(Minghui.org) Il 2 febbraio scorso una residente della città di Ning'an è stata ammessa alla prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang per scontare una pena di tre anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 10 agosto dello scorso anno Chen Xueyan, ultrasessantenne, è stata arrestata e portata nel centro di detenzione locale. La città di Mudanjiang sovrintende alla città di Ning'an. Il suo caso è stato poi assegnato alla città di Hailin, anch'essa sotto l'amministrazione della città di Mudanjiang.
Negli ultimi anni il procuratore e il tribunale della città di Hailin sono stati designati per gestire i casi relativi al Falun Gong in cinque città: Hailin, Ning'an, Muling, Dongning, Suifenhe e in una contea, quella di Linkou, nella regione di Mudanjiang.
Il 14 dicembre dello scorso anno il tribunale della città di Hailin ha ascoltato il caso di Chen, e il procuratore Luo Jinpeng l'ha accusata di “aver usato un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge”, un pretesto standard usato per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong. Il suo avvocato ha respinto le accuse e ha chiesto l'assoluzione. Chen intendeva testimoniare in propria difesa, ma è stata interrotta dal giudice Yan Junlong.
La sorella di Chen era l'unico familiare presente all'udienza, non è chiaro se gli altri non siano stati autorizzati a partecipare all'udienza o se non abbiano pootuto essere presenti.
In una data sconosciuta il giudice Yan ha condannato Chen a tre anni e mezzo di carcere con una multa di 1.000 yuan (circa 130 euro) e il 2 febbraio è stata trasferita alla prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang.
La condanna ha inferto un duro colpo al fratello minore della praticante, che sei anni fa ha avuto un ictus ed è diventato disabile. La moglie deve lavorare e la figlia vive in un luogo lontano, così Chen si è offerta di occuparsi del fratello mentre la cognata lavorava.
Prima del suo arresto, Chen si è presa cura in modo meticoloso del fratello per diversi anni e l’uomo, costretto a letto, ora chiede sempre di lei: “Sorella, dove sei? Perché non vieni più a trovarmi?”.
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