(Minghui.org) Il signor Guo Meixue, intorno alle ore 6.30 del 28 febbraio scorso, era appena salito sulla sua bicicletta elettrica per andare al lavoro, quando è stato fermato da cinque persone e riportato a casa sua. Ora è accusato di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Guo vive nel villaggio di Dongnan, nella città di Beima, a Longkou, nella provincia dello Shandong. Tra le cinque persone c'erano: Lyu Changming (segretario del villaggio di Dongnan, +86-185-54037977), l'agente Guo Fudui (+86-18660067090, +86-15318627858) del dipartimento di polizia della città di Longkou e tre agenti in borghese di cui non si conosce l'identità. Hanno preso di mira Guo perché parlava con le persone del Falun Gong vicino al suo posto di lavoro (una fabbrica nella città di Haidai, a Longkou).

La polizia ha mostrato un mandato di perquisizione e ha riportato Guo nella sua abitazione che ha saccheggiato, confiscando più di 20 libri del Falun Gong e diverse copie di materiale informativo, senza fornire un elenco degli oggetti sequestrati, come previsto dalla legge.

Guo è stato interrogato alla stazione di polizia della città di Beima. La polizia ha chiesto di sapere dove avesse preso il materiale del Falun Gong e non è chiaro se abbia risposto alla domanda.

Dopo l'interrogatorio, l'agente Guo ha portato l’uomo all'ospedale di medicina cinese di Longkou per un esame medico. Quel pomeriggio, Guo è stato sottoposto a fermo penale e portato al centro di detenzione locale. Ha iniziato uno sciopero della fame di cinque giorni per protestare contro la detenzione arbitraria.

La mattina dell'8 marzo scorso, due persone della procura di Longkou l’hanno tradotto al centro di detenzione. L'agente Guo è arrivato nel pomeriggio per dire che il praticante ha ricevuto un mandato di arresto formale. Ora rischia di essere incriminato per la sua fede.

I genitori ottantenni e la suocera ammalata di Guo lottano per far fronte al suo arresto.