(Minghui.org) Gao Xiaoying di Hanzhong, nella provincia dello Shaanxi, è stato di recente condannato a sette anni per aver sensibilizzato la gente riguardo alla persecuzione del Falun Gong, la sua pratica spirituale.

Gao ha circa 40 anni, e si è laureato all'Università A&F del Nordovest, specializzandosi in analisi degli alimenti, e lavorava come responsabile per una ditta alimentare. Il 5 luglio dello scorso anno, mentre era al lavoro, degli agenti lo hanno arrestato e in seguito è stato condannato al carcere.

Gli è stata mossa l'accusa di promuovere il Falun Gong su Internet e la sua abitazione è stata perquisita. Poi è stato portato al Dipartimento di polizia del distretto di Qindu, nella vicina città di Xianyang, per l'interrogatorio. I suoi familiari si sono recati al Centro di detenzione distrettuale, ma ogni volta è stata loro negata la visita.

La Procura distrettuale ha formulato l'atto di accusa contro di lui e ha trasferito il caso al tribunale locale il 20 dicembre dello scorso anno. Il 14 maggio di quest'anno l'avvocato d'ufficio ha informato la famiglia che quel giorno si sarebbe tenuta l'udienza. I familiari sono andati al tribunale in fretta e furia, ma hanno potuto avere loro solo una breve conversazione con lui e non sono stati ammessi in aula.

Questo dicembre i familiari hanno saputo che era stato condannato a sette anni intorno a metà novembre e che aveva 15 giorni di tempo per far ricorso in appello. Dal momento che suoi genitori erano in cattive condizioni di salute e suo figlio aveva solo un anno, la famiglia è stata devastata da questa pena così lunga.

Fonti interne hanno rivelato che anche altri quattro praticanti del Falun Gong erano stati condannati insieme a Gao, ma non si hanno informazioni sui loro casi.

Gao aveva già avuto problemi con la giustizia in passato: a marzo del 2013 era stato arrestato a Qingdao, una città nella provincia dello Shandong. In seguito era stato condannato a tre anni e rinchiuso nel carcere provinciale, dal quale era stato rilasciato il 20 marzo 2016. A causa di questa precedente condanna il giudice lo aveva accusato di essere un "criminale recidivo" e gli aveva dato una pena severa.