(Minghui.org) Quando ho iniziato a praticare la Falun Dafa mi sono reso conto che avevo molte abitudini e modi di pensare che erano diventati naturali.

Una di queste era accettare regali o cose per cui non avevo pagato. Sebbene non fossi particolarmente attratto dal ricevere le cose gratuitamente, ero felice quando me le davano e non pensavo che la questione fosse importante.

Nel libro Zhuan Falun, il Maestro menziona un praticante che dà a suo figlio uno yuan per giocare alla lotteria e il bambino finisce per vincere una bicicletta di lusso.

“Uno dei nostri studenti a Pechino passeggiava con il suo bambino, dopo cena, nel quartiere commerciale di Qianmen. Videro un pulmino con altoparlante che promuoveva la vendita dei biglietti della lotteria. Il bambino voleva divertirsi, partecipando al gioco. «Va bene, se vuoi gioca». Il padre diede al bambino uno yuan per giocare. Al primo colpo il bambino vinse il secondo premio, una lussuosa bicicletta; era al colmo della gioia. All'improvviso “ding” nella testa del padre suonò un campanello: «Io sono un praticante. Come posso accettare una cosa simile? Se prendo questa cosa, senza averla pagata, quanto de dovrò cedere in cambio?» Disse al figlio: «Non prendiamola; se ne vuoi una, la compreremo noi». Il bambino rispose stizzito: «Quando ti ho chiesto di comprarmi una bicicletta tu non hai voluto; adesso che ne ho vinto una mi impedisci di prenderla!» Il bambino reclamava il suo premio, facendo un gran baccano; il padre non poté farci nulla e rientrarono con la bicicletta. A casa, più il padre ci pensava, più si sentiva a disagio. Pensò di mandare dei soldi agli organizzatori della lotteria per pagarla, ma poi si disse: «È troppo tardi, i biglietti sono già stati venduti ed è probabile che si mettano quei soldi in tasca. Donerò questi soldi alla mia unità di lavoro».” (Quarta Lezione, Zhuan Falun)

Una frase continuava a risuonarmi nella mente: “quanto de (virtù) dovrò cedere in cambio?” Ho capito che accettare le cose materiali ti fa perdere de e la perdita non equivale a ciò che ti è stato dato. Sebbene il beneficio derivante dal ricevere la cosa materiale fosse conveniente, alla lunga mi avrebbe danneggiato. Inoltre, io sono un praticante e devo seguire i principi della Falun Dafa.

Ora che l’avevo capito, non mi restava che metterlo in pratica nella mia vita quotidiana e porre fine alle nozioni e comportamenti che non erano accettabili. Ciò ha richiesto molto impegno poiché le circostanze accadono all’improvviso; quindi, è facile commettere errori se non si sta attenti.

Il mio atteggiamento cambia

Ho cominciato rifiutando i soldi che di solito mi dava mia madre. Le ho semplicemente detto che non potevo più accettarli, poiché stavo seguendo una pratica spirituale, ma lei continuava a dire: “Ma dai, è solo un regalo di tua madre. Cosa c'è di sbagliato nel prenderlo?”

Era vero che era un regalo, ma non potevo accettarlo. Ho pensato a un compromesso: avrei preso i soldi e li avrei usati per comprare cibo o qualcosa di cui lei avesse bisogno. Usavo i soldi che mi dava per comprarle delle cose, ed evitavo accuratamente di usarli per pagare cose mie, anche se erano solo pochi centesimi. È stato difficile ma sapevo che era la cosa giusta da fare.

Poi ho iniziato a pagare il prezzo intero senza chiedere sconti. Gli omaggi ai supermercati che una volta accettavo con gioia, ora si stavano rivelando un problema.

Ad esempio, a Natale mi è stata regalata una bottiglia di vino. È successo talmente in fretta e mi è sembrato così naturale che ho pensato che sarebbe stato scortese se avessi rifiutato. Così l'ho presa e ho pensato di regalarla a qualcuno. Naturalmente la cosa migliore sarebbe stata rifiutare e rischiare di sembrare “scortese”. In futuro ho deciso di rifiutare qualsiasi omaggio.

Non accetto più nessun tipo di merce in omaggio compresi i buoni sconto. Se sono costretto a prenderli, li regalo a qualcun altro oppure non li uso.

Penso che la cosa giusta da fare sia pagare tutto. Non è sempre facile e a volte sono costretto spiegare la motivazione per cui non accetto un regalo.

A volte gli articoli regalati dai negozi sono utili e ne ho bisogno, ad esempio i calendari. Stranamente non sono riuscito a trovarne uno nelle cartolerie, venivano regalati solo a Natale e Capodanno nei negozi e nei supermercati.

Il primo anno ho preso quello che mi offriva il supermercato. In seguito, mi sono sentito a disagio e mi sono detto che non era accettabile. L'anno successivo ho chiesto se vendessero calendari in una cartoleria, ma mi hanno risposto che li regalavano solo ai clienti. Ho insistito per pagare ma si sono rifiutati; quindi, ho comprato qualcosa e l'ho preso.

Ma mi sentivo ancora a disagio e ho deciso che la volta successiva dovevo assolutamente pagarlo. Ho detto che avrei dato loro uno o due euro da usare per un caffè o per beneficenza, oppure li avrei messi nella cassetta delle mance. Ho spiegato che non potevo prendere le cose senza pagarle. Lo hanno accettato e ho preso il calendario. Ho dato loro dei volantini sulla Falun Dafa e ho spiegato che la praticavo.

