(Minghui.org) Una signora sessantenne di Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, è stata di recente condannata a quattro anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L’anno scorso, intorno alla metà di luglio, Gu Chunying aveva parlato del Falun Gong ad un ragazzo, ma i genitori quando sono venuti a saperlo l’hanno prontamente denunciata alla polizia. È stata arrestata nella sua abitazione il 19 luglio dell’anno scorso da Liu Fengjun, Zheng Dianwen e Du Yongmei della stazione di polizia di Chengbei.

Il P.M. Li Qian della procura distrettuale di Acheng ha chiamato l’avvocato di Gu il 27 dicembre dell’anno scorso e gli ha detto che l’aveva incriminata e aveva trasferito il caso al tribunale distrettuale. In aggiunta all’accusa di aver parlato con un ragazzo del Falun Gong, Li ha anche citato l’altro arresto del 21 luglio 2022 per aver sensibilizzato la gente sulla persecuzione. A seguito di tale arresto le erano stati dati cinque giorni di detenzione amministrativa e la sua abitazione era stata perquisita. A causa delle misure adottate per contenere la pandemia, la donna era stata esentata dalla pena detentiva e rilasciata.

Il 4 febbraio di quest’anno il suo avvocato ha ricevuto una comunicazione dal tribunale in cui si diceva che Gu era stata condannata a quattro anni di prigione. Non si sa se abbia avuto luogo un processo. Hanno firmato il verdetto i giudici Liu Weiwei, Wang Jinrong, e Chen Yanchun, il cancelliere Zhao Hui, e il P.M. Lyu Ying.

Oltre agli arresti del 2022 e del 2023, Gu era stata arrestata anche nel 2002 a Pechino, per aver fatto appello in difesa del suo diritto di praticare il Falun Gong. Era stata detenuta cinque giorni presso l’Ufficio di collegamento di Harbin a Pechino, poi era stata riportata ad Harbin dal capo della polizia locale Li Xifu e tenuta in cella per altri 15 giorni. Inoltre, le erano stati estorti 6.000yuan (circa 770 euro).