(Minghui.org) A maggio di quest'anno Liu Guiying, una residente a Pingdu nella provincia dello Shandong, ha trascorso 10 giorni in cella per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Alcuni mesi dopo la polizia si è recata a casa sua e le ha prelevato un campione di sangue e uno di capelli senza spiegarle il perché.

Il 26 aprile di quest'anno a mezzogiorno Liu era appena uscita dal suo appartamento quando ha sentito qualcuno che la chiamava. In un lampo quattro agenti in borghese l'hanno accerchiata, le hanno strappato di mano la borsa e la chiave della bici elettrica. Poi l'hanno spinta in un'auto civile e l'hanno portata alla Stazione di polizia di Dongge per l'interrogatorio. È stata rilasciata alle 22:30.

Il 13 maggio di quest'anno, intorno alle 10:00 di mattina, suo marito ha ricevuto una telefonata dalla polizia con cui gli si chiedeva di comunicare alla moglie di presentarsi subito alla Stazione di polizia di Dongge. Lei ci è andata ed è stata catturata immediatamente. La polizia ha detto che le avrebbero dato 10 giorni di detenzione. Alle 13:30 un agente di nome Zhang e una poliziotta l'hanno portata all'Ospedale di Pingdu per un esame medico. La pressione sistolica era di 220 mmHg (quando un valore normale è di 120 o più basso) e il battito cardiaco era di 119 (il valore normale è compreso fra i 60 e i 100 battiti al minuto).

Il centro di detenzione locale l'ha rifiutata per la sua salute cagionevole e l'agente Zhang l'ha costretta a prendere dei farmaci non specificati, prima di portarla nello stesso ospedale per un altro checkup. Poi l'ha di nuovo portata al centro di detenzione. Le guardie hanno notato che Liu tremava convulsamente e l'hanno nuovamente rifiutata, ma Zhang ha fatto leva sulle sue conoscenze e l'ha fatta rinchiudere alle 22:30 di quella sera.

Liu è stata rilasciata il 24 maggio di quest'anno e il 9 settembre il marito ha ricevuto un'altra telefonata da Zhang, il quale gli comunicava che sua moglie doveva presentarsi da loro. Questa volta Liu non lo ha fatto; intorno alle 15:00 del 14 settembre Zhang e due agenti sono andati a casa sua e le hanno prelevato un campione di sangue e alcuni capelli senza spiegarle il motivo. Liu teme che i campioni vengano usati per capire se è una candidata ideale per una donazione non volontaria di organi nell'ambito del prelievo forzato voluto dalla Stato e perpetrato ai danni dei praticanti del Falun Gong ancora in vita.