(Minghui.org) Una famiglia della città di Weifang, nella provincia dello Shandong, ha sopportato 25 anni di continue molestie da quando il regime comunista cinese ha iniziato a perseguitare la sua fede, il Falun Gong, nel luglio 1999.

Prima delle sessioni plenarie annuali dell'Assemblea nazionale del Popolo e della Conferenza politica consultiva del Popolo cinese tenutesi nel marzo di quest’anno, gli agenti della stazione di polizia della città di Qingzhou hanno chiamato la signora Li Zuping e le hanno ordinato di presentarsi con il certificato di rilascio dal carcere di suo marito, il signor Xian Chunwei.

Xian e Li erano stati precedentemente arrestati il 6 gennaio 2016 e condannati rispettivamente a quattro e tre anni e mezzo di reclusione il 6 settembre dello stesso anno. Dopo che Xian è stato rilasciato all'inizio del 2020, è stato costretto a vivere lontano da casa per evitare le continue molestie della polizia. Non riuscendo a trovarlo, gli agenti hanno chiamato spesso la moglie con tono intimidatorio.

La polizia ha chiamato di nuovo Li il 30 agosto scorso, chiedendo di avere il numero di telefono del marito, ma si è rifiutata di darglielo. Quello stesso giorno, la polizia si è presentata anche a casa della sorella di Xian e ha tentato, senza successo, di ottenere il suo numero di telefono e di sapere dove si trovasse.

Un gruppo di agenti ha bussato alla porta di Li il giorno dopo, tuttavia non era a casa, mentre suo padre, che viveva con lei, non è stato in grado di aprire la porta a causa dei problemi di mobilità. La polizia allora ha bussato alla porta del vicino, ma anch’esso si è rifiutato di aprire. Gli agenti hanno quindi atteso un po' al piano di sotto e poi hanno provato nuovamente a bussare; hanno provato diverse volte durante la mattinata, e alla fine se ne sono andati verso l'una del pomeriggio dopo l'ultimo vano tentativo.

La porta di casa di Li Zuping gravemente danneggiata dai calci della polizia

La porta d'ingresso dell’abitazione di Li

Inoltre, la madre di Li, la signora Shan Shuyun, ha dovuto sopportare frequenti molestie perché pratica il Falun Gong e ha vissuto nella paura costante. Ogni volta che sentiva qualcuno camminare nel corridoio del condominio, diventava nervosa e tratteneva il respiro, temendo che la polizia sarebbe tornata a sfondare la porta. Quando guardava la TV, teneva sempre il volume al minimo in modo da poter sentire qualsiasi rumore esterno. Controllava anche continuamente che la porta d'ingresso fosse chiusa a chiave. La costante pressione mentale ha avuto un impatto sulla sua salute ed è morta nell'ottobre 2014.

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