaro dove abbia scontato la pena.
Dopo essere stata rilasciata, Wang si è trasferita da un parente. Anni di prigionia e di torture avevano avuto ripercussioni sulla sua salute. Le è stato diagnosticato un cancro al seno ed è stata più volte in condizioni critiche. All'inizio di agosto dell’anno scorso è deceduta.
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