(Minghui.org) Il 12 aprile scorso i familiari di Deng Daoheng sono stati informati del suo ricovero in terapia intensiva, mentre sta scontando otto anni di reclusione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La figlia di Deng, che vive a Shenzhen, nella provincia del Guangdong, ha preso un volo per recarsi alla prigione di Jiazhou, nella provincia del Sichuan. Il fratello, anch'egli residente nella contea di Kaijiang, nel Sichuan, ha preso un taxi per raggiungere la prigione. Lo zio e la nipote, tuttavia, non hanno potuto vedere di persona Deng. Il 13 aprile scorso (poco dopo le ore 9.00) hanno invece avuto un incontro video con lui. Hanno notato che era pelle e ossa e le autorità carcerarie hanno detto che la sofferenza era dovuta a complicanze da diabete.

Il carcere ha inoltre comunicato allo zio e alla nipote di aver richiesto la scarcerazione per motivi di salute e di essere in attesa di una risposta da parte della polizia della contea di Kaijiang, che si occupa delle richieste di libertà condizionata.

La figlia e il fratello di Deng sono rimasti a Jiazhou per più di una settimana, ma non hanno ancora potuto incontrare la polizia di Kaijiang per discutere con la prigione della sua situazione. Al momento non è chiaro se la prigione abbia permesso a Deng altre visite virtuali.

Arresto e condanna

Dopo essersi laureato alla Facoltà di agraria dell’università del Sichuan, Deng ha trovato lavoro presso le cooperative di fornitura e commercializzazione della contea di Kaijang. Con l'inizio della persecuzione del Falun Gong, è stato retrocesso dalla sua posizione manageriale e la sua paga è stata ridotta, per aver mantenuto la sua fede. Ha continuato a dedicarsi al suo lavoro e nei fine settimana a volte faceva gli straordinari, fino a quando nel 2017 è andato in pensione.

Il 13 gennaio 2018 Deng è stato arrestato e il 9 gennaio 2020 condannato a otto anni, con una multa di 20.000 yuan (circa 2.600 euro). Il tribunale della contea di Kaijiang non ha notificato ai suoi familiari il processo, né ha fornito loro una copia del verdetto.

Durante il processo di appello di Deng, nonostante le ripetute richieste dei familiari e dell'avvocato, il tribunale intermedio della città di Dazhou si è rifiutato di fornire qualsiasi informazione sul suo caso. Il tribunale ha anche usato varie scuse per impedire all'avvocato di esaminare il fascicolo del praticante.

Alla fine di aprile 2020, il legale di Deng è stato informato che il suo caso di appello era "concluso". L'avvocato è rimasto scioccato perché non era stato messo al corrente della sua eventuale udienza d'appello. Il tribunale intermedio ha affermato di aver nominato un avvocato d'ufficio per rappresentare il praticante. Anche in questo caso, ai familiari non è stata consegnata una copia della sentenza.

Il 29 maggio 2020, intorno alle ore 3:00 del mattino, Deng è stato ammesso alla prigione di Jiazhou. A causa della pandemia e di alcune particolari circostanze familiari, durante i primi quattro anni di detenzione i parenti non hanno potuto fargli visita. Quando finalmente sono riusciti a incontrarlo virtualmente il 13 aprile scorso, sono rimasti molto addolorati nel vedere l’uomo estremamente deperito.

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