(Minghui.org) Il 14 maggio scorso una donna di 69 anni della contea di Baoqing, nella provincia dell'Heilongjiang, è stata ammessa al carcere femminile locale, dopo aver perso il ricorso contro una condanna ingiusta per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 25 agosto dell'anno scorso, Liu Duanhui è stata condannata a un anno e a una multa di 5.000 yuan (circa 650 euro). Il 29 novembre si è tenuta l'udienza per il suo appello, ma non è chiaro quando è stata emessa la sentenza di conferma del verdetto originale.
La condanna al carcere arriva dopo due anni e mezzo di sfollamento
Liu vive nella fattoria n. 853 della contea di Baoqing, nella città di Shuangyashan, nella provincia dell'Heilongjiang. La sua pena detentiva deriva dal suo primo arresto, avvenuto il 2 maggio 2020, per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong.
Gli agenti che l'hanno arrestata appartengono alla Stazione di polizia di Qinghe, nella fattoria n. 853, che è sotto l'amministrazione della filiale di Jiansanjiang dell'Ufficio di bonifica della provincia dell'Heilongjiang, che gestisce le fattorie di proprietà dello Stato in tutta la provincia. Tali fattorie hanno le loro stazioni di polizia.
Le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'abitazione di Liu e l'hanno rilasciata agli arresti domiciliari dopo un periodo di tempo imprecisato. Il comitato di strada locale è stato incaricato di perquisire la sua casa una volta ogni 10 giorni. Quando la figlia ha chiamato la polizia per cercare di far archiviare il caso della madre, un agente ha minacciato Liu: "Dica a sua figlia di non chiamarci più! Se lo fa, le spaccheremo la porta e metteremo la casa sottosopra!".
Liu si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong come ordinato, così la polizia ha cambiato tattica e l'ha invitata a pranzo. Pensava che avessero capito l'illegalità della persecuzione, così ha accettato l'invito, ma è stata portata nello stesso luogo in cui aveva distribuito il materiale del Falun Gong il giorno del suo primo arresto. La polizia le ha scattato una foto in quel luogo e le ha promesso che era solo per uso interno. Tuttavia, a metà novembre 2020, ha presentato il suo caso alla Procura di Jiansanjiang.
Liu è stata incriminata e il tribunale della filiale di Jiansanjiang ha fissato il processo per il 24 dicembre 2020, ma lei è riuscita a fuggire prima e ha vissuto lontano da casa.
Il 19 agosto dell'anno scorso Liu è stata nuovamente arrestata presso la sua residenza temporanea a Dalian, nella provincia del Liaoning. Gli agenti del Dipartimento di polizia locale hanno avvisato la Stazione di polizia di Qinghe, presso la fattoria n. 853, affinché inviasse degli agenti a prenderla e riportarla indietro.
La Stazione di polizia di Qinghe ha tentato di far ammettere la Liu al Centro di detenzione della città di Shuangyashan, ma l'ammissione le è stata negata dopo che, durante l'esame medico, le è stata riscontrata l'ipertensione arteriosa e il colesterolo alto.
A quel punto è stata messa agli arresti domiciliari in un luogo non rivelato. La figlia minore, che non la vedeva da due anni, ha chiesto di incontrarla, ma la richiesta è stata respinta. La polizia si è rifiutata di rivelare dove si trovasse sua mamma, nonostante le ripetute richieste dei familiari. I suoi cari hanno poi scoperto che era stata trasferita nuovamente nel Centro di detenzione della città di Shuangyashan.
Il 25 agosto dello stesso anno, il Tribunale di Jiansanjiang ha processato Liu e al termine dell'udienza l'ha condannata. Il giudice Ding Lichang (+86-454-5810941) ha presieduto il processo e il suo cancelliere era Chen Zhipeng.
Udienza di appello nel novembre 2023
Il 29 novembre dell'anno scorso il tribunale di Hongxinglong ha esaminato l'appello di Liu. L'udienza è stata presieduta dal giudice Guo Jin, coadiuvato dai giudici Li Dandan e Liang Haiyan e dal cancelliere Sun Han.
Il Pubblico Ministero ha letto ad alta voce l'accusa iniziale utilizzata per condannare Liu. La donna ha testimoniato in propria difesa e anche il suo difensore familiare, non avvocato, ha chiesto l'annullamento del verdetto di colpevolezza.
Qualche tempo dopo (la data esatta non è nota) il giudice Guo ha deciso di confermare il verdetto originale di Liu. Il 14 maggio scorso è stata ammessa al reparto 8 del Carcere femminile della provincia dell'Heilongjiang.
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