(Minghui.org) Wei Suwen, una donna 64enne residente a Pechino è stata arrestata il 13 giugno con l'accusa di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. La famiglia di Wei non ha finora ricevuto alcun aggiornamento sul suo caso.

Alcune decine di anni prima, mentre era al lavoro, Wei era caduta da un'impalcatura riportando gravi lesioni alle costole e alla schiena, da cui era completamente guarita dopo aver intrapreso il Falun Gong nel 1993. Dopo l'inizio della persecuzione, è rimasta ferma nella sua fede; per questo motivo è stata ripetutamente presa di mira e nel 2006 è stata condannata a due anni di lavori forzati.

Dettagli dell'ultimo arresto

La polizia ha bussato alla sua porta il 13 giugno di quest'anno alle 9:20, ma i vicini hanno detto che lei non era in casa.

Quando è ritornata dalla spesa a mezzogiorno un gruppo di agenti l'ha fermata davanti al portone del suo palazzo. Solo uno di loro le ha mostrato velocemente il distintivo della polizia su cui si leggeva: Guo Han, Dipartimento di polizia distrettuale di Xicheng.

Poi le hanno ordinato di andare con loro e lei ha chiesto almeno di poter lasciare in casa la spesa. Loro hanno acconsentito, ma non appena ha aperto la porta, l'agente Sun Jianqiang della Stazione di polizia di via Chang’an e un altro agente di nome Li hanno cercato di entrare prima di lei. Sua figlia, che era con lei, ha rimproverato gli agenti per essere entrati in casa illegalmente senza un mandato di perquisizione.

Il marito di Wei, udendo il frastuono, ha chiesto cosa stesse succedendo e l'agente Sun gli ha urlato contro accusandolo di oltraggio a pubblico ufficiale.

Una poliziotta ha registrato tutto fin dall'inizio, da quando gli agenti l'avevano fermata fuori dal palazzo.

Wei è stata infine portata via da casa e l'agente Li ha detto alla figlia: "Io non ho niente contro di voi, ma devo fare il mio lavoro e tenere accesa la telecamera della polizia". Le ha anche detto che quello che la polizia stava facendo era per il bene della madre e l'ha sollecitata a persuaderla a rinunciare al Falun Gong.

Wei è stata portata al Comitato di strada locale per l'interrogatorio. Ha iniziato ad accusare un fastidio al cuore ed è diventata pallida in viso, ma questo non ha fermato l'agente Li, che ha continuato comunque ad interrogarla e le ha mostrato una lettera: "Hai messo questa lettera nella buca postale n. 4 alle 16:00 del 16 aprile di quest'anno, giusto? Ho guardato tutti i video di sorveglianza per avere la conferma che fossi tu".

Wei ha ammesso di aver cercato di spedire la lettera contenente informazioni sul Falun Gong, ma ha puntualizzato di non aver fatto nulla di male, perché nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong.

L'agente Li ha replicato cha quella lettera da sola era abbastanza per portarla al dipartimento di polizia. Comunque non ha detto alla famiglia di Wei dove l'avrebbero portata e i suoi cari ancora non sanno dove si trovi.

Il primo arresto nel 2000

Wei era andata a piazza Tienanmen per fare appello per il Falun Gong ad aprile del 2000, ed era stata arrestata e messa in una gabbia alla Stazione di polizia di Tiananmen, dove è stata tenuta per alcuni giorni, prima che la polizia della sua zona di residenza la prelevasse e, dopo un breve interrogatorio, la portasse al Carcere distrettuale di Xicheng. Qui, durante il mese di detenzione, era ogni giorno costretta a svolgere dei lavori faticosi e alla fine della giornata si ritrovava esausta, col mal di schiena, la testa pesante e gli occhi gonfi.

Dopo il rilascio a maggio 2000 è ritornata al lavoro, ma le hanno detto che le avrebbero sospeso lo stipendio e gli incentivi. Nei tre mesi seguenti ha ricevuto solo 300 yuan (circa 38 euro) di stipendio mensile. Il suo supervisore le aveva fatto una valutazione eccellente, ma è stato obbligato a cambiarla in "non soddisfa le aspettative". Lei ha chiesto perché le avesse cambiato la valutazione e lui ha risposto che glielo avevano ordinato i suoi superiori.

Alcuni colleghi hanno allora preso l'iniziativa di parlare in favore di Wei con i superiori, garantendo per lei e lodandola per il suo lavoro, e alla fine le è stato ridato lo stipendio normale.

Arrestata di nuovo nel 2001

La Stazione di Polizia di Fuwai l'ha arrestata mentre era al lavoro nel luglio del 2001 e l'ha portata in un centro per il lavaggio del cervello. Le hanno legato le mani e premuto i piedi sul ritratto del fondatore del Falun Gong contro la sua volontà. L'hanno anche obbligata a guardare ogni giorno filmati che diffamavano il Falun Gong.

Condannata a due anni di lavoro forzato nel 2006

Il 19 luglio del 2006 quattro agenti hanno fatto irruzione nel suo ufficio e l'hanno arrestata. Le hanno confiscato il cellulare e i libri del Falun Gong che teneva in ufficio prima di portarla alla Stazione di polizia di Zhanlan.

Lì le hanno promesso una punizione più leggera se avesse fatto i nomi di altri due praticanti del Falun Gong. Lei si è rifiutata e loro non le hanno dato niente da bere e da mangiare e non le hanno nemmeno permesso di dormire.

La mattina seguente è stata portata al Centro di detenzione distrettuale di Xicheng. La polizia le ha dato due anni ai lavori forzati e l'ha trasferita in un centro di smistamento. Durante i due mesi di detenzione lì è stata costretta a svolgere dei lavori faticosi per più di 10 ore al giorno senza ricevere alcun compenso. Ogni volta che arrivava la squadra d'ispezione le guardie ordinavano a lei e alle altre detenute di metter via il lavoro che stavano facendo e farsi trovare sedute a leggere un libro. Non appena la squadra ispezioni si allontanava le facevano riprendere a lavorare.

Wei è stata trasferita al Campo di lavoro forzato femminile di Pechino a ottobre del 2006, dove veniva costretta a leggere e guardare tutto il giorno del materiale anti Falun Gong. Poiché si rifiutava di scrivere le dichiarazioni di rinuncia è stata costretta a star seduta su un piccolo sgabello dalle 4:00 di mattina a mezzanotte per giorni e giorni. Sulle natiche le si sono formate delle piaghe che sanguinavano di continuo e le causavano atroci dolori.

Le guardie del campo in seguito le hanno dato da svolgere ogni sorta di lavoro manuale senza pagarla. Un giorno ha dovuto sollevare un oggetto molto pesante, che le ha causato la lesione del tendine del braccio destro, che ha poi avuto problemi a muovere. La schiena le faceva molto male dopo aver svolto quei lavori faticosi e faceva fatica ad addormentarsi per il dolore.

Il campo chiamava anche spesso la figlia per molestarla.

È stata rilasciata prima del termine della pena a gennaio del 2008 ed è ritornata al lavoro, ma le autorità hanno ordinato al suo datore di lavoro di rimuoverla dalla posizione di manager, declassarla a impiegata di basso rango e abbassarle lo stipendio di quattro livelli retributivi. Ha anche scoperto che lo stipendio le era stato sospeso durante i due anni passati al campo di lavoro forzato.

Articolo correlato in cinese:

修炼法轮功摆脱伤痛 魏素雯遭中共劳教迫害