(Minghui.org) Il 3 gennaio dell’anno scorso un uomo di 57 anni, residente a Dalian nella provincia del Liaoning, è stato condannato a cinque anni di prigione e multato di 20.000 yuan (circa 2.570 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Il 10 giugno dell’anno scorso Yan Shanwei è stato arrestato, mentre distribuiva materiale informativo del Falun Gong in un complesso residenziale. Gli agenti della stazione di polizia di Wanli hanno fatto irruzione nella sua abitazione e lo hanno portato al Centro di detenzione della zona di sviluppo economico.

Verso la fine di giugno la polizia ha sottoposto il suo caso alla Procura distrettuale di Pulandian, nella città di Dalian. Il tribunale locale ha fissato l’udienza alle 14:20 del 24 novembre. La moglie e la figlia di Yan sono arrivate in tribunale alle 13:30 di quel giorno e hanno contattato il presidente, Liu Jianzhuang, per sapere quando sarebbe iniziata esattamente l’udienza. Liu ha risposto che non potevano partecipare al processo senza fornire una motivazione. Hanno quindi chiesto se la sorella maggiore avrebbe potuto entrare e Liu ha insistito che doveva presentare un documento ufficiale, per dimostrare il suo legame di sangue con Yan.

La sorella dell’uomo, ovviamente, non aveva con sé alcun documento ufficiale, poiché non era stata informata precedentemente. A lei, come alla cognata e alla nipote, è stato pertanto impedito di partecipare all’udienza.

Liu ha promesso ai tre familiari che avrebbero potuto incontrare Yan dopo l’udienza. Tuttavia, subito dopo aver aggiornato la seduta in meno di 30 minuti, senza permettere alla famiglia di vederlo, il presidente del tribunale ha fatto allontanare l’uomo dagli ufficiali giudiziari. Al momento in cui scriviamo non è chiaro se sia ancora rinchiuso nel centro di detenzione.

Intraprendere il Falun Gong

Yan soffriva di una grave forma di epatite B, di sinovite (infiammazione del tessuto connettivo all’interno della capsula articolare) e di dolori lombari. Quando l’epatite B era al suo apice, spesso si svegliava nel cuore della notte madido di sudore; era in un costante stato febbrile e aveva la nausea. A causa della sinovite, ogni volta che pioveva, le sue gambe si gonfiavano gravemente. Quando il dolore alla schiena si faceva sentire, doveva fare delle iniezioni antidolorifiche o non sarebbe stato in grado di lavorare.

In seguito, sua madre ha iniziato a praticare il Falun Gong e presto è tornata in salute. Lui è rimasto stupito e, nel 1998, si è unito a lei nella pratica. In pochi mesi, tutti i suoi sintomi sono scomparsi. Era stupito dalla sua guarigione miracolosa e spesso spiegava alla gente come il Falun Gong aveva curato tutte le sue malattie. Anche sua moglie, Li Yumei, ha iniziato a praticare.

Persecuzioni passate

Dopo l’inizio della persecuzione, nel luglio 1999, la polizia e i funzionari del villaggio hanno confiscato i loro libri e le cassette per gli esercizi del Falun Gong.

Nell’ottobre 1999 Li si è recata a Pechino per fare appello in favore del Falun Gong. Nel dicembre 2000 è stata arrestata e condannata a tre anni di lavori forzati.

Nel 2000 anche Yan si è recato a Pechino per appellarsi. Al ritorno a Dalian, è stato licenziato dal suo posto di lavoro e detenuto per un mese. Dopo essere stato rilasciato, la polizia ha continuato a molestarlo a casa e, alcuni mesi dopo, lo ha arrestato di nuovo. L’uomo è stato trattenuto per più di 40 giorni nel Centro per il lavaggio del cervello della città di Dalian.

Nel marzo 2004 Li è stata rilasciata, dopo che il campo di lavoro aveva prolungato il suo mandato. Negli anni successivi, il Dipartimento di polizia della zona di sviluppo economico ha continuato a perseguitarli. Alla fine, nel luglio 2007, i coniugi sono stati costretti a vivere lontano da casa. Nel 2011 sono tornati a Dalian, quando il governo locale ha concesso loro un nuovo appartamento, come risarcimento per aver rilevato la loro vecchia casa nell’ambito del movimento di urbanizzazione del regime comunista.

La mattina del 20 aprile 2016 Li e Yan stavano passeggiando nel quartiere, quando un gruppo di persone li ha assaliti e portati al centro di detenzione di Daheishan. Il 15 novembre 2016 sono stati processati presso il tribunale della zona di sviluppo economico e l’8 dicembre dello stesso anno sono stati entrambi condannati alla prigione. A Li sono stati inflitti quattro anni ed è stata multata di 5.000 yuan (circa 650 euro), mentre Yan è stato condannato a tre anni e mezzo, oltre a una multa di 3.000 yuan (circa 390 euro). Il 23 maggio 2017 la donna è stata ammessa nel carcere femminile della provincia del Liaoning. Il 19 luglio 2017 Yan è stato portato prima nel carcere di Dalian e, in seguito, è stato trasferito nel carcere di Benxi.