(Minghui.org) Li Baohui, un 54enne residente nella città di Beizhen, nella provincia del Liaoning, è stato recentemente condannato a due anni e mezzo perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 1° luglio dell'anno scorso, l'uomo è stato arrestato nella sua abitazione dagli agenti della Divisione di sicurezza interna della città di Beizhen, dal funzionario della sicurezza del villaggio locale Guo Biao e dal contabile Jia Yan che, inoltre, gli hanno perquisito la sua casa, sequestrato tutto ciò che riguardava il Falun Gong e scattato delle foto. I suoi familiari hanno recentemente confermato che è stato rinchiuso nella Prigione della città di Jinzhou per scontare una pena di due anni e mezzo, ma non sono chiari i dettagli sulla sua incriminazione, sul processo e sulla sentenza.

Non è la prima volta che Li viene preso di mira per la sua fede. Alla fine del 2000 si era recato a Pechino per fare appello per il Falun Gong ed era stato intercettato durante il tragitto. Nel Centro di detenzione della città di Beizhen, le guardie gli hanno tolto i vestiti e versato acqua fredda addosso, nonostante il clima gelido. Lo hanno anche picchiato e costretto a stare in piedi o accovacciato per lunghe ore senza muoversi.

Li è stato poi costretto a trascorrere tre anni nel campo di lavoro forzato di Jinzhou. La polizia gli ha detto che, se avesse rinunciato al Falun Gong, lo avrebbe rilasciato immediatamente. Li si è rifiutato di obbedire ed è stato sottoposto a intense torture fisiche e mentali per aver sostenuto la sua fede.

Dopo il rilascio, la polizia ha continuato a controllare la vita quotidiana di Li e lo ha molestato costantemente. Sia lui che i suoi familiari vivono sotto una tremenda tensione.