“Ciò che mi ha sconvolto di più è stata la crudeltà del PCC. Immaginate che gli organi di una persona vengano asportati mentre è ancora in vita, senza nemmeno l'anestesia, è straziante che una cosa del genere sia accaduta e stia accadendo tuttora”.
(Minghui.org) Lo scorso 9 novembre, presso il Teatro N di Wilmington, Delaware, U.S.A., è stato proiettato “Organi di Stato”, un film documentario candidato all'Oscar per il prossimo anno. Dopo la proiezione si è tenuta una sessione di discussione.
Dopo la proiezione del documentario “Organi di Stato” nel Teatro N del centro di Wilmington, Delaware, il 9 novembre, si è tenuta una discussione
Il documentario, diretto da Raymond Zhang, vincitore del Premio Peabody, racconta la tragica storia del prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong in Cina, sancito dallo Stato, e si concentra sulle esperienze di due famiglie che cercano i loro parenti scomparsi.
Molti partecipanti hanno affermato che avrebbero scritto ai loro senatori federali, chiedendogli di promuovere la Legge sulla protezione del Falun Gong, per aiutare a fermare le atrocità del PCC, già approvata dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti nel giugno scorso, e attualmente all'esame del Senato degli Stati Uniti. La legge mira a sanzionare gli individui e le entità coinvolte nel prelievo di organi da persone in vita.
L'avvocato in pensione Richard Kiger (a sinistra) ha visto il documentario
L'avvocato in pensione Richard Kiger, dopo aver visto il documentario, ha detto che le atrocità della PCC erano incredibili: “Ciò che mi ha sconvolto di più è stata la crudeltà del PCC. Immaginate che gli organi di una persona vengano asportati mentre è ancora in vita, senza nemmeno l'anestesia, è straziante che una cosa del genere sia accaduta e che stia accadendo tuttora”.
Il signor Kiger non conosceva la vastità del prelievo di organi, e ha spiegato: “Non sapevo che i numeri fossero così alti, e che si fosse sviluppata un'industria, è terribile. Questo documentario mostra chiaramente che non si tratta solo di una tragedia, ma di un'industria sistematica e orientata al profitto che prende di mira persone innocenti”.
Ha sottolineato che è importante agire immediatamente: “Ho intenzione di scrivere ai senatori e ai rappresentanti al Congresso, non possiamo permettere che la storia si ripeta: questo è un nuovo genocidio. Come esseri umani, ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa”.
Il documentario lo ha anche ispirato a saperne di più sul problema: “Sto prendendo nota degli incontri e degli eventi futuri, penso che rimanere informati sia il primo passo. Non so quanto una persona possa fare, ma credo che ogni piccolo gesto sia importante, anche solo parlare con qualcuno di ciò che ho saputo oggi è un passo nella giusta direzione”.
Kiger ha informato che il documentario riceverà ulteriori riconoscimenti: “È stato candidato all'Oscar come miglior documentario e spero che vinca, in questo modo potrà avere un impatto enorme in tutto il mondo”.
“Questo è un moderno genocidio"
Monica Johnson, dirigente in pensione del settore del trasporto merci, ha asserito che guardare il film è stata un'esperienza che non aveva mai provato prima: “Per me è stata un'esperienza di apprendimento. Mi piace questo documentario perché mi aiuta a capire il mondo, è diverso da qualsiasi cosa abbia visto prima. Non si può dire che sia piacevole, ma è illuminante, sono contenta di essere venuta a vederlo, perché ho appreso cose sconosciute”.
La signora Johnson non sapeva nulla della persecuzione dei praticanti del Falun Gong e del prelievo di organi, e ha dichiarato: “Non ne avevo mai sentito parlare prima, ma ora che lo so, informerò sicuramente i miei amici, la gente deve saperlo. Questo è un olocausto moderno, non è qualcosa che è accaduto 100 o 200 anni fa, ma qualcosa che sta accadendo adesso”.
Ciò che più ha sconvolto la donna nel film sono state le brutali atrocità, e ha spiegato: “Queste persone sono state brutalmente uccise solo per prelevare gli organi, e dietro a tutto questo c'era un guadagno economico. Questo fa arrabbiare molto le persone, la cosa peggiore è che non si tratta solo di soldi, ma anche di reprimere il loro credo. Sono stati uccisi solo perché praticavano il Falun Gong”.
“Ho intenzione di iniziare a parlare di questo problema con i miei amici stasera a cena, è importante diffondere queste informazioni perché se si impara qualcosa di nuovo dalla storia, non bisogna tenerlo per sé”, ha aggiunto.
Quando le è stato chiesto il suo punto di vista sull'infiltrazione del comunismo negli Stati Uniti, ha risposto: “Prima non ci pensavo molto, ma questo documentario mi ha dato una nuova comprensione su molte cose”.
“Questo potrebbe accadere in qualsiasi Paese totalitario”
L'agente immobiliare Yasmin Bowman, è rimasta profondamente turbata dal prelievo di organi da parte del PCC sui praticanti del Falun Gong ancora in vita. “Penso che il film sia molto ben fatto”, ha detto. “È affascinante e fa riflettere. Non avevo idea che queste cose stessero accadendo su larga scala, questa persecuzione sistematica dei praticanti del Falun Gong è terrificante”.
La signora Bowman aveva sentito solo sporadiche notizie sul prelievo di organi nei notiziari: “Sapevo che era un problema, ma non sapevo quanto fosse diffuso, il documentario chiarisce che è un'azione coordinata su larga scala. È praticamente un massacro”.
La perdita di umanità mostrata nel film ha sconvolto la signora Bowman: “Ciò che mi ha sconvolto di più è stata la crudeltà, il completo disprezzo per il valore della vita umana. Si tratta di persone pacifiche che praticano per migliorare la loro salute e il loro stato mentale, ma vengono perseguitate per questo. Quando penso a come questo livello di crimini disumani esista ancora e possa accadere in qualsiasi Paese totalitario, mi spaventa enormemente”.
La donna ha sottolineato l'importanza di sensibilizzare il pubblico: “Ho visto questo evento sugli annunci di Facebook, e ho capito che dovevo partecipare. Spero che più persone possano vederlo e capire cosa sta succedendo, questo problema ha bisogno di attenzione globale e documentari come questo possono aiutare a promuoverlo”.
Oltre a essere sconvolta, la signora Bowman è stata anche motivata ad agire,e ha dichiarato: “Ho intenzione di contattare gli uffici dei senatori Coons e Carper, farò anche altre ricerche per saperne di più. Non so cos'altro posso fare, ma so che devo agire”.
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