(Minghui.org) Il 24 gennaio scorso una donna della città di Jinzhou, nella provincia del Liaoning, ha intentato una causa amministrativa contro il Dipartimento di polizia e il governo della città di Linghai, per non aver tenuto conto della sua richiesta di riconsiderare la sua detenzione di 10 giorni, alla fine dell’anno scorso.

Il 24 ottobre dell’anno scorso Cui Yaning è stata arrestata fuori dalla sua abitazione da agenti del Dipartimento di polizia della città di Linghai (che è sotto l'amministrazione della città di Jinzhou). La donna è stata presa di mira perché aveva inviato diverse lettere al loro superiore, invitandolo a smettere di partecipare alla persecuzione del Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale, basata sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza.

La polizia ha trattenuto Cui per 10 giorni di detenzione amministrativa, ma non le ha mai consegnato la documentazione ufficiale, che avrebbe compreso la decisione scritta (come richiesto dalla legge in materia di sanzioni amministrative) e l'elenco degli oggetti che le erano stati confiscati. Dopo essere stata rilasciata dalla prigione della città di Jinzhou, si è recata al dipartimento di polizia ed è riuscita a ottenere una copia di entrambi i documenti.

Poiché la legge non è stata rispettata, il 18 dicembre dell’anno scorso la donna ha presentato una richiesta di riesame al governo della città di Linghai, chiedendo di riconsiderare la sanzione amministrativa comminatale dalla polizia. Cui ha chiesto che la sanzione venisse cancellata dal suo fascicolo, poiché la polizia non le ha rilasciato i due documenti di cui sopra e non ha prodotto basi legali per giustificare la detenzione.

Il 24 gennaio scorso il governo di Linghai l’ha informata di aver deciso di non considerare la sua richiesta di riesame, perché il locale dipartimento di polizia le aveva comunicato che il suo caso era stato "classificato" e non poteva essere riesaminato.

Cui non poteva credere che la polizia avesse usato la spiegazione "classificato", dato che il regime comunista perseguita apertamente il Falun Gong dal luglio 1999. Pertanto il 24 gennaio ha presentato un'azione legale amministrativa presso il tribunale di Linghai, citando come coimputati il governo e il dipartimento di polizia locali.

Il giorno successivo il tribunale le ha comunicato che avrebbe dovuto dividere la sua causa in due casi. Il tribunale avrebbe ascoltato la sua causa contro il Dipartimento di polizia, ma quella contro il governo di Linghai avrebbe dovuto essere presentata a un tribunale superiore, quello intermedio della città di Jinzhou.

Cui ha consultato un esperto legale e ha appreso che l'articolo 18 della Legge sul contenzioso amministrativo della Repubblica Popolare Cinese stabilisce che le richieste di riesame dei casi amministrativi possono essere trattate dal tribunale del popolo, nel luogo in cui si trova l'ente che deve effettuare il riesame. Nel suo caso l'ente di riesame, il governo della città di Linghai, si trova a Linghai, quindi il tribunale locale avrebbe potuto esaminare anche la sua causa contro il governo della città.

Non è chiaro se Cui abbia intrapreso ulteriori azioni per appellarsi alla decisione del tribunale di non accettare la sua causa contro il governo di Linghai.

L'ultimo arresto

Intorno alle 14:00 del 24 ottobre dell’anno scorso Cui era appena uscita di casa, quando è stata fermata da una donna e quattro uomini. La donna ha mostrato il suo tesserino così velocemente che Cui non è riuscita a vederlo chiaramente.

Gli agenti hanno detto di appartenere al Dipartimento di polizia della città di Linghai e che stavano indagando per verificare se avesse scritto delle lettere al loro capo, esortandolo a smettere di perseguitare il Falun Gong. Cui ha risposto di sì, e di non aver fatto nulla di male, poiché nessuna legge in Cina considera il Falun Gong un crimine.

Quando si è rifiutata di andare con loro, gli agenti hanno minacciato di arrestarla e di fare irruzione nella sua abitazione, perché avevano con sé un mandato di perquisizione.

Cui non voleva che la polizia terrorizzasse l'anziana madre che viveva con lei, così si è recata con loro alla stazione di Dalinghe, che fa capo al dipartimento di Linghai. Un'agente donna l'ha perquisita e le ha confiscato alcuni oggetti.

Durante l'interrogatorio, gli agenti hanno mostrato diverse lettere che Cui aveva spedito al loro superiore. Hanno riconosciuto che è assolutamente legale per i cittadini scrivere lettere ai funzionari del governo, compreso il loro capo, ma hanno insistito sul fatto che è illegale scrivere motivazioni relative al Falun Gong. Le hanno inflitto 10 giorni di detenzione amministrativa e, intorno alle 22:00, è stata condotta alla prigione della città di Jinzhou.

Persecuzioni passate: Due periodi di lavoro forzato e un periodo di detenzione per un totale di 12 anni e mezzo

Cui attribuisce al Falun Gong il merito di aver curato la sua insonnia, il mal di stomaco, la stanchezza cronica e l'artrite. Per oltre 20 anni è stata ripetutamente presa di mira per la sua fede.

Cui è stata sottoposta due volte ai lavori forzati (due anni dal 15 ottobre 1999 al 14 ottobre 2001 e tre anni e mezzo dal 28 dicembre 2001 al 7 giugno 2005) e ha scontato sette anni di prigione, dal 25 febbraio 2008 al 24 febbraio 2015.

Il 18 luglio 2000, mentre stava scontando il primo periodo di lavoro forzato, è stata licenziata dal suo datore di lavoro, una fabbrica di semiconduttori. Nel mese di novembre 2001, meno di un mese dopo essere stata rilasciata, il marito ha chiesto il divorzio e la custodia del figlio. Dopo aver raggiunto l'età pensionabile, le è stata negata la pensione a causa dei suoi ripetuti arresti per aver praticato il Falun Gong.

Per i dettagli sulle persecuzioni subite in passato da Cui, si vedano gli articoli sotto riportati.

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