(Minghui.org) Il 30 settembre scorso Yang Li, una praticante di 71 anni residente a Chongqing, è stata condannata a un anno e mezzo di carcere per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

All'inizio di febbraio di quest'anno qualcuno l'aveva denunciata perché aveva parlato alla gente del Falun Gong. La mattina dell'8 febbraio la Stazione di polizia di Daxincun ha chiamato il marito e gli ha detto di far andare la moglie da loro quel pomeriggio alle 14:00.

Yang ci è andata e ha dato ai poliziotti un volantino sul Falun Gong per informarli sulla persecuzione. Ma invece di leggerlo, lo hanno messo in un sacchetto di plastica e hanno detto che lo avrebbero considerato una "prova" che aveva violato la legge. L'hanno anche perquisita e le hanno confiscato gli amuleti con messaggi del Falun Gong e alcune banconote con sopra stampati dei messaggi del Falun Gong (poiché il regime comunista ha bloccato tutti i canali legali che i praticanti del Falun Gong possono usare per difendere il diritto di praticare la loro fede, usano modi creativi per diffondere messaggi sulla disciplina).

La polizia l'ha portata al Dipartimento di polizia del distretto di Jiangbei e l'ha tenuta lì tutta la notte. Il mattino seguente l'hanno sottoposta a un esame medico ed è risultata non idonea alla detenzione. La polizia, tuttavia, quel pomeriggio l'ha portata lo stesso al centro di detenzione locale, dove le hanno misurato la pressione e, vedendo che era alta, non hanno proceduto con l'incarcerazione.

Quella notte alla fine Yang è stata rilasciata e ha appreso dal marito che la polizia aveva fatto irruzione e perquisito casa sua mente era detenuta. Le avevano confiscato i libri del Falun Gong, oltre 10 copie dei materiali della pratica e le liste di persone che avevano abbandonato il Partito Comunista Cinese perché perseguitava il Falun Gong.

Alcuni agenti della Stazione di polizia di Daxincun le hanno ordinato di recarsi da loro ogni volta che fosse stata convocata e le hanno anche intimato di non andare più in giro a parlare con la gente del Falun Gong. Poi le hanno ordinato di firmare delle dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma non è chiaro se lo abbia fatto.

Gli agenti della Stazione di polizia di Daxincun poi hanno sottoposto il caso alla Procura del distretto di Jiangbei eil PM Liu Jie ha formulato l'ha accusata di "minare l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto" il pretesto standard usato per criminalizzare il Falun Gong. Al caso è stato assegnato il giudice Wang Guoping del Tribunale del distretto di Jiangbei.

Yang è comparsa in aula il 14 agosto di quest'anno ed è stata messa ai domiciliari. Il giudice presidente Wang Guoping ha pronunciato il verdetto il 30 settembre, aggiungendo tre mesi alla pena di 15 mesi chiesta dal PM. Hanno firmato il verdetto anche i giudici Li Yan e Liu Xiaolan insieme al cancelliere Zhang Dan.

Questa non è la prima volta che Yang, operaia in pensione, viene presa di mira per la sua fede. In precedenza aveva scontato pene detentive almeno altre sei volte (tre in centri per il lavaggio del cervello, una in un centro di detenzione e due in carcere). Il 13 novembre 2013 è stata condannata a quattro anni e il 10 gennaio 2017 è stata rilasciata dal Carcere femminile di Chongqing. Dopo che è stata rilasciata la polizia ha continuato a molestarla.

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