(Minghui.org) A una donna in buona salute mentale, dopo il suo arresto sono stati iniettati sedativi e alcuni farmaci sconosciuti in due diversi ospedali psichiatrici perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal luglio 1999.

Liu Binghuan viene dalla città di Jinan, nella provincia dello Shandong. A fine dicembre 2021, dopo essere stata rilasciata da un precedente arresto, per evitare le persecuzioni si è trasferita nella contea di Yangshan, nella città di Qingyuan, nella provincia del Guangdong. Il suo ultimo arresto è avvenuto la notte del 29 settembre scorso, quando gli agenti della Divisione di sicurezza interna della contea di Yangshan e di una stazione di polizia locale hanno forzato la porta del suo appartamento in affitto facendovi irruzione. L'hanno portata all'Ospedale psichiatrico Cihang della contea di Yangshan, dove è stata legata e le sono stati iniettati ripetutamente dei sedativi.

Il giorno successivo la polizia l'ha portata al Centro di detenzione di Qingxin, ma le è stato negato l'accesso dopo che, in occasione di un esame medico obbligatorio, le è stata riscontrata una pressione arteriosa sistolica superiore a 200 mmHg (quando la normalità è di 120 o meno). Invece di rilasciarla, la polizia l'ha portata al terzo Ospedale del popolo della città di Qingyuan (un altro ospedale psichiatrico), dove le sono stati nuovamente iniettati sedativi e alcuni farmaci sconosciuti, di conseguenza ha avuto una temporanea perdita di memoria ed è rimasta stordita e confusa.

II 1° ottobre scorso il fratello minore, Liu Binglei, si è precipitato nella contea di Yangshan dalla provincia dello Shandong. Ha controllato tutti i centri di detenzione locali, ma non è riuscito a trovarla. Alle ore 23.00 del 3 ottobre ha ricevuto telefonate sia dalla sorella che da un ufficiale della città di Jinan, il cui numero di telefono era +86-18553186625. Entrambi gli hanno intimato di recarsi al terzo Ospedale del popolo della città di Qingyuan per occuparsi delle dimissioni della sorella.

Liu ha notato che appariva stanca e debole. La donna ha detto di aver fatto lo sciopero della fame da quando è stata arrestata. L'ufficiale di Jinan ha chiamato di nuovo Liu e gli ha chiesto di essere il garante della sorella per farla rilasciare su cauzione o agli arresti domiciliari. Sia lui che Liu hanno rifiutato l'idea, ma l'ufficiale di Jinan, insieme ai suoi omologhi di Yangshan, ha messo comunque la donna agli arresti domiciliari e l’ha minacciata di perseguirla in seguito.

La polizia di Yangshan ha continuato a perseguitare Liu e i suoi cari, compresi l'amico e i familiari, sia nell'abitazione che telefonicamente (un numero era +86-19865209361).

Un precedente arresto nella provincia dello Shandong nel 2021

Liu è stata arrestata il 30 dicembre 2021, appena uscita dal suo appartamento a Jinan. La polizia ha affermato di averla monitorata per oltre sei mesi e di sapere che spesso usciva per distribuire del materiale e per parlare con la gente del Falun Gong. La polizia ha intercettato il suo cellulare e ha registrato dei video su di lei. Un agente ha detto di essere rimasto spesso fuori dal suo appartamento e di averla seguita quando usciva con la sua bicicletta elettrica.

Gli agenti, per entrare in casa, hanno strappato le chiavi di mano a Liu e hanno confiscato i suoi libri sul Falun Gong, la foto del fondatore della pratica, le spille del Falun Gong, 10.100 yuan (circa 1.310 euro) del fratello minore, quattro telefoni cellulari, tre IPad, il passaporto e dei gioielli.

Alla stazione di polizia, un agente ha picchiato Liu. Lei ha chiesto il suo nome, ma lui si è rifiutato di rispondere e le ha tirato le orecchie così forte da farle staccare la pelle dietro le orecchie; le ha anche dato uno schiaffo sul viso e l'ha strozzata fino quasi a soffocarla.

Liu ferita durante le percosse della polizia

La polizia inoltre le ha tenuto a lungo le manette dietro la schiena e le ha coperto la testa con un sacchetto di plastica nero. Solo dopo le sue forti proteste gli agenti hanno rimosso il sacchetto.

Durante i tre turni di interrogatorio, a Liu non è stato permesso di dormire per un giorno intero. La polizia, oltre a chiederle con quali praticanti avesse contatti, le ha anche chiesto quante persone facessero parte dei suoi familiari e quanti soldi ci fossero sul suo conto in banca. Inoltre gli agenti hanno arrestato, picchiato e interrogato suo fratello.

Liu è stata rilasciata la sera successiva, dopo che le sono state riscontrate ipertensione arteriosa e tachicardia. La donna ha chiesto alla polizia di restituirle i suoi oggetti personali, ma le sono stati restituiti solo 500 yuan (circa 65 euro). Per evitare ulteriori persecuzioni, si è trasferita nella provincia del Guangdong, dove nel settembre scorso è stata arrestata.

Oltre all'ultimo arresto, Liu ha scontato un anno di lavori forzati tra il 2008 e il 2009. Sua madre, Li Sufang, anch'essa praticante del Falun Gong, nel 2017 è stata condannata a cinque anni per aver parlato del Falun Gong alla gente. A causa della tensione mentale e delle torture fisiche, ha sviluppato l'ipertensione arteriosa ed è deceduta alla fine del 2019.

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