(Minghui.org) Dalla pubblicazione del libro Nove Commentari sul Partito Comunista nel 2004, più di quattrocento milioni di cinesi hanno dichiarato il loro ritiro dal Partito Comunista Cinese (PCC) e dalle sue organizzazioni affiliate: la Lega della Gioventù Comunista e i Giovani Pionieri. Molte persone credono che questa ondata di dimissioni indichi il risveglio spirituale del popolo cinese e sperano che siano sempre più numerosi i cinesi che in futuro seguiranno l’esempio.
Nei settant’anni di tirannia del PCC, quasi ogni singolo cinese ha sofferto direttamente o indirettamente a causa dell’oppressione del regime. E di conseguenza, una volta riconosciuta la vera natura del PCC, non vogliono più sostenerlo o esserne il capro espiatorio.
In questo articolo, la signora Wang Jing e il signor Chen Siming, repressi e perseguitati dal PCC in Cina, hanno condiviso le loro esperienze personali e spiegato perché hanno lasciato le organizzazioni affiliate al Partito. Una volontaria del Centro servizi globale per le dimissioni dal PCC ha invece condiviso la sua conversazione con due residenti di Pechino che hanno accettato di ritirarsi dal Partito.
Dimettersi dal PCC è un’espressione di intolleranza verso la sua tirannia
Wang Jing, originaria della provincia del Jilin, è fuggita negli Stati Uniti alcuni anni fa. Ai volontari presenti allo stand del Centro servizi globali per dimettersi dal PCC, ha detto: “Sono stata molto fortunata ad aver trovato online, se non ricordo male nel 2014, il libro Nove Commentari sul Partito Comunista. Mi ha aiutato a comprendere per la prima volta l’essenza viziosa del PCC e permesso di comprendere la verità riguardo ad alcuni eventi storici. Per me aveva molto senso!”.
Dopo che sua sorella è stata assassinata sul posto di lavoro, la signora Wang è andata a Pechino ad appellarsi alla sede del governo per chiedere giustizia, ma dopo aver seguito tutte le procedure legali, non solo non è riuscita a ottenere nulla, ma è stata anche imprigionata ingiustamente.
Il 2 agosto 2022 si è dimessa solennemente dal PCC. “Ho sperimentato personalmente la malvagità del PCC e sono profondamente disgustata dalle sue azioni demoniache”, ha affermato.
Ha ammesso che non sapeva cosa significasse veramente quello che stava facendo, poiché era molto giovane, quando, in passato, aveva aderito alla Lega della Gioventù Comunista e ai Giovani Pionieri. Ha detto: “Non avendo mai preso la cosa sul serio, pensavo che non ci fosse differenza se avessi lasciato o no le organizzazioni del PCC di cui ero membro”.
Tuttavia ora ne capisce l’importanza. “Prendo molto sul serio le dimissioni dalle organizzazioni del PCC e sono grata ai volontari che oggi mi hanno aiutato a darle. Non voglio che gli assurdi giuramenti che ho fatto da bambina alla bandiera rossa del PCC lascino una macchia nella mia anima!”.
La signora Wang ritiene che l’attuale ondata di dimissioni dal PCC non sia solo una buona occasione per le persone di cercare sicurezza e liberazione spirituale, ma anche un’opportunità per i cinesi che vivono in Cina di esprimere la propria intolleranza e resistenza alla tirannia del Partito. Ha dichiarato: “È imperativo farlo e significa che siamo nell’era del risveglio spirituale!”.
Al 27 novembre 2023, più di 422 milioni di cinesi in tutto il mondo avevano lasciato il PCC e le sue organizzazioni affiliate. La signora Wang ha detto con fiducia: “Credo che dal momento che il numero di persone risvegliate continuerà ad aumentare, nel prossimo futuro saranno sempre più numerosi coloro che prenderanno l’iniziativa di dimettersi dal PCC!”.
Nove commenti sul Partito Comunista, una pietra miliare nella resistenza del popolo cinese alla tirannia del PCC
Intorno al 2018, il signor Chen Siming, cittadino di Zhuzhou, nella provincia dell’Hunan, ha dichiarato di ritirarsi dalla Lega della Gioventù Comunista con il suo vero nome (molti cinesi lasciano il Partito con uno pseudonimo per evitare ritorsioni). Il signor Chen era sulla lista nera della polizia perché ogni anno partecipava alle attività per commemorare il massacro di Piazza Tienanmen del 4 giugno 1989. Poiché, negli ultimi anni, la polizia ha intensificato la repressione e la persecuzione contro il signor Chen, questi non ha avuto altra scelta che fuggire dalla Cina.
L’uomo ha detto di aver aderito alla Lega della Gioventù Comunista a causa delle pressioni della scuola che frequentava e dei suoi compagni di classe. Nel 2018, ha ricevuto la telefonata di un volontario che gli ha spiegato l’importanza di dimettersi dal PCC e lo ha esortato a farlo. Ed è stato così che ha accettato di lasciare il Partito con il suo vero nome. Ha commentato: “Anche se ho già superato l’età per essere considerato ancora membro della Lega della Gioventù Comunista, ho voluto dichiarare il mio ritiro dall’organizzazione per esprimere solennemente la mia posizione!”.
Il signor Chen ritiene che sia stato il libro Nove Commentari sul Partito Comunista a scatenare l’ondata di oltre 422 milioni di persone che si sono dimesse dal PCC. Ha affermato di sperare che sempre più cinesi prendano l’iniziativa di schierarsi e prendere le distanze dal Partito.
Chiunque comprenda la natura fondamentale del PCC, lo lascerà
Una residente di Pechino sotto lo pseudonimo di Gao Mei e suo marito hanno annunciato congiuntamente il loro ritiro dai Giovani Pionieri.
Yunru, la volontaria che li ha aiutati, ha detto che il marito della signora Gao era molto nervoso quando ha chiesto loro al telefono di dimettersi dal PCC. L’uomo ha esortato la moglie a riattaccare, ma lei ha rifiutato.
Yunru ha continuato spiegando loro che quando avevano aderito ai Giovani Pionieri, avevano alzato i pugni e giurato sulla bandiera rossa del PCC di dedicare a esso tutta la vita; e che poiché quel giuramento era dannoso, ha consigliato di ripudiarlo. “Le persone gentili ricevono benedizioni dalle divinità e dai Buddha”, ha aggiunto Yunru. Sentendo ciò, la signora Gao ha accettato di lasciare l’organizzazione usando uno pseudonimo.
Poiché il marito era ancora titubante, Yunru ha continuato a raccontare loro delle calunnie diffuse dal PCC per diffamare e perseguitare il Falun Gong. Ha detto: “Dopo aver finito di raccontare loro della diffusione del Falun Gong nel mondo e della messa in scena dell’auto-immolazione di Piazza Tienanmen, gli ho chiesto se fosse convinto della malvagità del PCC, e immediatamente ha risposto: ‘Okay!’. Poi tutti e tre abbiamo riso”.
Yunru crede che quando le persone vedranno chiaramente tutte le bugie che il PCC ha detto al mondo e ne comprenderanno la natura malvagia, ne prenderanno le distanze e non lo sosterranno più.
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