(Minghui.org)

Nome: Chen GuohuaNome cinese: 陈国华Sesso: DonnaEtà: 54 anniCittà: DongyingProvincia: ShandongOccupazione: Operaia in pensione di un giacimento petroliferoData della morte: 11 dicembre 2023Data dell’ultimo arresto: 23 aprile 2021Luogo di detenzione più recente: Dipartimento di polizia di Binhai

Chen Guohua

Intorno alle 6:30 del 29 novembre dell’anno scorso cinque agenti di polizia hanno fatto irruzione in casa di Chen Guohua e l’hanno messa a soqquadro. La donna è stata presa di mira la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

I suoi familiari hanno detto che, quella mattina, la donna aveva una visita medica e la polizia li ha seguiti fino in ospedale. Le è stato diagnosticato un cancro al fegato metastatico all’ultimo stadio e solo allora la polizia ha rinunciato all’arresto. Gli agenti l’hanno comunque minacciata di tornare a prenderla dopo la sua guarigione.

Dal mese di ottobre dell’anno scorso Chen ha sofferto di un rapido declino della salute. Non riusciva a mangiare e riusciva a dormire solo una o due ore ogni notte, con l’aiuto di antidolorifici. Dopo l’irruzione della polizia le sue condizioni sono drammaticamente peggiorate e, l’11 dicembre, è deceduta all’età di 54 anni.

Chen era un’operaia in pensione del giacimento petrolifero di Shengli, situato a Dongying nella provincia dello Shandong. Alla fine del 2015 le è stato diagnosticato un cancro al colon e, nel 2016, ha iniziato a praticare il Falun Gong. Ben presto ha recuperato il peso che aveva perso a causa del cancro e ha ritrovato un colorito roseo. Grazie alla sua miracolosa guarigione, anche la sua famiglia ha ritrovato la gioia di vivere. Chen ha anche colto ogni occasione per condividere la sua storia con le persone e ricordare loro che il Falun Gong non è affatto come viene rappresentato nella propaganda d’odio del regime comunista.

La mattina del 23 aprile 2021 il Dipartimento di polizia della città di Dongying e quello di Binhai, hanno condotto un arresto di massa dei praticanti locali del Falun Gong nel giacimento petrolifero di Shengli. Chen è stata prelevata dopo che una poliziotta l’ha convinta con l’inganno ad aprire la porta, sostenendo di essere dell’ufficio di gestione della proprietà. Quattro o cinque agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato i libri del Falun Gong e il ritratto del suo fondatore.

Chen è stata interrogata per 24 ore consecutive presso il Dipartimento di polizia di Binhai e le è stato ordinato di rivelare l’identità di altri praticanti. A causa della mancanza di prove contro di lei, dopo un giorno di detenzione è stata rilasciata con una cauzione di un anno. I suoi documenti e il passaporto sono stati trattenuti dalla polizia, che ha minacciato di incriminarla in qualsiasi momento.

Essendo una praticante del Falun Gong relativamente nuova, Chen ha sentito una forte pressione e non ha osato uscire di casa per paura di essere nuovamente arrestata. Anche quando usciva, sentiva di essere seguita dalle persone. Improvvisamente, nel mese di ottobre dell’anno scorso ha iniziato a sentire dolori e malesseri nel corpo. Cinque agenti del Dipartimento di polizia di Binhai, tuttavia, il 29 novembre hanno tentato ugualmente di arrestarla, causandone la morte 12 giorni dopo.