A volte spiegavo lo scambio tra virtù e perdita e la maggior parte delle persone lo capiva e diceva che era ragionevole.

La questione era un po’ complicata da gestire, perché se non si accetta ciò che è accettabile nella società tradizionale le cose diventano difficili.

L'anno successivo ho comprato una stampante e ho stampato semplicemente il calendario per non rimanere più intrappolato in queste difficoltà.

Ho anche smesso di prendere volantini promozionali dalle cassette delle lettere dei palazzi che trovavo per strada. All'inizio pensavo che fossero gratuiti e che la gente li buttasse via e che quindi stessi facendo una buona cosa. All'improvviso mi sono reso conto che questo comportamento era sbagliato e mi sono fermato.

Il biglietto del treno

Con mia sorella siamo andati poi in treno verso un paese. Ho dovuto comprare un biglietto di andata e ritorno, ma non c'erano né biglietterie né distributori automatici. I negozi locali non vendevano i biglietti del treno. Mia sorella l'ha comprato sul cellulare ma non io non sono riuscito. Mi sono detto che ne avrei acquistato uno a bordo. Dopo essere saliti sul treno non ho trovato nessuno del personale, ed era solo un viaggio di quindici minuti.

Non ero a mio agio e continuavo a pensare a cosa avrei dovuto fare, dato che dovevo pagare il biglietto.

In passato avrei dato la colpa alla compagnia ferroviaria. Dopotutto non mi stavano dando la possibilità di acquistare un biglietto. Avrei smesso di pensarci non appena il viaggio fosse finito, ma ora era diverso.

Continuavo a pensare al motivo per cui fosse “impossibile” acquistare un biglietto. C'erano così tanti ostacoli. Sembrava strano che in stazione non ci fosse la biglietteria automatica. Ho anche pensato che forse in passato ne avevo acquistati tanti che non avevo utilizzato e che, non potendo avere un rimborso, questo fosse un modo per ripagarmi.

Non mi sentivo a mio agio con questo viaggio gratuito e inoltre come praticante non potevo semplicemente lasciarlo andare e dimenticarmene, anche se era questione di un euro e pochi centesimi.

Mentre continuavo a pensarci ho capito che poteva anche essere una prova: la cosa più semplice e conveniente da fare era dimenticarsene. Una persona comune lo avrebbe fatto. Ma era sbagliato. Non potevo gestire la questione come facevo in passato.

Ho anche identificato un attaccamento alla pigrizia: non ero disposto a fare più sforzi del necessario. Ho pensato a una soluzione: avrei comprato il biglietto nell'altra stazione.

Poi ho pensato che alla biglietteria forse sarebbe sembrato strano il fatto che dovessi comprare il biglietto per tornare al mio paese, più quello per il viaggio precedente; due biglietti per lo stesso giorno sembravano strani e spiegare che uno era per il viaggio precedente non suonava forse strano anche quello?

Mi sono reso conto che avevo un attaccamento al salvare la faccia. Non volevo sembrare “strano” e spiegare perché lo stessi facendo.

Nell'episodio della bicicletta di cui parla il Maestro nello Zhuan Falun, il praticante dona il costo della bicicletta alla propria unità di lavoro. “Fortunatamente, nella sua unità di lavoro molti colleghi erano studenti della Falun Dafa e il capo comprese il suo gesto.” (Quarta Lezione, Zhuan Falun)

Quando non ti comporti secondo le norme tradizionali, forse sarebbe potuto accadere che la ragazza alla biglietteria si mettesse a ridere della mia “ridicola onestà”. Potevo ancora vedere il mio attaccamento alla comodità e al non voler offrire una spiegazione.

E avevo ragione. La ragazza, infatti, mi ha chiesto sorpresa: “Non è il secondo biglietto che compri oggi?” Ho risposto di sì senza dare una spiegazione.

Poi mi sono sentito maggiormente a mio agio e mi sono detto che era una buona soluzione: ho pagato il biglietto e così ho superato tante difficoltà e scoperto i miei attaccamenti.

L'intero processo è stato davvero faticoso, ma ho trovato alcune mentalità ostinate. “Dato che te la sei cavata, se non paghi, non è un grosso problema”. In effetti lo è davvero. Ho fatto qualcosa che la maggior parte delle persone considera eccessivamente onesto.

Quando più tardi ho letto lo Zhuan Falun ho notato che una piccola parte di una pagina era dorata. Sentivo che il Maestro mi stava dicendo che avevo fatto la cosa giusta.

Quando è successo di nuovo ho comprato il biglietto dopo il viaggio.

Ho ritenuto che questa esperienza fosse estremamente importante perché trovare una soluzione è stato stressante, faticoso e coinvolgente. Ho però superato tutto, compresa la sensazione di fare qualcosa di eccessivamente onesto o strano e di misurarmi con il giudizio delle persone.

Sento che più di una nozione è stata eliminata attraverso questa prova. Non ritengo più che sia troppo difficile andare contro una condotta accettabile nella società. Non penso di essere eccessivamente onesto. Mi sento più a mio agio quando mi imbatto in situazioni complicate e cerco di gestirle seguendo la Fa, indipendentemente dallo sforzo richiesto.

Questa esperienza si basa sul mio livello personale di comprensione.