(Minghui.org)

Nome: Guo JinglanNome cinese: 郭景兰Sesso: DonnaEtà: 73 anniCittà: HefeiProvincia: AnhuiOccupazione: SconosciutaData della morte: 23 agosto 2024Data dell'ultimo arresto: 28 giugno 2002Luogo di detenzione più recente: Un centro di detenzione locale

Lo scorso 23 agosto Guo Jinglan, di 73 anni della città di Hefei nella provincia dell'Anhui, è deceduta dopo aver subito anni di persecuzione per la sua fede nel Falun Gong.

La donna ha riconosciuto al Falun Gong il merito di aver migliorato il suo carattere ed di averle donato la salute, ma anche è stata presa di mira dopo che il regime comunista ha iniziato a perseguitare questa pratica pacifica nel luglio 1999. Non solo è stata arrestata diverse volte, ma lo scorso mese di agosto le è stata anche sospesa la pensione. Negli ultimi 20 anni della sua vita è stata costretta a tirare avanti senza una fonte di reddito affidabile.

In una denuncia penale presentata il 18 giugno 2015 contro l'ex dittatore cinese, Jiang Zemin, la praticante ha spiegato come la persecuzione sia sfociata in arresti e torture.

Il 2 marzo 2001 la signora Guo è stata arrestata nella città di Bozhou (sempre nella provincia dell'Anhui) e le sono stati imposti tre anni di lavori forzati. Durante l'esame fisico richiesto, la sua pressione sanguigna è risultata di 230/130 mmHg (un intervallo normale è di 120/80 o inferiore) e la frequenza cardiaca di 140 (la norma è di 60-100 battiti al minuto). Il campo di lavoro ha rifiutato di recluderla ed è stata riportata al Centro di detenzione della città di Bozhou, dove ha avuto un episodio cardiaco e ha perso conoscenza. Solo allora è stata rilasciata.

Intorno alle 15:00 del 28 giugno 2002 diversi agenti hanno circondato la signora Guo e sua nipote, mentre stavano uscendo di casa. La polizia le ha portate in un hotel della città di Hefei e le ha sistemate in due stanze separate.

In seguito Guo ha saputo che la polizia aveva prenotato le stanze accanto a quella in cui è stata trattenuta e non ha permesso a nessuno di avvicinarsi, nemmeno agli addetti alle pulizie. Per 11 giorni consecutivi, più di una dozzina di agenti si sono alternati per interrogarla. La donna era stata ammanettata a un tubo del riscaldamento e, durante la maratona degli interrogatori, non le è stato permesso di dormire. La donna ha perso la sensibilità alle mani.

Tra gli agenti che l'hanno interrogata ce n'erano alcuni appartenenti all'Ufficio provinciale di pubblica sicurezza e al Dipartimento di polizia della città di Bozhou. Poiché la donna ha mantenuto la sua fede, è stata presa a calci e pugni, oltre ad essere stata colpita con libri e altri oggetti. Una volta un agente di nome Shi l'ha picchiata così selvaggiamente che non è riuscita a sollevare le braccia per giorni. Gli agenti l'hanno appesa e picchiata, minacciando di gettarla dalla finestra o di arrestare tutta la sua famiglia.

Quando la signora Guo si è rifiutata di firmare le dichiarazioni di rinuncia alla sua fede, alcuni agenti le hanno afferrato la mano destra e hanno impresso le sue impronte digitali sul documento. Dopo le 18:00 del 7 luglio 2002 la donna è stata trasferita al Centro di detenzione della contea di Taihe, a quasi 150 miglia (circa 242 chilometri) di distanza da Hefei.

La polizia non ha informato i familiari della signora Guo riguardo al suo arresto e alla sua detenzione. Il centro di detenzione ha dichiarato di non essere autorizzato a chiamarli per informarli sulla sua situazione.

Durante la detenzione, la signora Guo ha perso circa un terzo del suo peso corporeo. I suoi capelli sono diventati grigi e sono caduti. Non è chiaro quando sia stata rilasciata. In seguito ha saputo che sua nipote, che era stata arrestata insieme a lei, è stata trattenuta per 28 giorni.

Articolo correlato:

How 18 Practitioners in Bozhou City, Anhui Province were Abducted and Sentenced