(Minghui.org) Il 22 e 23 gennaio, nel Palazzo di Ginevra, si è tenuto l’incontro periodico universale del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani. I rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo hanno partecipato per parlare della Falun Dafa (nota anche come Falun Gong) e della sua persecuzione da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Contemporaneamente, i praticanti di diversi Paesi europei hanno organizzato delle attività in Place des Nations.

I praticanti provenivano da Svizzera, Francia, Germania, Repubblica Ceca e Finlandia. Alcuni di loro hanno eseguito gli esercizi o mostrato striscioni, mentre altri hanno distribuito volantini e parlato con i passanti. Durante i due giorni dell’evento, molte persone si sono fermate a leggere notizie relative alla Falun Dafa e alcune hanno chiesto ulteriori informazioni e, in generale, tutti hanno espresso interesse ad apprendere la pratica. Le persone hanno offerto la loro vicinanza ai problemi che sta attraversando la Falun Dafa in Cina, e hanno incoraggiato i praticanti a continuare a diffondere la verità.

I praticanti hanno svolto attività in Place des Nations a Ginevra

Distribuzione di volantini e presentazione della pratica

Nel corso di questi due giorni molti delegati di diversi paesi sono passati da Place des Nations. Tra questi, due delegati messicani che hanno letto i volantini e riferito di avere già sentito parlare, ad Atlanta, negli Stati Uniti, della persecuzione e del prelievo forzato di organi da parte del PCC.

Un funzionario pubblico che ha partecipato all’incontro del 22 gennaio ha attraversato la strada quando ha visto lo stand della Falun Dafa, e subito ha firmato la petizione per porre fine alla persecuzione. Ha riferito che aveva già ascoltato la testimonianza alle Nazioni Unite, pertanto era a conoscenza della sofferenza impartita ai praticanti della Falun Dafa in Cina.

Un diplomatico delle Nazioni Unite è rimasto sbalordito quando ha saputo del prelievo forzato di organi da parte del PCC e autorizzato dallo Stato. Il fatto che la persecuzione duri da 25 anni, con la conseguente morte di così tanti praticanti, l’ha turbato: “ Il silenzio ci rende complici e pertanto dobbiamo dare voce a chi ogni giorno denuncia questi fatti”. Ha sinceramente apprezzato i praticanti per il loro coraggio e determinazione nel diffondere i valori universali di Verità, Compassione e Tolleranza.

La gente sostiene la Falun Dafa e condanna la persecuzione

Quando un rappresentante di un’organizzazione non governativa si è fermato per fotografare uno striscione, un praticante gli ha parlato della persecuzione. L’uomo si è rattristato sentendo questo e ha dichiarato di seguire gli insegnamenti della scuola buddista e di praticare anche lui la meditazione. Ha preso diversi volantini in francese e ha detto che li avrebbe consegnati ai suoi colleghi delle Nazioni Unite.

Un’insegnante e i suoi studenti britannici si sono recati all’incontro del 22 gennaio e hanno ascoltato attentamente la spiegazione di un praticante sul prelievo di organi da persone ancora in vita da parte del PCC. Il giorno successivo, quando con i suoi studenti è passato davanti allo stand, ha detto che i praticanti della Falun Dafa sono davvero coraggiosi a sopportare questa tremenda persecuzione, e che senza timore hanno reso pubblica la verità.