(Minghui.org) Li Qingsheng, un 78enne della contea di Xinbin, nella provincia del Liaoning, il 3 dicembre scorso è stato condannato a due anni con una multa di 2.000 yuan (circa 260 euro) con l'accusa di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Circa sei agenti di polizia e dipendenti del tribunale si sono recati a casa sua e gli hanno consegnato il verdetto che portava le firme del giudice presidente Ma Yue, dei giudici Li Zhen e Li Xiaodong e del cancelliere Sheng Ming.
Li è stato portato al centro di detenzione locale che lo ha rifiutato perché l'esame medico aveva accertato dei problemi di salute che lo rendevano incompatibile con la reclusione. Lo avevano rimandato a casa e non è chiaro se il tribunale abbia deciso di rimetterlo in cella o fargli scontare la pena fuori dal carcere.
L'arresto e il processo
Le vicissitudini giudiziarie di Li sono iniziate con l'arresto del 14 novembre dello scorso anno, quando era stato denunciato per aver distribuito del materiale informativo sul Falun Gong nel vicino villaggio di Jiahe, nel comune di Yongling. Gli agenti che lo hanno arrestato hanno poi fatto irruzione in casa sua e gli hanno confiscato molti libri e calendari del Falun Gong.
La Divisione per la sicurezza interna di Yongling lo ha molestato a casa all'inizio di aprile di quest'anno e gli ha chiesto se praticava ancora il Falun Gong e se era andato a distribuire il materiale informativo. Alcuni giorni dopo la Procura del distretto di Shuncheng di Fushun, città a cui la contea di Xinbin fa capo amministrativamente, lo ha chiamato e gli ha ordinato di recarsi lì, ma lui non ci è andato.
Il 22 aprile di quest'anno due uomini e una donna della procura si sono presentati a casa sua e gli hanno consegnato un avviso in cui gli si diceva che aveva il diritto di farsi rappresentare da un legale. I tre gli hanno anche detto che la procura aveva trasferito il caso al tribunale locale. Gli hanno chiesto se avrebbe assunto un legale e lui ha risposto di no. Poi gli hanno fatto pressioni perché ammettesse la sua"colpa" di praticare e di diffondere informazioni sul Falun Gong. Lui ha replicato che non aveva infranto nessuna legge e ha anche rifiutato di firmare l'avviso.
Il 4 settembre scorso ha ricevuto la visita di una donna e due ufficiali giudiziari del tribunale, i quali gli hanno consegnato una copia dell'atto d'accusa, in cui si diceva che Liu Lina era la PM e Wang Qi l'assistente. I tre gli hanno comunicato che il caso era in tribunale e gli hanno chiesto di firmare un altro documento, ma lui ha rifiutato.
La mattina del 14 novembre Li si è visto piombare in casa oltre 10 agenti e dipendenti del tribunaleche hanno tenuto un'udienza a casa sua. I giudici apparivano virtualmente dal tribunale e lo hanno accusato di promuovere un "culto". Lui ha contestato questa accusa, obiettando che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong o lo etichetta come culto. I giudici hanno detto che la guardia di sicurezza di Jiahe l'aveva denunciato perché aveva distribuito del materiale del Falun Gong e lui ha ribattuto che aveva dato solo una copia del materiale quando era stato arrestato.
L'avvocato d'ufficio ha chiesto la libertà condizionata dal momento che Li aveva oltre 75 anni, l’ipertensione e aveva distribuito solo una copia del materiale informativo del Falun Gong.
L'udienza è durata solo mezz'ora e i giudici hanno hanno pronunciato un verdetto di colpevolezza contro di lui il 3 dicembre. Prima di questa condanna era già stato arrestato nel 2014 per aver distribuito del materiale del Falun Gong.
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