(Minghui.org) Lo scorso 22 aprile Kou Rumin, residente nel distretto di Chaoyang a Pechino, è stata condannata a un anno e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La sentenza di Kou è stata pronunciata in seguito al suo arresto avvenuto il 28 luglio 2022, quando diversi agenti della Divisione di sicurezza interna di Pechino, alle 6:00 del mattino hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato i libri del Falun Gong, il lettore musicale, il lettore DVD, i calendari da tavolo, i calendari da parete, 2.500 yuan (circa 320 euro) con impressi messaggi del Falun Gong (un modo con cui i praticanti in Cina sensibilizzano le persone sulla persecuzione) e altri oggetti di valore.

La polizia ha portato Kou presso un servizio medico di emergenza per un esame fisico. Dopo che le sono stati riscontrati problemi cardiaci e l’ipertensione, non è stata ritenuta idonea alla detenzione. La notte successiva è stata rilasciata su cauzione di un anno, ma la polizia ha fatto pressione sulla sua famiglia per farla ricoverare in ospedale, nonostante non avvertisse alcun malessere. Kou è stata costretta a rimanere in ospedale per otto giorni.

Il 21 luglio dell’anno scorso la procura distrettuale di Chaoyang l’ha convocata per rinnovare la cauzione di un anno. Il 16 agosto la donna è stata richiamata e le hanno comunicato che avrebbero sottoposto il suo caso al tribunale distrettuale di Chaoyang. Tre giorni dopo la donna è stata incriminata.

Il 21 agosto il tribunale locale ha registrato il suo caso, consegnandole una copia dell'atto di accusa e la raccomandazione del procuratore di condannarla a una pena da un anno a un anno e mezzo di prigione. Il cancelliere Chi ha comunicato alla famiglia che l'udienza si sarebbe tenuta dopo uno o due mesi.

In seguito Kou è stata informata che la data del processo era stata fissata per le 14:00 del 31 ottobre dell’anno scorso. Il tribunale, tuttavia, il giorno prima ha annullato l’udienza e non è chiaro quando si sia svolta. L'avvocato di Kou, nominato dal tribunale, avrebbe difeso la sua innocenza, in quanto la donna non ha danneggiato nessuno o la società praticando il Falun Gong.

Lo scorso 18 aprile Kou è stata contattata da un impiegato del tribunale e le ha chiesto di presentarsi dopo quattro giorni, perché doveva verificare alcune cose. Le ha anche chiesto di informare le sue figlie, in modo che potessero accompagnarla. La donna ha risposto che le figlie erano tutte impegnate al lavoro, così la mattina del 22 aprile si è recata in tribunale da sola, senza avvisare la famiglia.

Più tardi la figlia maggiore di Kou, Yun (alias), ha ricevuto una telefonata dal tribunale per informarla che la madre era sottoposta a un esame fisico. Yun voleva sapere perché la stavano sottoponendo a un esame fisico e l'interlocutore sembrava sorpreso: “Non sai cosa sta accadendo a tua madre?”. Quando Yun ha risposto “no”, l’impiegato ha riagganciato il telefono, senza fornire altre spiegazioni o rivelare dove si trovasse la madre.

Yun ha quindi chiamato l'avvocato d'ufficio, che ha detto di non aver ricevuto aggiornamenti dal tribunale, così si è rivolta diverse volte al tribunale, ma nessuno ha risposto alle telefonate.

Lo scorso 22 aprile, poco dopo le 13:00, un ufficiale giudiziario ha chiamato la figlia per informarla che sua madre era stata condannata a un anno e mezzo di prigione. Yun ha chiesto in che data fosse stata condannata e l'ufficiale giudiziario ha risposto: “Oggi!”. Ha chiesto di vedere sua madre, ma l'ufficiale giudiziario le ha risposto: “No, non venire! Non ti sarà permesso di vederla!”. Yun gli ha ricordato che sua madre era anziana e aveva problemi di salute, ma lui ha risposto che se ne sarebbero occupati gli ospedali, se ce ne fosse stato bisogno.

A quel punto, Yun ha sentito la voce di sua madre in sottofondo: “Non mi hanno ancora dato nulla da mangiare”. Yun si è infuriata: “È passata l'ora di pranzo e lei è una donna anziana e fragile...”. L'ufficiale giudiziario ha riagganciato il telefono, prima che la figlia potesse finire la frase.

Yun ha contattato l'avvocato per informarlo sulla condanna alla prigione di sua madre, ma il legale ha affermato di non aver ancora ricevuto una copia del verdetto.

Da quando ha iniziato a praticare il Falun Gong, nel 1998, non è la prima volta che Kou viene presa di mira per la sua fede. Nel 2001 è stata condannata a un campo di lavoro forzato (durata della pena sconosciuta). Nel settembre 2006 è stata condannata a due anni e mezzo di lavori forzati. Durante la seconda detenzione nel campo di lavoro, è stata sottoposta a varie forme di abuso, tra cui la privazione del sonno, le percosse con i bastoni elettrici, l’alimentazione forzata e i lavori forzati. Prima dell'ultima persecuzione la donna è stata ripetutamente molestata dalla polizia.