(Minghui.org) Il 25 aprile 2024, la Commissione esecutiva del Congresso sulla Cina (CECC) ha rilasciato una dichiarazione per commemorare il 25° anniversario dell’appello del 25 aprile con cui ha esortato il Partito Comunista Cinese (PCC) a porre fine alla persecuzione del Falun Gong.

Il presidente della CECC Chris Smith (a sinistra), rappresentante repubblicano, e il co-presidente Jeff Merkley (a destra), senatore democratico, che hanno rilasciato la dichiarazione

La dichiarazione della CECC

La dichiarazione recita: “Venticinque anni fa, i praticanti del Falun Gong si sono riuniti pacificamente a Pechino per chiedere di praticare liberamente la loro religione. Il Partito Comunista Cinese ha invece lanciato una campagna di detenzione, tortura e molestie. La Repubblica Popolare Cinese deve porre fine alla persecuzione del Falun Gong che va avanti da un quarto di secolo”.

Il 23 aprile 2024, a mezzogiorno, i praticanti del Falun Gong di Washington hanno proiettato un film presso il Rayburn Office Building della Camera dei Rappresentanti, per aiutare il personale del Congresso e altre persone di Washington a conoscere la persecuzione condotta dal PCC. Piero Tozzi, direttore del Dipartimento Risorse Umane della CECC, ha dichiarato: “Complessivamente il film descrive in modo accurato come è iniziata la persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese ed è convincente”.

Scenario: Cos’è l’appello del 25 aprile?

La Falun Dafa (nota anche come Falun Gong) è stata presentata per la prima volta al pubblico dal signor Li Hongzhi a Changchun, in Cina, nel 1992. La disciplina spirituale è ora praticata in oltre cento tra Paesi e regioni di tutto il mondo. Milioni di persone hanno abbracciato gli insegnamenti, che si basano sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza e includono cinque esercizi dai movimenti aggraziati, sperimentando un miglioramento della salute e della moralità.

Il 23 e 24 aprile 1999, la polizia di Tianjin, una città vicina a Pechino, ha aggredito e arrestato decine di praticanti che si erano riuniti fuori dall’ufficio della redazione di una rivista per discutere degli errori contenuti in un articolo pubblicato pochi giorni prima che attaccava la Falun Dafa. Quando si è diffusa la notizia degli arresti e altri praticanti hanno chiesto informazioni ai funzionari locali, è stato detto loro che dovevano andare ad appellarsi a Pechino.

Il giorno successivo, il 25 aprile, circa 10.000 praticanti della Falun Dafa si sono riuniti spontaneamente presso l’Ufficio centrale degli Appelli a Pechino, come era stato loro detto dai funzionari di Tianjin. Il raduno è stato pacifico e ordinato. Diversi rappresentanti della Falun Dafa sono stati chiamati a incontrare il premier cinese Zhu Rongji e i membri del suo staff. Quella sera, le preoccupazioni dei praticanti hanno trovato risposta. I praticanti arrestati a Tianjin sono stati rilasciati e tutti sono tornati a casa.

Il 20 luglio 1999 Jiang Zemin, ex capo del Partito Comunista Cinese (PCC), avvertendo la crescente popolarità della disciplina spirituale come una minaccia all'ideologia atea del PCC, ha emesso l'ordine di perseguitare il Falun Gong.

Minghui.org ha confermato la morte di migliaia di praticanti a causa delle persecuzioni subite nel corso degli anni. Tuttavia, a causa della difficoltà di ottenere informazioni dalla Cina, si sospetta che il numero reale sia molto più alto. Molti altri sono stati imprigionati e torturati per la loro fede.

Numerose prove dimostrano che il PCC ha ordinato il prelievo di organi da prigionieri di coscienza detenuti, che sono stati assassinati per rifornire l'industria cinese dei trapianti in forte espansione.