(Minghui.org) Il 29 febbraio scorso una donna di 73 anni residente nella contea di Huanren, nella provincia del Liaoning, è stata processata per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il mattino del 9 marzo scorso Niu Yan è stata arrestata mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong. L'agente Wang Qi l'ha portata al Dipartimento di polizia della contea di Huanren per un interrogatorio. Il pomeriggio successivo, prima di essere ammessa al Centro di detenzione della città di Benxi, è stata portata all'ospedale locale per un esame medico. La città di Benxi controlla la contea di Huanren.
Il procuratore Hou Yue (+86-24-45830112) della procura del distretto di Xihu, di Benxi, ha emesso subito un mandato di arresto formale nei confronti di Niu. Il 12 maggio dell'anno scorso il suo avvocato ha presentato una richiesta di rilascio su cauzione al dipartimento di polizia della contea di Huanren. Cinque giorni dopo il legale si è recato alla procura del distretto di Xihu per presentare una richiesta di revoca del mandato di arresto a Wang. L’incaricato al ritiro delle richieste prima di accettare il fascicolo ha fatto due telefonate ai suoi superiori.
Il 6 giugno dello stesso anno l'avvocato ha chiamato il procuratore Hou, che gli ha detto che non avrebbe revocato il mandato d'arresto. L'avvocato ha avvertito che la famiglia di Niu aveva presentato una denuncia contro Hou alla squadra di ispezione della provincia del Liaoning (che era responsabile delle indagini sull'inadempienza dei dipendenti pubblici) pochi giorni prima, il 30 maggio.
Hou ha comunque incriminato Niu e ha trasmesso il suo caso al tribunale del distretto di Xihu. Uno dei familiari ha chiesto di poter svolgere il ruolo di difensore non legale, ma il giudice Wang Mian (+86-24-42885848, +86-18641467710) ha respinto la richiesta, sostenendo che la donna aveva già un legale, mentre per legge ogni imputato può avere fino a due difensori non legali, indipendentemente dal numero di avvocati che ha.
Il 29 febbraio scorso Niu è stata processata e sono state ammesse all'udienza, tra familiari e amici, sei persone. L‘avvocato ha difeso il diritto costituzionale alla libertà di credo della praticante.
Il procuratore Hou ha accusato Niu di essere recidiva, poiché in precedenza era stata condannata a un anno di lavori forzati e due volte al carcere, per un totale di 10 anni e mezzo. L'avvocato di Niu ha contestato che in Cina non esiste alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong e che la donna non avrebbe mai dovuto essere reclusa. Il giudice ha aggiornato l'udienza senza emettere un verdetto.
Persecuzioni passate
Un anno di lavori forzati nel 2000
Il 29 gennaio 2000 Niu si è recata a Pechino per fare appello per il Falun Gong ed è stata arrestata in piazza Tienanmen. Dopo essere stata riportata indietro, è stata reclusa nel centro di detenzione della contea di Huanren per 15 giorni.
Nell'estate del 2000 Niu è stata nuovamente arrestata, mentre guardava i video di insegnamento del Falun Gong in una casa privata. Ha dovuto scontare un anno di lavori forzati nel campo di lavoro forzato di Masanjia.
Condannata a sette anni dopo l'arresto nel 2001
Nell'agosto 2001, poco dopo il suo rilascio dal campo di lavoro, Niu è stata nuovamente arrestata mentre si recava nella vicina contea di Xinbin, nella stessa provincia. All'inizio del 2002 il tribunale della contea di Xinbin l'ha condannata a sette anni e, nel marzo 2003, è stata ammessa nella squadra nove del carcere femminile della provincia del Liaoning.
Le guardie carcerarie hanno incaricato due detenute di controllare Niu 24 ore su 24. La donna è stata costretta a fare i lavori forzati senza senza retribuzione dalle ore 6:00 del mattino fino a sera (a volte fino a mezzanotte). Inoltre, non le era permesso parlare con nessuno. Una volta che ha parlato con qualcuno, le guardie le hanno tolto il diritto all'acqua per bere e per lavarsi, e all'uso dei servizi igienici. Le guardie hanno agito così per incitare l'odio delle sorveglianti nei suoi confronti.
In una occasione le guardie, dopo aver scoperto che Niu aveva con sé degli scritti del Falun Gong, l’hanno colpita con un manganello elettrico sulla bocca, sul viso e sul collo per più di 10 minuti. Non appena la sessione di tortura con le scosse elettriche è terminata, l'hanno costretta a recarsi nel laboratorio per confezionare abiti. In seguito, le guardie l'hanno punita di nuovo dopo aver trovato una seconda volta gli scritti del Falun Gong in suo possesso. L'hanno convocata nel loro ufficio e sottoposta a scosse elettriche, poi le hanno legato le mani dietro la schiena e, prima di farla sedere su un piccolo sgabello, le hanno tappato la bocca con il nastro adesivo.
Niu, non riuscendo a sopportare le torture, contro la sua volontà ha scritto delle dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Dopo essere tornata in sé, si è sentita estremamente dispiaciuta e ha giurato di continuare a praticarlo.
Condannata a tre anni e mezzo dopo l'arresto nel 2014
Il 18 luglio 2014 Niu si è recata a Pechino per fare appello per il Falun Gong ed è stata arrestata mentre esponeva uno striscione in Piazza Tienanmen. Dopo essere stata scortata indietro e trattenuta nel centro di detenzione di Benxi per 14 mesi, nel 2015 è stata condannata a tre anni e mezzo dal tribunale della contea di Huanren. I giudici Wang Xijie, Chen Xiaoyun e Zhu Fuchen hanno firmato il verdetto. Non è chiaro dove abbia scontato la pena.
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